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Pechino 2022, partita la staffetta dei tedofori con la Fiaccola Olimpica

2 febbraio 2022 | 10:58
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Pechino 2022, partita la staffetta dei tedofori con la Fiaccola Olimpica

Stati Uniti, Australia, Gran Bretagna boicottano la cerimonia di apertura violazione dei diritti umani della Cina

La staffetta della fiaccola olimpica di Pechino 2022 ha preso il via questa mattina, ridotta a soli tre giorni nel mezzo delle restrizioni anti-pandemiche del Covid-19.

Sono 1.200 i tedofori che si alterneranno nel tracciato rigorosamente definito all’interno del sistema delle bolle, al fine di azzerare i contatti con il mondo esterno, e che toccherà le aree di gara a Pechino e nella vicina città di Zhangjiakou, nel confinante Hebei, dove sono state realizzate le piste per lo sci di fondo e il salto con gli sci.

Il pubblico per la staffetta è stato ridotto ai minimi, rigorosamente sottoposto a test anti-Covid e a un periodo di osservazione medica, nell’ambito degli sforzi per assicurare un incoraggiamento a seguire i Giochi invernali la cui cerimonia è in programma il 4 febbraio.

I primi tre tedofori sono stati Luo Zhihuan, un ex pattinatore di velocità di 80 anni che ha vinto il primo titolo mondiale di sport invernali in Cina nel 1963, l’astronauta Jing Haipeng e il progettista del satellite Chang’e 1 Ye Peijian, ha riferito il Beijing Daily. Mentre resta incerto il nome dell’ultimo tedoforo, quello che porterà la fiaccola al braciere olimpico. Il percorso sarà molto breve rispetto alle edizioni del passato e includerà tra l’altro un passaggio alla Grande Muraglia, il monumento più famoso della Cina, nonché ai parchi olimpici del centro di Pechino e al Palazzo d’Estate.

Azzerati i rischi di proteste, come quanto è accaduto agli inizi di ottobre quando gli attivisti srotolarono gli striscioni con le accuse alla Cina di violazione dei diritti umani durante la tradizionale cerimonia di accensione della fiamma in Grecia, prima del suo passaggio diretto a Pechino a causa delle preoccupazioni del nuovo coronavirus.

Diversi paesi, tra cui Stati Uniti, Australia, Gran Bretagna e Canada, hanno annunciato il boicottaggio diplomatico dei Giochi sulla situazione dei diritti umani in Cina, compreso il trattamento riservato alle minoranze musulmane nello Xinjiang e una repressione del dissenso a Hong Kong.

Pechino ha condannato il boicottaggio, denunciando la politicizzazione dello sport come contraria allo spirito olimpico. (Ansa).

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