Covid-19, nei Giardini Vaticani il Papa prega il Rosario con medici e infermieri

30 maggio 2020 | 20:05
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Covid-19, nei Giardini Vaticani il Papa prega il Rosario con medici e infermieri
Covid-19, nei Giardini Vaticani il Papa prega il Rosario con medici e infermieri
Covid-19, nei Giardini Vaticani il Papa prega il Rosario con medici e infermieri
Covid-19, nei Giardini Vaticani il Papa prega il Rosario con medici e infermieri
Covid-19, nei Giardini Vaticani il Papa prega il Rosario con medici e infermieri
Covid-19, nei Giardini Vaticani il Papa prega il Rosario con medici e infermieri

A piedi di Maria, Papa Francesco pone i tanti affanni e dolori dell’umanità, ulteriormente gravata dalla diffusione del Covid-19

di FABIO BERETTA

Città del Vaticano – Affidando l’umanità intera alla protezione della Vergine Maria, Papa Francesco prega il Rosario con chi l’epidemia del Covid-19 l’ha vissuta sulla propria pelle. Ed ecco allora che nel piazzale antistante la Grotta di Lourdes (ricreata all’interno delle mura leonine agli inizi del XX secolo), nel cuore dei Giardini Vaticani, si radunano – mantenendo la distanza di sicurezza e con la mascherina – medici, infermieri, volontari della Protezione Civile ma anche sacerdoti, suore e famiglie.

Francesco introduce il rito recitando la preghiera da lui stesso composta proprio per questo mese di maggio 2020 (leggi qui). Poi il Rosario vero e proprio. Le decine vengono recitate proprio da loro, donne e uomini in rappresentanza di varie categorie di persone particolarmente toccate dall’emergenza sanitaria.

Personale medico, dunque, ma anche una persona guarita e una che ha perso un famigliare, per tutti coloro che sono stati toccati personalmente dal coronavirus.

E ancora, un sacerdote, cappellano ospedaliero, e una suora infermiera, per tutti i sacerdoti e le persone consacrate vicini a quanti sono provati dalla malattia.

papaA pregare la Vergine Maria anche una farmacista e una giornalista, per tutte le persone che anche nel periodo della pandemia hanno continuato a svolgere il proprio servizio in favore degli altri.

Non poteva mancare un volontario della Protezione Civile, assieme alla propria famiglia, per quanti si sono adoperati per far fronte a questa emergenza e per tutto il vasto mondo del volontariato. Infine, una giovane famiglia, a cui è nato, proprio in questo periodo, un bambino.

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Tutto il mondo è rappresentato davanti all’icona della Madonna, e lo è per davvero grazie agli strumenti tecnologici. La preghiera, infatti, si svolge in collegamento con i più grandi Santuari del pianeta.

Ad esempio dall’Europa, Lourdes, Fatima, San Giovanni Rotondo, Pompei e Częstochowa (Polonia); dagli Stati Uniti d’America il Santuario di Immaculate Conception (Washington D.C.); dall’Africa il Santuario di Elele (Nigeria) e di Notre-Dame de la Paix (Costa d’Avorio); dall’America Latina il Santuario di Nostra Signora di Guadalupe (Messico), di Chiquinquira (Colombia), di Lujan e di Milagro (Argentina).

A piedi di Maria, Francesco pone i tanti affanni e dolori dell’umanità, ulteriormente gravata dalla diffusione del Covid-19. Significativa anche la data scelta per questo evento particolare, ovvero la fine del mese mariano: un ulteriore segno di vicinanza e consolazione per quanti, in vari modi, sono stati colpiti dal coronavirus, nella certerza che la Madre Celeste non disattende le richieste di protezione.

Al termine della recita del Santo Rosario, dopo la Benedizione Apostolica, Papa Francesco rivolge un breve saluto a braccio – e in spagnolo – ai tanti Santuari dell’America Latina collegati con la Grotta di Lourdes: “A tutti voi nei Santuari dell’America Latina – vedo Guadalupe e tanti altri –, che siete collegati con noi, uniti nella preghiera. Nella mia lingua materna vi saluto. Grazie per esserci vicino a tutti noi. Che nostra Madre di Guadalupe ci accompagni!”.

(Il Faro online) – Foto © Vatican Media