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Cronaca Locale
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Di Giovanni (M5S) sul murales delle polemiche: “Messaggio inclusivo e di unità di intenti”

18 luglio 2019 | 15:48
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Di Giovanni (M5S) sul murales delle polemiche: “Messaggio inclusivo e di unità di intenti”

Sul murales della stazione Lido Nord si è concordato con gli autori di eliminare le figure ancora in vita perchè “il progetto iniziale era del tutto stravolto”.

Ostia – Completata l’opera, sul murales della stazione Lido Nord restano polemiche che il X Municipio, per voce del capogruppo del M5S Antonio Di Giovanni, intende tacitare facendo chiarezza.

Lo street artist Lucamaleonteha concluso il suo lavoro su via Capo dell’Argentiera. Le due facciate della stazione Lido Nord sono adornate da alcuni volti tra squarci colorati verde vegetale e rosso fuoco. Rispetto al progetto iniziale, quello sottoposto al X Municipio per il patrocinio, non ci sono figure di spicco legate alla lotta alla mafia come Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e Piersanti Mattarella ma non ci sono neanche alcuni soggetti ,che gli organizzatori intendevano dipingere il loro sostituzione come Mario Rosati, Giorgio Iorio e Federica Angeli.

Questo l’elenco dei nomi (e rispettivi volti) inseritidall’organizzazione mentre questo è quanto concordatocon il X Municipio. Una differenza tale da far pensare alla nascita di un Pantheon della Sinistraal posto di un inno alla lotta alla mafia.

Le modifiche stanno facendo interrogare i social con scambio di accusa da parte delle fazioni politiche do destra e di sinistra. Per fare chiarezza il capogruppo M5S del X Municipio, Antonio Di Giovanni, ha emesso una nota specifica, riassumendo quanto è successo. E’ la posizione ufficiale dell’istituzione locale e la pubblichiamo di seguito.

Facciamo chiarezza, onde evitare che le polemiche strumentalizzino ancora di più, una scelta concordata invece con le parti interessate che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera muraria. L’amministrazione che aveva concesso il patrocinio gratuito al progetto finanziato dal MIUR, si è adoperata a far ottenere tutte le autorizzazioni necessarie a realizzare il murale, in una parete scelta tra le stazioni della ferrovia Roma Lido.

Inizialmente l’amministrazione aveva individuato una parete facente parte della centralità di Ostia, ovverosia quella della Stazione Lido Centro, mentre gli organizzatori hanno scelto quella di lido Nord, già compromessa da tensioni ideologiche che la vedono spesso imbrattata da fazioni opposte, creando a volte situazioni di pericolo tra le parti. Nonostante ciò ritenuta da parte dell’Amministrazione, la valenza del progetto presentato dai ragazzi delle scuole, si è proceduto a far ottenere le autorizzazioni da parte di ATAC per portare avanti la realizzazione artistica, secondo il progetto sottoposto in sede di disamina, che prevedeva la realizzazione di volti di personaggi che hanno rappresentato la memoria storica della lotta alla mafia e all’illegalità, quali Falcone, Borsellino, Piersanti Mattarella ecc… insieme a volti scelti all’interno di una consultazione popolare.

Durante la sua realizzazione l’amministrazione si è accorta che il progetto iniziale sottoposto al vaglio in precedenza era del tutto stravolto e non più confacente al messaggio iniziale che si intendeva onorare nel progetto patrocinato, che infatti già dai primi tratti è stato oggetto di imbrattamenti e tensioni politiche tra i ragazzi.
Abbiamo quindi concordato di comune accordo con tutte le parti convenute all’incontro, quindi personale docente e responsabile delll’Associazione a.DNA Collective, tenutasi presso l’ufficio di Presidenza del X municipio di apportare alcune sostanziali modifiche temporanee che potevano rimediare a questo, sedando gli animi e preservando l’opera da ulteriori atti vandalici.

Modifiche che hanno visto le parti concordare sul fatto che rimanessero le figure di memoria storica e i giovani rappresentanti del futuro generazionale e che fossero tolti i personaggi ancora in vita, senza nessun pregiudizio su alcuno.

Ciò al fine di garantire un messaggio inclusivo e universale di condivisione e di unità di intenti, che mette l’opera al riparo da qualsiasi tipo di strumentalizzazione, che invece a quanto pare si tenta comunque di fare, mancando di rispetto ad un organo collegiale che ha preso insieme una decisione condivisa“.