Vaticano, no-vax tra le Guardie Svizzere: in tre lasciano il servizio

3 ottobre 2021 | 16:22
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Vaticano, no-vax tra le Guardie Svizzere: in tre lasciano il servizio

Alcuni dei soldati che difendono il Papa hanno lasciato il posto di lavoro dopo che anche la Santa Sede ha reso obbligatorio il green pass per tutti i dipendenti

Città del Vaticano – Papa Francesco lo aveva detto: in Vaticano c’è un piccolo gruppo di negazionisti no vax (leggi qui). Tre di questi, si apprende ora, erano addirittura guardie svizzere. Erano e non sono, perché di fronte allo stringersi delle maglie del green pass, con l’obbligatorietà introdotta da poco per gli ingressi e la previsione di sospensione senza stipendio per i dipendenti refrattari, alla fine hanno lasciato il servizio.

Non se ne conosce il nome, si sa solo che l’abbandono sarebbe stato volontario e che altri tre sono temporaneamente sospesi dal servizio perché in attesa di completare il ciclo vaccinale. Sempre a contatto con il Papa ma anche con la gente che ogni giorno varca i sacri confini, il corpo delle Guardie Svizzere è in tutta l’amministrazione del Vaticano forse la parte più esposta a rischi di contagio.

Di qui la necessità di ottemperare con particolare attenzione alle norme di profilassi già valide per tutti, perché anche il semplice ingresso nei locali sotto la giurisdizione vaticana prevede adesso l’esibizione del lasciapassare su carta o in versione digitale.

Lo stesso Francesco, da parte sua, è stato tra i primi ad essere vaccinato (con lo Pfizer) una volta appurata l’affidabilità della prevenzione. Già prima di partire a marzo per l’Iraq aveva ampiamente completato il ciclo. Nessun commento ufficiale sulla vicenda delle tre guardie svizzere no vax, almeno finora. Per tutti il rimando è a quello che ancora Bergoglio ha detto di recente, ritornando dal suo ultimo viaggio in Slovacchia, sui no vax.

Vale a dire questo: “È un po’ strano, perché l’umanità ha una storia di amicizia con i vaccini: da bambini noi, anche il morbillo, quell’altro, la poliomielite”. Alcuni poi “dicono che è un pericolo perché con il vaccino ti entra il vaccino dentro, e tante argomentazioni che hanno creato questa divisione. Anche nel Collegio cardinalizio ci sono alcuni ‘negazionisti’ e uno di questi, poveretto, è ricoverato con il virus. Mah, ironia della vita”. Il riferimento è al cardinal Burke, che in quei giorni risultava appena uscito dalla terapia intensiva proprio a causa del covid. (fonte Agi)

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