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2 Giugno, Mattarella a Codogno per ricordare le vittime del Covid-19

2 giugno 2020 | 16:12
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Il Presidente della Repubblica: “Questo è tempo di un impegno che non lascia spazio a polemiche e distinzioni. Tutti siamo chiamati a lavorare per il Paese, facendo appieno il nostro dovere, ognuno per la sua parte””

Codogno – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato accolto da alcuni applausi al suo arrivo a Codogno, città simbolo dell’emergenza coronavirus. Il capo dello Stato, che indossa la mascherina, è stato accolto dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, dal sindaco della città Francesco Passerini e dal prefetto Marcello Cardona. Nel palazzo risuonano le note dell’inno d’Italia.

“La celebrazione del 2 giugno – l’anniversario della nascita della nostra Repubblica – ha luogo quest’anno qui, a Codogno e, idealmente, nei tanti altri luoghi in cui il dolore ha colpito il nostro popolo e dove conto di recarmi in altre prossime occasioni. In questi luoghi si ritrova oggi la Repubblica”, ha detto Mattarella aggiungendo: “Da Codogno, dove è iniziato il nostro percorso di sofferenza, vogliamo ribadire i valori della Costituzione, ricordando nuovamente i tanti nostri concittadini morti per il coronavirus e rinnovando grande solidarietà ai loro familiari e alle loro comunità”

“Questo è tempo di un impegno che non lascia spazio a polemiche e distinzioni. Tutti siamo chiamati a lavorare per il Paese, facendo appieno il nostro dovere, ognuno per la sua parte”, ha sottolineato allora il capo dello Stato. “Qui nella casa comunale di Codogno oggi – come poche ore fa a Roma all’Altare della Patria – è presente l’Italia della solidarietà, della civiltà, del coraggio. In una continuità ideale in cui celebriamo ciò che tiene unito il nostro Paese: la sua forza morale. Da qui vogliamo ripartire. Con la più grande speranza per il futuro”, ha detto ancora Mattarella ricordando come le zone rosse prima, l’intero Paese poi, “hanno dato una grande prova di senso civico. Grazie ai nostri concittadini per l’esempio che hanno dato a tutta l’Europa e al mondo”,

Nel fronteggiare l’emergenza Covid-19 “abbiamo anche assistito allo svilupparsi di reti di solidarietà a opera di persone di ogni età che, in forme diverse, hanno svolto funzione di assistenza, di aiuto, di conforto nei confronti di chi si trovava in difficoltà. Siamo stati testimoni di migliaia di gesti solidali, coraggiosi, di testimonianze di altruismo, di abnegazione e spesso di inventiva nell’aiuto a chi ne aveva bisogno. Si è manifestato un patrimonio morale presente nel nostro Paese, spesso sommerso, che va esaltato e messo a frutto. E’ il sommerso del bene. Che va fatto prevalere, va fatto affiorare, affinché caratterizzi in modo positivo la ricostruzione che attende la nostra società, ha sottolineato Mattarella affermando che questa visita “consente di poter sottolineare, ancora una volta, la riconoscenza della Repubblica a quanti si sono prodigati per curarli e assisterli negli ospedali, nei presìdi territoriali, a domicilio. Senza domandarsi chi fossero, da dove venissero, che opinioni avessero ma guardando esclusivamente al loro essere persone”.

Il 21 febbraio, il giorno in cui l’Italia scopre che il coronavirus ha varcato i propri confini a Codogno (Lodi), potrebbe diventare la giornata per celebrare le vittime del Covid. “Auspichiamo che questa data possa diventare simbolica per tutta la nazione affinché rimanga viva la memoria di ciò che è successo e che non si può dimenticare, perché situazioni drammatiche come queste non accadano mai più”, ha detto dal canto suo il sindaco di Codogno, Francesco Passerini. “Oggi la sua presenza, signor Presidente, fa sentire a tutta la cittadinanza la vicinanza da parte delle istituzioni, sia nella sincera partecipazione alla sofferenza delle persone ammalate che nella grande solidarietà ai familiari delle vittime, ma anche a fianco di coloro che di riflesso stanno vivendo o rischiano pesanti conseguenze economiche”, ha aggiunto.

“Siamo consapevoli che il momento che attraversiamo richiede ancora coinvolgimento, condivisione, unità di intenti per sconfiggere il virus e per la ripartenza, ma oggi la sua presenza ha contribuito a rinnovare la nostra forza e pertanto le rinnovo il benvenuto e le rappresento tutta la mia gratitudine per essere qui a riconoscere lo spirito, la resilienza e il coraggio di questa comunità”, ha concluso il primo cittadino.

Fontana: “Qui a Codogno la storia Paese è cambiata”

“Il 20 febbraio scorso qui a Codogno la storia del nostro paese è nuovamente mutata, dolorosamente e soprattutto inaspettatamente. Un male imprevedibile ha travolto la vita dei nostri uomini e delle nostre donne e ha devastato con incredibile violenza la terra di Lombardia”. E’ uno dei passaggi del discorso del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana pronunciati in occasione della Festa della Repubblica proprio da Codogno davanti al capo dello Stato Sergio Mattarella che ha voluto rendere omaggio alla città simbolo della lotta al coronavirus.

“Questo spirito di vicinanza di tutto il Paese nei nostri confronti – anche il resto del Paese ha sofferto magari un po’ meno di noi ma ha sofferto tantissimo -, questo spirito di vicinanza e di condivisione deve essere il motore per una ripartenza di un Paese unito, pur nelle sue differenze. ‘Dove ha lacrime un’alta sventura, Non c’è cor che non batta per te’ queste sono le parole del Manzoni alle quali voglio fare riferimento per dire che con queste parole dobbiamo continuare ad amare il nostro territorio e la nostra Italia. Viva la Lombardia, viva l’Italia”. ha sottolineato Fontana. ricordando proprio nella città simbolo della lotta al Covid 19, come “l’emergenza sanitaria ha posto a dura prova i cittadini, le imprese, le istituzioni colpiti da una tragedia che ha e avrà conseguenze importanti sulla nostra economia e sul nostro modo di essere. Ora ci approcciamo a una nuova normalità”.

Un virus che ha colpito in modo violento la Lombardia, ma davanti al Presidente della Repubblica, il governatore lombardo sottolinea come “nei giorni trascorsi non è mai mancata la solidarietà e la vicinanza dell’Italia tutta”, a partire dal “nostro Presidente che ha sempre, in ogni momento, dimostrato la sua presenza, si è sempre interessato personalmente per sapere come stessero andando le cose sul nostro territorio. Lo ringraziamo per oggi, ma lo ringraziamo per tutto quello che ha fatto anche in questi mesi”, conclude Fontana.

“La Lombardia ha contato troppe vittime, uomini e donne dietro le quali ci sono famiglie, ci sono storie, ci sono affetti che noi dobbiamo ogni giorno ricordare e a cui va il nostro cordoglio. Ma dobbiamo anche ricordare le migliaia di malati che sono state curate con indicibile attenzione, con una forza e una determinazione che soltanto i nostri medici, i nostri infermieri, i nostri volontari hanno saputo dare”, ha detto ancora Fontana (fonte Adnkronos).