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Ladispoli, l’appello della Lega al Governo: “Pene più aspre per chi maltratta gli animali”

7 giugno 2020 | 06:30
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Ladispoli, l’appello della Lega al Governo: “Pene più aspre per chi maltratta gli animali”

Ladispoli – Lo scorso 4 giugno, il gruppo consiliare “Lega Salvini Premier” di Ladispoli ha presentato una mozione per sensibilizzare il governo sull’inasprimento legislativo delle pene per i reati contro gli animali.

“In questo periodo – si legge in una nota diffusa dallo stesso gruppo consiliare – in cui stiamo assistendo a veri e propri ‘omicidi’, da parte di individui che disconoscono e disprezzano il diritto alla vita degli animali, evidenziando anche una vera e propria pericolosità sociale, c’è bisogno di norme più severe e stringenti a tutela di questi diritti che dobbiamo ritenere inalienabili.

Come società abbiamo l’obbligo morale di rispettare e tutelare gli animali come valore aggiunto nelle nostre vite, la rielaborazione di alcune leggi del codice penale, sono oltre che un atto di estrema civiltà, un modo di dare voce a chi non può parlare per difendersi.

Ad oggi, in Italia, le normative in materia ci sono, ed è in attesa di essere approvato un disegno di legge che mira a riconoscere l’animale come “soggetto meritevole di tutela penale direttamente, senza che vi sia alcun collegamento con il sentimento umano, ma nonostante ciò assistiamo ad un inarrestabile aumento dei casi di maltrattamento contro gli animali”.

Ma per i sostenitori di Salvini “è urgente e necessario intervenire proprio per aggiornare ed inasprire la normativa che disciplina il maltrattamento e l’uccisione degli animali, reati che prevedono multa o carcere ai sensi del codice penale.

Sanzioni dure che, purtroppo, spesso rimangono tra le pagine del codice, inapplicate: solo il 30% dei processi per maltrattamento di animali che viene celebrato si conclude con una sentenza e appena la metà prevede una condanna.

Una minima parte dunque e rendere più rapidi i processi permetterebbe di condannare i responsabili. Infine, il rafforzamento dell’impianto normativo deve procedere di pari passo con un’educazione che miri a sensibilizzare i ragazzi sul tema fin dall’età scolastica per estirpare la cultura dell’animale come un oggetto di cui disporre a proprio piacimento: un problema culturale di questo peso va risolto anche a monte e le scuole devono essere la prima tappa obbligata.

Confidiamo nel buon senso del Governo nel rispolverare e se necessario rielaborare, quei disegni di legge chiusi oramai da troppo tempo nei cassetti del Senato e del Parlamento”.