Sgombero di Castel Romano, nomadi spostati in una struttura Covid. D’Amato: “Una follia, avviata la diffida”

25 marzo 2021 | 21:27
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Sgombero di Castel Romano, nomadi spostati in una struttura Covid. D’Amato: “Una follia, avviata la diffida”

D’Amato: “La struttura è destinata per isolamenti e quarantene Covid e non può essere utilizzata per altre finalità”

Roma – “E’ assurdo che siano state portate le persone sgombrate da Castel Romano presso una struttura che viene utilizzata per l’emergenza Covid a totale carico del Servizio sanitario regionale e senza che la Regione e la Asl competente sappiano alcunché”. Lo dichiara l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

“A questo va posto immediato rimedio – prosegue D’Amato – poiché la struttura è destinata per isolamenti e quarantene Covid e non può essere utilizzata per altre finalità. All’interno ci sono anche persone positive in isolamento. Le modalità di invio alla struttura devono esser fatte dal Servizio sanitario regionale attraverso la centrale operativa Coa che non ha autorizzato”.

“Vi è stato un totale abuso da parte del Comune di Roma nell’inviare queste persone presso questa struttura senza il parere della Asl competente. Ora deve essere immediatamente liberata e destinata alla sua funzione.

Chiedo al Sindaco di rimediare immediatamente a questa grave e incresciosa situazione – conclude D’Amato – che si è venuta a creare e che mette a repentaglio la salute delle persone e priva di fatto la città di una struttura per l’emergenza Covid”.

Cardilli: “Quella di D’Amato è chiara strumentalizzazione a fini politici”

“La procedura eseguita oggi dalla Sala Operativa Sociale a seguito dello sgombero dell’Area F del campo rom di Castel Romano è la stessa attuata sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, ovvero da circa un anno”. Così in una nota il delegato alla sicurezza di Roma Capitale, Marco Cardilli, replica alle dichiarazioni di D’Amato.

“Le persone – spiega Cardilli – per cui è previsto il successivo inserimento nelle strutture di accoglienza capitoline devono trascorrere un periodo di dieci giorni in isolamento, effettuando due tamponi, come previsto dalla normativa regionale. Si specifica, inoltre, che le persone che questa mattina hanno richiesto assistenza da parte della Sala Operativa Sociale sono 20, di cui 15 bambini. Queste persone sono state trasferite in una delle strutture della Regione Lazio dedicate all’isolamento temporaneo, trascorso il quale verranno assegnate alle strutture di accoglienza previste”.

“Quella dell’assessore regionale D’Amato è chiaramente una vergognosa strumentalizzazione a fini politici. La procedura è la stessa eseguita dall’inizio dell’emergenza sanitaria per tutte quelle persone che in questi mesi hanno avuto necessità di assistenza: sono stati sempre trasferiti nelle strutture della Regione Lazio per trascorrere il periodo di isolamento.

Ora all’assessore D’Amato questo non sta più bene – conclude Cardilli -. E dovrebbe spiegarci qual è la differenza tra tutti gli altri assistiti e i rom provenienti da un campo sgomberato, tra l’altro per la maggior parte bambini”.

D’Amato: “Avviata la diffida a liberare la struttura”

“Dal Campidoglio arrivano solo menzogne che rispedisco al mittente. Troppo facile fare i moralisti con i soldi degli altri, ogni giornata costa 70 euro pagati dal servizio sanitario. Le strutture di isolamento servono per i ‘contatti di caso’ e sono disciplinate da regole sanitarie”. Questa la replica dell’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, a Marco Cardilli.

Se il Campidoglio intende utilizzarle come case di accoglienza di natura sociale, se le paga e le contrattualizza. Dopo un anno di assenza dall’emergenza Covid l’unica cosa che è capace di fare la Sindaca Raggi è di utilizzare abusivamente le strutture di isolamento.

E’ una vergogna. Il Campidoglio è stato diffidato formalmente dalla Asl Roma 1 a liberare la struttura e per aver utilizzato impropriamente strutture dedicate al Covid”.

Cangemi (Lega): “Zero lungimiranza da parte della sindaca Raggi”

“A prescindere dalle procedure, dalle diffide e dalle polemiche che non ci appassionano, spostare una trentina di rom in una struttura Covid, in un momento di pandemia, è una follia che denota la zero lungimiranza del sindaco Raggi e della sua amministrazione nella gestione della città e delle sue reali esigenze”. Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio Regionale del Lazio e consigliere Lega, Giuseppe Emanuele Cangemi