Seguici su

Cerca nel sito

#Ardea, Consulta Cittadina sulla disabilità. Barbara Tamanti, un laboratorio per lo sviluppo delle politiche sociali

E' errata la credenza per cui senza soldi nulla si può fare nel sistema socio sanitario. Molto è possibile, iniziando dal dialogo tra cittadini ed istituzioni

Il Faro on line – Abbiamo incontrato Barbara Tamanti per scambiare due parole con lei anche in riferimento all’ultimo incarico ricevuto di Presidente della neonata “Consulta cittadina per il superamento dell’handicap-Ardea“.

Chi è Barbara Tamanti? Ci faccia un suo breve profilo come persona e come attivista politico.

Mi impegno da sempre dal punto di vista civico, soprattutto nel settore delle politiche sociali, in quanto madre di una ragazza con sdd, ho avuto modo di conoscere a fondo le criticità dai tempi della scuola fino ad oggi che ha 20 anni e mi sembra di poter dire che, chi si ferma è finito. Le difficoltà aumentano con gli anni e la lotta per il rispetto dei diritti diventa parte del quotidiano. Negli anni ho incontrato tante persone che come me si trovavano a dover difendere quello che definisco il diritto di cittadinanza, che nel nostro caso sta per vivere da cittadini di serie B, perché tutto appare amplificato: diritto allo studio, allo sport, al tempo libero, diritto di cura e recarsi nei luoghi di cura, insomma tutto quello che è sancito dalla legge di stato e che per un disabile e la sua famiglia, diventa una conquista. Durante questi anni, attraverso le varie battaglie che ho condiviso con altri compagni di viaggio, sono orgogliosa di aver fatto parlare di disabilità e di diritti la città; di aver portato all’attenzione pubblica la consapevolezza che esiste una realtà prima ignorata; che siamo riusciti ad ottenere una consulta intitolata a questa problematica socio sanitaria che coinvolge molte Famiglie del nostro territorio. Lo scopo che ci prefiggiamo è stimolare una presa di coscienza dell’esistenza di una realtà troppo spesso sommersa; sensibilizzare su metodi di inclusione sociale per far si che si comprenda lo straordinario potenziale che la disabilità può portare alla comunità intera e questo, può avvenire solo attraverso la conoscenza.

Quali sono state, sono attualmente e saranno le sue prossime battaglie politico sociali?

Sono quelle di sempre con la speranza di aver maggior possibilità di interlocuzione. Operare per una migliore vivibilità della città per le persone con disabilità: accessi e abbattimento delle barriere architettoniche ma, anche progetti inclusivi per i disabili con difficoltà di tipo mentale.

Promuovere eventi di partecipazione cittadina alla conoscenza del mondo della disabilità.

La nascita della Consulta Cittadina sulla disabilità, quali obiettivi si prefigge di raggiungere?

La consulta ha come primo obiettivo quello di allargare la partecipazione cittadina, perché ognuno con la propria esperienza possa portare nuove proposte utili; fare richiesta di siti per avviare un centro diurno dedicati ai ragazzi residenti nel comune che sono fuori dall’obbligo scolastico e si trovano in condizioni di isolamento.

Come definisce le politiche sociali attuate ad Ardea dalle ultime Amministrazioni Comunali, inclusa la neoeletta Giunta Savarese?

Inutile dire che la politica in questo settore da sempre è insufficiente. Questo è dovuto oltre che a un errato approccio culturale, anche alla falsa credenza che senza soldi nulla si può fare, mentre molto è possibile.

Ritengo fondamentale il dialogo tra cittadini e istituzioni, questo in ogni campo ovviamente. Chi meglio di coloro che vivono un disagio può proporre iniziative per il superamento delle difficoltà che lo stesso presenta?

E’ dal confronto tra le parti che si può determinare un reale quadro della situazione che si intende prendere in considerazione, per poi intervenire su di essa con progettualità mirate e finalizzate a migliorarla.

Detto questo, parlando anche a nome di tutti coloro che vivono direttamente la problematica della disabilità, con i quali mi confronto sistematicamente, non siamo dei sognatori ingenui, non ci aspettiamo l’impossibile ma, sono certa che molto si può fare. Occorre partire dallo studio, dalla conoscenza del problema. E’ importante, innanzitutto, attivare una ricerca sul territorio che determini quanti cittadini sono in condizione di disabilità e individuarne le età.

Ardea è una città bellissima, con un enorme potenziale, ha solo bisogno di scoprirlo.

Nel ringraziare Barbara Tamanti, augurandole in bocca al lupo per questa sua nuova avventura a carattere socioculturale, ricordiamo che il prossimo 20 novembre, presso la sala Consiliare Sandro Pertini ad Ardea e come già da noi pubblicato alcuni giorni fa, si terrà un Convegno dove parteciperà la Senatrice Laura Bignami la quale esporrà i contenuti del Disegno di legge 2128, relativo alle “norme per il riconoscimento ed il sostegno del Caregver Familiare” che interessa, direttamente, tutti coloro che accudiscono 24 ore su 24 un proprio familiare con disabilità gravi e dunque non autosufficiente.