Miasmi all’ex Enaoli: a che punto siamo con le soluzioni? I chiarimenti di Sindaco e assessore all’ambiente

29 agosto 2019 | 15:00
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Miasmi all’ex Enaoli: a che punto siamo con le soluzioni? I chiarimenti di Sindaco e assessore all’ambiente

Nelle ultime settimane, nei pressi dell’ex Enaoli si è verificato un incremento dell’emissione di odori da parte del vicino depuratore delle acque reflue.

Formia – Agosto volge ormai al termine, eppure, a Formia, nei pressi dell’ecocentro dell’ex Enaoli l’aria è irrespirabile quasi come il primo giorno in cui scoppiò l’emergenza miasmi. 

Una situazione esasperante per chi quel tratto di strada deve attraversarlo ogni giorno, figuriamoci per i residenti, che, con quei miasmi ci vanno a dormire – qualora riescano ad addormentarsi, nonostante il cattivo odore – e, poi, la mattina ci si risvegliano. Di nuovo. In quella che ormai, per loro, è diventata una tristissima routine.

Ma a che punto siamo con le soluzioni? Quanto tempo ancora bisognerà aspettare? Sul tema, sono arrivati i chiarimenti del sindaco di Formia, Paola Villa e dell’assessore all’ambiente, Orlando Giovannone che fanno sapere: “Come anticipato nella conferenza stampa del 10 agosto 2019 (Leggi qui), i miasmi provenienti dal centro di raccolta della Formia Rifiuti Zero di Via Cerquito, acuiti dalle alte temperature di questo periodo, sono dovuti alle lavorazioni quotidiane dei mezzi per la raccolta dell’umido e al successivo stoccaggio di alcuni giorni nell’area, prima del successivo trasferimento.

Nel mese di agosto si è aggiunta la situazione di emergenza in scala regionale derivante dalla mancata accettazione degli impianti di conferimento dell’organico. “Quest’ultime, imprese private – sottolinea il sindaco Villa – giocano con i comuni, chiudendo e modificando le tariffe (basti pensare che ad oggi siamo a 200 euro per tonnellata) e nel periodo estivo fanno arrivare al limite la capienza degli impianti, sapendo sempre di avere il coltello dalla parte del manico.”

I dati dell’ultima settimana sono testimonianza di quello che accade, infatti a fronte di una raccolta di circa 100 tonnellate è stato possibile trasferirne solo la metà, 50 tonnellate, incrementando il deposito che allo stato delle cose aveva già in giacenza otto grandi contenitori.

L’alternativa al deposito temporaneo sarebbe stato, come scelto da altri comuni, il blocco dei ritiri in città e l’accumulo dell’umido ciascuno nelle proprie abitazioni o attività. 

“L’amministrazione comunale, con la Formia Riufiuti zero –  continua il Sindaco -, si è attivata per ridurre l’impatto odorigeno attraverso azioni di varia natura: è stato predisposto e attivato un sistema di abbattimento degli odori con l’irrorazione di sostanze enzimatiche, contemporaneamente è stata adoperata la costante chiusura dei contenitori con teli isolanti, utile anche per evitare l’accesso ai gabbiani e ad altri animali che movimento le sostanze organiche raccolte.

Inoltre, per far fronte all’emergenza regionale, sempre in sinergia con la Formia Rifiuti Zero, ci siamo attivati individuando altre aziende capaci di accogliere l’umido della nostra città, come la Tuscia s.r.l., e fuori regione con società di Massa Carrara.”

Tutto questo lavoro ha portato negli ultimi giorni allo smaltimento degli  otto contenitori in giacenza. Si sta lavorando affinché dalla prossima settimana si possa prevedere l’allontanamento quotidiano dell’organico raccolto.

Ulteriore impegno sarà quello della riduzione delle quantità di organico prodotto da trasferire. Infatti, è in corso la progettazione di due compostiere di comunità che interesseranno gli abitanti di Penitro e probabilmente del centro cittadino, in modo da offrire la possibilità di conferire l’organico in modo più assiduo e dettagliato e alleviare di conseguenza l’attività dell’impianto del centro di raccolta.

Tutto il lavoro svolto ha portato però a registrare una realtà, purtroppo per gli abitanti della zona, che ancora non vede del tutto risolta la problematica dei miasmi, infatti, pur riducendo gli odori prodotti dal centro della FRZ, nelle ultime settimane si è verificato un incremento dell’emissione di odori da parte del vicino depuratore delle acque reflue.

Per cui – conclude la nota-, l’Amministrazione comunale si è già attivata convocando la Società Acqualatina e richiedendo un intervento urgente.”

(Il Faro on line)