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Ardea, spari allo studio dei Centore. Tarantino: “Una periferia dove intimidire diventa la regola”

4 gennaio 2022 | 00:59
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Ardea, spari allo studio dei Centore. Tarantino: “Una periferia dove intimidire diventa la regola”

La consigliera Tarantino: “Lottare contro la criminalità è un po’ come la lotta al Covid: si vince solo se siamo tutti uniti”

Ardea – I colpi di arma da fuoco esplosi nella notte di Capodanno allo studio del consigliere comunale e geometra Simone Centore e del giornalista Luigi Centore (leggi qui) hanno sconvolto i cittadini e i politici di Ardea. Secondo i primi accertamenti confermati dal noto perito balistico di fama mondiale il Dott. Prof. Martino Farneti, giunto immediatamente sul posto, i colpi provengono da un’arma di grosso calibro.

Intanto le indagini, come pure le vittime, protendono per un caso fortuito di malviventi che la notte dell’ultimo dell’anno hanno voluto fare una bravata. Certo è che i carabinieri coordinati dal comandante della Compagnia Carabinieri di Anzio Capitano Giulio Pisani, coadiuvati dal personale della locale tenenza, i primi ad accorrere, non stanno trascurando alcuna pista.

Resta comunque preoccupante il fatto che degli incoscienti possano girare armati in un territorio che viene ricordato anche per i numerosi atti delittuosi compiuti in danno di semplici cittadini, giornalisti, consiglieri comunali, sindaci e dell’ex comandante della Stazione Carabinieri di Tor San Lorenzo Luogotenente Walter Giustini.

Sul caso Centore si è espressa anche la consigliera comunale del “Gruppo Cambiamo con Toti, Coraggio Italia” Dott.ssa Anna Maria Tarantino: “Quando ci sono episodi come questi le forze dell’ordine devono capire il perché e il come. Io posso solo che abbracciare Luigi e Simone per il vile attacco. Capisco cosa vuol dire essere al centro di intimidazioni simili. Ma lasciatemi dire anche un’altra cosa. Al di là dell’intimidazione, è il segno della povertà d’animo, di cuore, della povertà sociale e civile che sta invadendo Ardea”.

“Questa è la preoccupazione che come comunità tutti noi dovremmo affrontare – prosegue Tarantino – in modo collettivo. Più che il senso di sicurezza, che ormai non c’è da un pezzo, è questo da affrontare. La periferia senz’anima si trasforma in un confine dove sparare e intimidire si fa la regola. Siamo tutti chiamati a reagire in qualche modo, ma comunque in modo comunitario. Lottare contro la criminalità è un po’ come la lotta al Covid: si vince solo se siamo tutti uniti”.

“Invece l’immobilismo sociale della maggioranza grillo-piddina sta devastando un Comune più di quanto non lo era stato nei decenni precedenti. Ai roboanti annunci delle cose che saranno fatte, e guarda caso a ridosso della campagna elettorale, c’è l’immagine di quartieri ormai non più quartieri, spazi senza anima, privatizzati e chiusi per larga parte del tempo. Invece di rendere viale Nuova Florida un posto praticabile anche solo per una passeggiata è quella strada che taglia in mezzo due zone di villette e dove se uno vuole può sparare in libertà. Viale San Lorenzo è quel limbo che porta verso Anzio, con un colpo di coda fatto da commercianti che da una vita cercano di fare qualcosa per il loro quartiere ma che vede un Comune totalmente sordo e cieco.

Lo direi a quei consiglieri grillini che si misero a piangere il giorno della loro prima seduta, commossi per rappresentare la loro città, la nostra città. Quelle persone, oggi, spero siano consapevoli che Ardea è stata presa a mazzate e divisa ancor di più. I sampietrini nuovi su piazza del Popolo servono a poco quando non hai aiutato la comunità a crescere. Questo è il principio del centro commerciale: tutto bello, belle vetrine, bel pavimento, bella la musichetta h24 che ti entra in testa. Ma quelle centinaia di persone che girano per i negozi non si conoscono e mai faranno comunità.

Ecco, i grillini vogliono farci illudere che il centro commerciale è la nostra salvezza. Ma non è così. A questo io mi ribello, come mi ribello a pensare che si possa dare solo una veste nuova a una comunità senz’anima. Non serve un murales su una scuola, e che tra l’altro si sta pure rovinando. Sparare contro una serranda è il segno che non serve quello, serve prioritariamente altro”.

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