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Pomezia, un giardino per Norma Cossetto: scontro tra il Comitato 10 febbraio e il M5S

22 marzo 2021 | 12:14
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Pomezia, un giardino per Norma Cossetto: scontro tra il Comitato 10 febbraio e il M5S

Alessandra Duma: “Respingo tutte le accuse di propaganda politica. L’iniziativa fa parte del progetto ‘Una rosa per Norma Cossetto'”

Pomezia – “Respingo con forza le accuse di propaganda politica, la richiesta di intitolazione di una via o giardino a Norma Cossetto, medaglia d’oro al valor civile, era una studentessa istriana di Lettere e Filosofia dell’Università di Padova: a soli 23 anni venne barbaramente torturata e uccisa dai partigiani jugoslavi, per poi essere gettata in una foiba situata nelle vicinanze di Villa Surani”. Così in un comunicato il Presidente del Comitato 10 febbraio di Pomezia, Alessandra Duma, replica alle affermazioni del capogruppo del Movimento 5 Stelle Massimiliano Villani (leggi qui), dopo la decisione dell’amministrazione di non intitolare i giardini di via Farina a Norma Cossetto, in quanto l’area, a detta del M5S risulta essere privata.

“Fa parte del progetto creato da Silvano Olmi – spiega la Presidente del Comitato – dirigente nazionale del comitato 10 febbraio, denominata appunto ‘una rosa per Norma Cossetto’ avvenuto in 120 città italiane. La scelta dei giardini Farina è stata mia. Ho abitato molto anni a via La Marmora uscendo tutti i giorni vedevo quel giardino abbandonato diventato un bagno a cielo aperto per disadattati e luogo di spaccio, ho scritto alle autorità affinché quel luogo venisse preso in carico al comune e reso fruibile al pubblico.

Visto anche le recenti esternazioni di Mengozzi – prosegue Duma – ho pensato che i tempi fossero maturi e come associazioni abbiamo fatto richiesta di prenderli noi in carico, ripulirli e intitolarli a Norma. Avremmo raggiunto due scopi che abbiamo a cuore, ripulire l’ingresso della nostra citta e avere un posto dove passando, i ragazzi, leggendo il nome di Norma, si sarebbe incuriositi e andati a documentare.

La mozione doveva essere presentata da un consigliere, poteva essere Fucci o un altro. Tempo a dietro quando c’era l’intenzione di cambiare la toponomastica ugualmente chiedemmo che una di quelle vie venisse intitolata a Norma. Nemmeno li abbiamo avuto risposta. Non credo che un argomento cosi delicato si possa liquidare con un laconico ‘quando avremo spazio a disposizione sceglieranno i cittadini'”.

“Per me – conclude Duma – intitolare una via a Norma è un gesto di civiltà in un comune dove ci sono panchine e scarpette rosse in nome del femminicidio. Per altri commenti frutto di cattiva conoscenza di determinate storie sono basita, nel 2021 ancora esiste un così basso riduzionismo, da un consigliere comunale poi che dovrebbe avere (si spera) un bagaglio culturale”.
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