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Processo Spada per aggressione troupe Rai: testimone non si presenta per la terza volta

15 maggio 2018 | 08:31
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Processo Spada per aggressione troupe Rai: testimone non si presenta per la terza volta

Chiesto accompagnamento coattivo per la testimone nel procedimento a carico di Roberto Spada e di Ruben Alvez Del Puerto

Roma – La testimone non si è presentata per la terza volta nel processo contro Roberto Spada ed il suo guardiaspalle Ruben Alvez Del Puerto. Si sospettano intimidazioni e pressioni a non comparire. Così il pm ha chiesto l’accompagnamento coattivo.

Udienza presso la Nona sezione penale del Tribunale di Roma ieri, lunedì 14 maggio, nel procedimento che vede imputati, per lesioni e violenza privata aggravate dal metodo mafioso, Roberto Spada e l’uruguaiano Ruben Alvez Del Puerto. Doveva essere ascoltata R.D.S. ma per la terza volta lei non si è presentata davanti ai giudici e raccontare il clima nei rapporti suoi e del figlio con Roberto Spada. La sua testimonianza, infatti, non riguarda direttamente l’aggressione ai danni del giornalista Rai, Daniele Piervincenzi e dell’operatore Edoardo Anselmi, avvenuta a Ostia lo scorso 7 novembre, bensì serve a chiarire le possibili pressioni subite nel cedere la sua abitazione a Roberto Spada in cambio di una casa più piccola. Per l’accusa infatti, si sarebbe trattato di uno sfratto forzoso collegato a un debito che il figlio aveva contratto con Roberto Spada. E proprio il figlio della donna M.C. l’8 maggio sarebbe stato vittima di un “incidente”, l’incendio della roulotte, circostanza sulla quale si sta cercando di fare chiarezza.

Per ottenere la testimonianza, il pm Giovanni Musarò ha chiesto l’accompagnamento coattivo del teste per la prossima udienza del 13 giugno.

Nell’udienza è stata fatta chiarezza anche sulla prognosi di guarigione attribuita a Piervincenzi per gli effetti della testata ricevuta. Ieri, infatti, è stato depositato un secondo referto che certifica i reali tempi di guarigione del giornalista aggredito: la prognosi iniziale di 20 giorni è salita a 40.

Sono stati ascoltati anche dei testimoni della difesa e in particolare alcuni frequentatori della palestra “Femus Boxe” gestita da Spada, al cui esterno è avvenuta l’aggressione. “I due giornalisti sono stati due ore in palestra e Piervincenzi è entrato autonomamente. Roberto non voleva fare l’intervista – ha raccontato un testimone – ma il giornalista insisteva, disturbando i nostri allenamenti”.