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Roma 1960, La Macchia argento nella canoa: il Sindaco di Sabaudia ricorda il campione laziale

25 agosto 2020 | 14:56
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Roma 1960, La Macchia argento nella canoa: il Sindaco di Sabaudia ricorda il campione laziale

Anniversario speciale oggi. Anche Sabaudia ha il suo atleta negli annali olimpici. Giada Gervasi lo omaggia sui social

Sabaudia – E’ il giorno della memoria sportiva oggi. Il 25 agosto del 1960 si aprivano i Giochi Olimpici di Roma, dopo la tragedia della Seconda Guerra Mondiale. Una Italia in rinascita accoglieva 83 nazioni da tutto il mondo e splendevano gli atleti tricolori, di gloria e di vittorie.

Tra di essi Francesco contribuì ad arricchire un medagliere pieno di 36 allori. La Macchia mise l’argento al collo nella canoa e sulla distanza dei 1000 metri, in squadra con Aldo Dezzi. Nella specialità C2 una gara eccezionale che lo ha fatto entrare nella storia delle Olimpiadi. Un cittadino di Sabaudia il vicecampione a Cinque Cerchi di 60 anni fa. Lo ricorda su Facebook Giada Gervasi, il sindaco della città laziale, che nei prossimo mesi ospiterà eventi sportivi di prestigio, tra cui la Coppa del Mondo di canottaggio, scrive nel suo post: “Il 25 agosto del 1960 iniziavano i Giochi Olimpici di Roma. Tra i partecipanti anche il nostro concittadino Francesco La Macchia.  In coppia con Aldo Dezzi, l’atleta sabaudiano conquistò il secondo posto nella finale dei 1000 metri: fu la prima storica medaglia olimpica per la canoa italiana, un risultato rimasto impresso nella memoria di tutti gli appassionati e custodito negli annali della canoa e dello sport del nostro paese”.

“A poco più di tre anni dalla sua scomparsa e in questa particolare ricorrenza – prosegue il Sindaco di Sabaudia – è un piacere ricordare Francesco La Macchia, atleta, tecnico e figura di riferimento per tutto il mondo della canoa nazionale. La Macchia ha saputo incarnare i veri valori dello sport, gli stessi che nella sua carriera ha sempre anteposto a qualsiasi altra cosa, in particolar modo di fronte ai giovani sportivi che è stato chiamato ad allenare. La sua professionalità e le sue indiscusse doti umane siano da esempio per tutti gli atleti, affinché possano vivere sempre lo sport con passione, determinazione e sincera abnegazione”.

E’ scomparso nel luglio del 2017 tracciando la strada ai nuovi atleti che sognano le Olimpiadi di Tokyo. Cresce la canoa italiana nel mondo e i campioni del 2000 si ispirano anche a La Macchia per essere grandi e olimpici.

https://www.facebook.com/giadagervasisindaco/posts/3354462781278851

(Il Faro online)