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Cronaca Locale
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Fregene, Oasi Bosco Foce dell’Arrone: il piano di rinascita

7 novembre 2019 | 16:12
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Fregene, Oasi Bosco Foce dell’Arrone: il piano di rinascita
Fregene, Oasi Bosco Foce dell’Arrone: il piano di rinascita
Fregene, Oasi Bosco Foce dell’Arrone: il piano di rinascita

Il Wwf Oasi: “Chi gestisce l’area è la prima parte offesa da chi scambia gli spazi verdi per pattumiere all’aperto”.

Fiumicino – “Cominciamo dalla fine. Qualcuno se ne faccia carico. Condividiamo l’appello, ma prima di tutto individuiamo il destinatario” – comincia con queste parole la nota stampa che il Wwf Oasi ha inviato in merito alla situazione dell’Oasi Bosco Foce dell’Arrone descritta dal Faro online (leggi qui l’articolo)

Chi è che getta rifiuti di ogni genere oltre la recinzione? Chi non ha rispetto delle più elementari regole di educazione? Non certo chi gestisce, che è la prima parte offesa di questa cattiva abitudine, purtroppo molto diffusa, da parte di chi scambia gli spazi verdi per pattumiere all’aperto. Si possono certamente aumentare gli interventi di pulizia che già si svolgono periodicamente, ma se non si educa il cittadino al rispetto del territorio e degli altri, diventa tutto molto complicato.

Vorremmo però fare anche mente locale su cosa è avvenuto in quel territorio, da quando la proprietà e il Wwf hanno deciso di intervenire. Negli anni ’80, quelle che ora sono diventate oasi Wwf e poi, nell’insieme, anche Riserva naturale statale, erano davvero discariche. C’era di tutto, tra cui quintali di rifiuti di plastica e bossoli – si cacciava alla grande -, pascoli abusivi, accampamenti di nomadi, pesca di frodo, e tanto altro.

Ebbene, negli anni, quelle aree sono state bonificate dall’impatto antropico e sono tornate ad essere un esempio tra i più importanti dell’ambiente costiero laziale. Questo con il solo sostegno dei volontari e del personale del Wwf e il supporto della proprietà.

Si deve fare cenno alla storia dei luoghi, perché senza conoscere il contesto su cui si mette a fuoco una criticità, si rischia di essere parziali nel racconto. In quanto al luogo segnalato è costante la rimozione di rifiuti gettati dall’esterno verso l’interno dell’Oasi, così come la chiusura dei varchi nella rete di confine procurati dai maleducati frequentatori, compresi i raccoglitori abusivi di pigne.

Queste sono solo alcune delle azioni svolte dai volontari, dalle associazioni e dalle scuole del territorio che agiscono in sinergia con l’oasi, come dimostrano le giornate dedicate alla rimozione di rifiuti organizzate anche quest’anno. Va fatto presente, inoltre, che l’ingresso ripreso nelle immagini pubblicate, non è più aperto al pubblico, è sito nella parte meno frequentata, dal lato del depuratore, dove, lontani da occhi indiscreti, i veri destinatari dell’appello, fanno i propri comodi.

Certamente bisogna fare di più e meglio, siamo i primi ad esserne coscienti, ma quanto sopra riferito alla storia di questo territorio, è la dimostrazione che si possono ottenere ottimi risultati. L’importante è che tutti facciano la loro parte. Anche la stampa. Una bella campagna di sensibilizzazione pubblica sul tema del rispetto dell’ambiente e il lancio e l’adesione alle giornate di pulizia, potrebbero davvero essere un sostegno reale a risolvere il problema denunciato.

Sono già programma una serie di attività in grado, tra l’altro, di potenziare l’offerta didattica dell’oasi: per la prossima primavera ci sarà un’estensione dell’attività didattica che coinvolgerà soprattutto le scuole di Fiumicino, grazie alla convenzione tra Wwf e Comune che permette gratuitamente il loro accesso all’area e le visite guidate.

Inoltre sarà potenziata la fruibilità dei sentieri grazie a nuove sedute e pannelli informativi. Ma in particolare, sarà messa in evidenza la stretta relazione tra foce e mare, con attività legate non solo alla fauna e flora fluviale, ma anche a quella marina.

Saranno inoltre rinnovate e potenziate le collaborazioni con associazioni, cittadini ed esercenti per la pulizia straordinaria intorno all’area, cosa purtroppo sempre necessaria”.

Come visitare l’Oasi Bosco Foce dell’Arrone

L’ingresso  è situato in Via Sestri Levante (Fregene nord) angolo Via Tirrenia (Maccarese). Il cancello dell’Oasi è situato di fronte alla Torre di Maccarese. L’Oasi è aperta da febbraio a novembre (chiusa nei mesi di gennaio , dicembre ed agosto), secondo le seguenti modalità:

L’oasi è visitabile esclusivamente con visita guidata. Ultimo sabato del mese una partenze alle ore 10:30, con necessità di prenotazione.

Giugno e luglio: sabato dalle ore 17:00 alle ore 20:00; visite guidate: ultimo sabato del mese una partenze alle ore 17:30, con necessità di prenotazione.