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#Ardea, #informazione e #politica, servizi a disposizione del cittadino.

29 ottobre 2017 | 17:48
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#Ardea, #informazione e #politica, servizi a disposizione del cittadino.

L’informazione a mezzo stampa quale mezzo di sollecitazione al dibattito cittadino su fatti di interesse sociale e orientamento delle coscienze verso l’analisi del problema e la conseguente formulazione di soluzioni.

Il Faro on line – A seguito dell’interesse dimostrato dall’intero gruppo dei Consiglieri di minoranza all’articolo del 23/10/2017 pubblicato su “Il Faro on line” (Ardea, si accende il dibattito cittadino sulla politica nel comune Rutulo. Esiste un’opposizione?), mi sembra doveroso, dopo l’intervento del Direttore Responsabile Angelo Perfetti che ringrazio e nel rispetto delle parti, nonché, nel pieno democratico diritto di espressione, analizzare e commentare quanto contenuto nel Comunicato Stampa dai Consiglieri di opposizione, partendo da una premessa.

Dalla nascita del primo social network (1997 sixdegrees.com), il concetto di libertà di espressione e di manifestazione, regolato dall’art. 21 della nostra Costituzione al Titolo I – Rapporti Civili – di cui credo, siano noti a tutti i contenuti, ha reso ancora più semplice e diretto tale diritto di manifestare un proprio pensiero con ogni mezzo di diffusione, per cui “la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.

Da questo ne consegue che, il nostro giornale è sempre pronto a dare l’opportunità di replica a chiunque in merito a fatti di interesse sociale che vengono pubblicati sulle nostre pagine, ciò per cui abbiamo reso noto il comunicato stampa dell’intero gruppo di consiglieri di minoranza fattoci pervenire in redazione.

Riguardo il fatto che, tutti i Consiglieri di minoranza abbiano sentito il bisogno di intervenire in merito al mio articolo che rilevava, semplicemente, la voce dei cittadini in parte contraria all’operato dell’opposizione, è segno che il nostro giornale ha svolto bene il proprio lavoro di informazione che si concretizza in pochi passaggi: raccolta delle informazioni; pubblicazione dell’informazione alla collettività; libertà di accesso e di replica alle informazioni pubblicate.

Siamo certi e consapevoli anche che, un qualsiasi messaggio reso pubblico  deve rispettare determinate regole sociali e legali e, laddove il messaggio di qualsiasi natura, diffuso con qualsiasi mezzo (carta stampata, Internet, Tv, Radio….), dovesse presentare contenuti infondati, quindi falsi, lo stesso potrebbe diventare “diffamatorio” e quindi, giustificherebbe chiunque a perseguirne giuridicamente, l’autore. E noi, siamo molto attenti a praticare un’informazione corretta.

Fatto questo doveroso appunto, ci preme evidenziare che un giornale che lavora seriamente e riporta discussioni, nello specifico, su fatti politici animati anche attraverso i social network, non si limita a pubblicarne i contenuti approssimativamente, ma, ne segue la partecipazione collettività, l’interesse e la loro evoluzione per poi, diffondere la notizia.

Detto ciò, così come tutti i consiglieri di minoranza si sono sentiti nel diritto di esprimere il proprio parere riguardo quello che hanno rappresentato per loro i contenuti del mio articolo, nel quale alcuni passaggi sono stati definiti dagli stessi, “cialtronismi sterili e frasi infondate”; perché altre persone non dovrebbero criticare il loro operato?

In una società che vuole definirsi democratica, laddove esiste la voce del dissenso, a maggior ragione, dovrebbe esser doveroso per le istituzioni incontrarsi anche con la parte avversa per  accogliere, analizzare, discutere e quindi trovare soluzioni alle istanze dei cittadini.

Quello che invece si legge, nel comunicato stampa scritto da tutti i consiglieri, è che il mio articolo del 23/10/2017 pubblicato su “Il Faro on line”, è stato da quest’ultimi considerato come un attacco (da parte di chi?) a loro stessi e non come motivo di riflessione ad un quesito emerso dalla collettività e, di cui ricordiamo il titolo e sottotitolo del mio articolo – “Ardea, si accende il dibattito cittadino sulla politica nel comune Rutulo. Esiste un’opposizione?

Se una parte dei cittadini si interroga sulla mancanza di un’opposizione attiva e chiede una maggiore chiarezza, coerenza ed organizzazione politica da parte dei propri rappresentanti eletti, il nostro giornale, anche laddove questa dovesse rappresentare la manifestazione di una minoranza dei cittadini, ha il dovere morale e professionale di permettere che tale informazione abbia la sua visibilità.

Riguardo, invece, la domanda posta nel comunicato stampa dal gruppo dei consiglieri di minoranza – “quando si parla di azioni cosa s’intende?”-  in primo luogo, qualora questa fosse stata rivolta a noi ma, credo questa sia un’ipotesi da scartare, comunque, avremmo pure potuto pensare ad una risposta, anche se il nostro compito non è suggerire le azioni da intraprendere ad una o più forze politiche ma, quello di fare informazione. In secondo luogo c’è da sottolineare che, non si capisce bene a chi è rivolta la domanda stessa, perché manca il referente! Così come manca il referente, anche nella loro seguente affermazione: “forse è necessario che il responsabile di queste dicerie,  si guardasse intorno e non si inventasse favole, facendo credere che i cittadini supportano la sua tesi…

Eppure, nel loro stesso comunicato stampa, i consiglieri di minoranza, esplicitamente, indicano che “è necessario essere chiari quando si scrive, perché il messaggio deve arrivare pulito senza se……e senza ma…

Quest’ultimo dato che emerge dall’intervento di tutti i consiglieri di minoranza riguardo il mio articolo, non può far altro che evidenziare un’incoerenza comunicativa e mancanza di chiarezza del messaggio, proprio da parte di coloro che richiedono tali condizioni in un articolo di giornale.

E a tal proposito, concordo con tutti i consiglieri di minoranza, quando affermano che “non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere”, per cui chi ci legge, sono convinto che sarà in grado di valutare dove è il “cieco”.

A chiusura di questo mio intervento, che reputo un atto dovuto visto che sono stato chiamato in causa, qualora non fosse ancora chiaro quanto riportato nel mio stesso articolo ed eventualmente, in tanti altri, ci tengo a precisare che, l’intento giornalistico che mi prefiggo di raggiungere quotidianamente, così come già espresso anche dal nostro Direttore, è solo quello di  “sollecitare e analizzare a mezzo stampa  il dibattito su fatti di interesse sociale, orientando le coscienze, anche politiche, a fare un esame, per arrivare più vicini alla mèta comune, che è quella di servire al meglio il territorio: noi, riguardo l’informazione; la politica, riguardo la gestione del bene comune; tutti, in un rapporto di rispetto reciproco dei propri ruoli e quelli degli altri, in un clima democratico”.