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“Non siamo più disposti a subire”, a Formia scoppia la polemica per i disagi causati dalla bomba d’acqua

11 marzo 2021 | 17:31
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“Non siamo più disposti a subire”, a Formia scoppia la polemica per i disagi causati dalla bomba d’acqua
“Non siamo più disposti a subire”, a Formia scoppia la polemica per i disagi causati dalla bomba d’acqua
“Non siamo più disposti a subire”, a Formia scoppia la polemica per i disagi causati dalla bomba d’acqua

Gianola allagata, i residenti insorgono sui social

Formia – Una città di mare che ha un pessimo rapporto con l’acqua. Ormai sembra questo il “ritratto” di Formia, con i residenti terrorizzati: ogni volta che vedono una pioggia un po’ più forte (bomba d’acqua o meno) sanno che dovranno fare i conti con una città che potrebbe risvegliarsi sommersa dalla pioggia, dai torrenti che esondano fino a sconfinare nei terreni, nei lidi, nelle case.

Che sia la centralissima piazza Testa, che sia Vindicio o Gianola, per certi versi poca importa: tutti vivono con la stessa consapevolezza. Una consapevolezza figlia dell’esasperazione, del sentirsi dimenticati. Dall’inspiegabile difficoltà di uscire di casa, andare al lavoro, portare i propri figli a scuola.

Una consapevolezza che comunque lascia spazio alla paura, al terrore. Perché, come già successo lo scorso dicembre a Vindicio, con lo straripamento del Pontone, c’è anche il rischio che quell’acqua ci sorprenda di notte, e porti nelle nostre case anche detriti e fango. Che ci porti anche a rischiare la vita, considerando che l’acqua “arriva anche da nord, dall’Appia e lì si concentra in un angolo della morte da ingegneria idraulica.”

Gianola sommersa dall’acqua, esplode la polemica

Una consapevolezza che ha preso di nuovo forma martedì, quando, un nuovo violento nubifragio ha flagellato il Golfo.  Stavolta, a essere maggiormente colpiti sono stati i residenti di Gianola, un quartiere periferico sulla carta, ma ormai talmente urbanizzato da mandare in panne tutti o quasi: residenti, attività commerciali, scuole.

Una comunità che, causa allagamento di una delle arterie principali della zona, proprio quella strada se la sono visti chiudere. “Si è chiusa una strada – scrive Antonio sui social – senza avvertire, con un cartello, all’inizio della stessa che a partire dalla metà l’avremmo trovata chiusa…” Una situazione, insomma, che si fa sempre più insostenibile per i residenti.

“Ogni volta che piove – scrive Renato sui social – noi di Gianola dobbiamo vivere questo, senza poter passare da via delle ginestre e via delle vigne perché si allaga tutto! E siamo costretti o a volare o a star a casa!

Tutte le amministrazioni che si sono succedute nel tempo non hanno fatto nulla per risolvere questi problemi, lasciandoci impotenti, con progetti e soldi stanziati per la risagomatura dei fossati e per la creazione dei nuovi marciapiedi, in modo da poter vivere come ogni cittadino che paga le tasse!”

E ancora: “Se non fosse per Francesco Di Nitto che ha sempre aiutato la zona, noi ora saremmo al buio e con figli che giocavano con girini e rane! Voglio proprio vedere se qualcuno porterà come programma elettorale questa zona! Grazie per il silenzio!”

Non solo Renato. A intervenire è stato anche il già citato Francesco Di Nitto che, senza mezzi termini, ha fatto sapere: “A Gianola non siamo più disposti a subire, non siamo più disposti a essere trattati come cittadini di “serie z”.

Ci vogliono cose concrete a breve, medio e lungo termine, ma nessuno – conclude – pensi di continuarci a prendere in giro, perché dimostreremo quello di cui siamo capaci.”

Dal mondo politico, intanto…

Ma se i residenti di Gianola invocano la campagna elettorale per avere un minimo di attenzione sul tema della risagomatura dei fossati (allo stesso modo, il Comitato Pontone ha chiesto le centraline di allarme sonoro e telefonico), cosa ha risposto il mondo politico?

Per ora, poco o nulla. Dal Municipio, è arrivata soltanto l’ormai “consueta” ordinanza sulla torbidità dell’acqua. Per quanto riguarda il resto, l’unico intervenuto è l’ex assessore all’ambiente, Orlando Giovannone, che, sui social ha sottolineato: “Nel 2020 sono stati finanziati dalla Regione Lazio 2,5 milioni di euro alla Provincia di Latina per opere di sistemazione nel tratto formiano del fiume Capodacqua – Santa croce (il rio che attraversa Gianola), su interessamento dell’amministrazione Villa e dei comuni di Minturno e Spigno Saturnia.

Il progetto intero di circa 6 milioni di euro riguarda l’intero tratto del fiume che attraversa i tre comuni. Ora – ha concluso -. possono essere realizzate le opere di 2,5 milioni di euro, interamente gestite dalla provincia di Latina competente per il fiume.”

Per Giovannone, quindi, la palla passa alla Provincia, ente competente in materia. Dagli altri, intanto, solo silenzio…

Foto di: Tommaso Lombardi

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