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“Se sbaglio mi corrigerete”, 40 anni fa l’elezione di Papa Wojtyla

16 ottobre 2018 | 07:00
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Quarantanni fa l’elezione al Soglio Pontificio di Giovanni Paolo II, il Papa polacco venuto da un “Paese lontano”

Città del Vaticano – “Se mi sbaglio mi corrigerete”. Si presentò così al mondo Karol Wojtyla, eletto al soglio di Pietro il 16 ottobre del 1978. Venuto “da un Paese lontano”, quale era la Polonia in quegli anni, Giovanni Paolo II è stato il primo Pontefice non italiano dopo quasi mezzo millennio. In quella sera d’autunno, la fumata bianca arrivò dopo appena due giorni di conclave. Il suo predecessore, Albino Luciani, morì inaspettatamente dopo soli trentatré giorni di pontificato.

Quando il protodiacono Pericle Felici pronunciò quel nome, Wojtyla, sconosciuto ai più, alcuni pensarono ad un Papa africano. Poi, la sorpresa: un Papa “giovane” che ruppe fin da subito i rigidi protocolli della Santa Sede, salutando e scherzando con i tanti fedeli che si erano riuniti in piazza San Pietro.

Quello di Papa Wojtyla, tra i più lunghi della storia della Chiesa (quasi 27 anni), è pieno di record: tantissimi i viaggi compiuti in Italia e all’estero; è stato il primo Pontefice ad essere stato in precedenza attore e operaio, il primo ad arrivare da un Paese comunista, il primo ad assistere a un concerto rock o ad entrare in una moschea.

Pochi giorni dopo quel saluto così spontaneo, durante la sua prima messa da Papa, pronunciò quello che si potrebbe definire la somma del suo pontificato: “Non abbiate paura: aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo”.

In quella stessa piazza, all’ombra del colonnato del Bernini, subì un attentato. “Una mano ha sparato, e un’altra ha deviato”, disse Wojtyla, attribuendo il salvataggio della sua vita alla Vergine Maria.

Ma San Giovanni Paolo II, elevato agli onori degli altari da Papa Francesco, è da ricordare anche per l’amicizia con gli ebrei e le sue “scappate” dal Vaticano per andare a sciare, l’amore per i giovani che lo portò ad inventare le Giornate Mondiali della Gioventù. Fu il primo Papa a pronunciare una “scomunica” nei confronti dei mafiosi.

Bergoglio lo ha ricordato così: “Papa Wojtyla ha lasciato un segno incancellabile nella Chiesa e nella società”. Francesco ha anche ricevuto il Presidente della Polonia Andrzej Duda, in Vaticano proprio per celebrare l’anniversario dell’elezione di Wojtyla a pontefice (leggi qui). E Duda, parlando con i giornalisti, ha sottolineato come i discorsi di Giovanni Paolo II siano “le parole più importanti che siano mai state dette per la Polonia. Ci ha lasciato una grande eredità che è sempre presente nella nostra memoria”.

(Il Faro online)