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Covid-19, mercati chiusi a Santa Marinella. Settanni e Verni: “Il Sindaco ci ripensi”

1 novembre 2020 | 06:33
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Covid-19, mercati chiusi a Santa Marinella. Settanni e Verni: “Il Sindaco ci ripensi”

“Ci auguriamo che, chi di dovere, ritorni sui suoi passi, dimostrando che il suo ‘saper fare’ non sia stato solo uno slogan elettorale”

Santa Marinella – “Abbiamo appreso con sconcerto le decisioni che il sindaco Tidei (leggi qui) avrebbe maturato in ordine alla chiusura del mercato cittadino, a fronte della situazione sanitaria derivante dal Covid-19. Premesso che, sul tema, già si era manifestato un preciso pensiero, quando a maggio fu decisa la chiusura del mercato settimanale, non possiamo che tornare a ribadire la nostra contrarietà a quanto prospettato al riguardo”.

Così in una nota il consigliere Francesco Settanni e l’avvocato Marco Valerio Verni, che aggiungono: “Se, da una parte, ci si appella ad una presunta tutela della salute dei cittadini, dall’altra, però, quello che appare più corrispondente alla realtà sembra che l’amministrazione non trovi altri provvedimenti non solo per limitare le occasioni di contagio ma anche per salvaguardare un importante momento della vita ‘quotidiana’ per i cittadini e tutelare il lavoro da parte dei commercianti, soprattutto in un momento di profonda crisi, sociale ed economica, come quella che stiamo vivendo e con tutti i rischi ad essa collegati (povertà, perdita di lavoro, infiltrazioni criminali, etc.).

Quello che sembra sfuggire, infatti, è che sarebbero potute essere diverse le soluzioni alternative, soprattutto quando, fino ad oggi, paiono esser mancate quelle più elementari, come ad esempio la presenza permanente di una pattuglia di Polizia Locale, facilitata, peraltro, dall’unificazione del mercato in un unico luogo, che sarebbe stata utile anche per regolamentare la viabilità veicolare che risulta spesso ingolfata nel giorno di mercato; per non scordare il tanto decantato piano anti-terrorismo, su cui pure occorrerebbe riportare l’attenzione, attesi i recenti accadimenti internazionali (leggi qui).

Sempre a titolo esemplificativo, si sarebbe potuta valutare una eventuale alternanza dei banchi per categoria merceologica (ad esempio un giorno i viveri ed un altro i prodotti casalinghi/floreali/abbigliamento), o a ritornare ad una predisposizione diversificata degli stessi in due siti diversi, oltre, naturalmente, al contingentamento, magari nella fascia oraria statisticamente di maggior affluenza, degli avventori, al transennamento degli spazi, al distanziamento dei banchi. Il tutto, monitorato anche con la collaborazione della categoria degli operatori commerciali e l’ausilio dei volontari della Protezione Civile.

Perché, se a Santa Marinella la situazione è davvero così grave, e la decisione conseguente così drastica, ci domandiamo perché a Roma, ad esempio, che conta – inutile ricordarlo – circa tre milioni di abitanti, con un rischio di contagio evidentemente superiore, i mercati rionali funzionino regolarmente, sebbene essi, a differenza di quello santamarinellese, si svolgano addirittura in luoghi chiusi o semi-aperti. Ci auguriamo che, chi di dovere, ritorni sui suoi passi, dimostrando che il suo ‘saper fare’ non sia stato solo uno slogan elettorale o che, nei fatti, non si traduca solo in un ‘saper chiudere'”, concludono.
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