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‘Ndrangheta ad Anzio e Nettuno, Comuni sotto la lente della Prefettura: amministrazioni a rischio scioglimento

20 febbraio 2022 | 11:18
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‘Ndrangheta ad Anzio e Nettuno, Comuni sotto la lente della Prefettura: amministrazioni a rischio scioglimento

Il Prefetto di Roma ha ottenuto il via libera dal Viminale all’accesso agli atti: scattano i controlli all’interno delle sedi municipali di Anzio e Nettuno

Il Prefetto di Roma Matteo Piantedosi ha nominato due Commissioni ispettive che indagheranno per i prossimi tre mesi sugli appalti assegnati dai comuni di Anzio e Nettuno e sui possibili rapporti che intercorrevano tra gli esponenti dei due enti e quelli della ‘ndrangheta locale.

Dopo il maxi blitz antimafia condotto dai Carabinieri, coordinato dalla Dda di Roma, che ha portato all’arresto di oltre 60 persone (leggi qui), Anzio e Nettuno sono finiti sotto la lente della Prefettura. Piantedosi ha ottenuto il via libera dal Viminale all’accesso agli atti: partiranno lunedì 21 febbraio le indagini nelle sedi comunali.

I componenti delle Commissioni, funzionari della Prefettura e delle forze dell’ordine, nei prossimi giorni saranno all’interno delle sedi dei municipi per esaminare tutti i documenti dei comuni relativi al rilascio di autorizzazioni, alla preparazione dei bandi di gara e all’assegnazione degli appalti.

Il Sindaco di Anzio chiede un incontro con il Prefetto

“Ho chiesto, telefonicamente e per iscritto, di conferire prima possibile con Sua Ecc. il Prefetto di Roma”. Lo ha affermato il Sindaco di Anzio, Candido De Angelis, in riferimento alle attività svolte, nella giornata di ieri, dal Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri.

Come Amministrazione siamo a totale disposizione delle Autorità Competenti, auspicando anche l’eventuale istituzione di una Commissione di Accesso presso il Comune. Il bene della Città di Anzio ha la priorità assoluta, siamo pronti a dimostrare in ogni Sede la correttezza degli atti adottati da questa Amministrazione”.

Alternativa per Anzio: “Non ci si nasconda dietro un dito”

“Sono giorni concitati e drammatici per le nostre Città. L’ordinanza del Giudice delle Indagini Preliminari, relativa alla maxi-operazione antimafia dell’altro ieri, contiene elementi gravissimi sui legami di diversi personaggi coinvolti dalle misure di custodia cautelare e le istituzioni locali”. Così in una nota il direttivo di Alternativa per Anzio.

“Ci sono intere sezioni dedicate al sostegno di queste cosche all’attuale amministrazione e all’aggiudicazione degli appalti: la stampa non ha fatto altro che riportare quei contenuti. Non ci si nasconda dietro un dito.

Da quanto si apprende, potrebbe essere insediata una commissione d’accesso come previsto dal TUEL nei prossimi giorni, al fine di accertare un possibile condizionamento dell’attività amministrativa e l’eventuale entità di tale condizionamento. Crediamo sia la soluzione migliore a tutela di tutti. Abbiamo chiesto alle istituzioni centrali di valutare questa possibilità già diversi anni fa, quando altri episodi analoghi si erano verificati e quando venimmo definiti “disturbati mentali” da chi governava. Attendiamo speranzosi tali sviluppi, che riteniamo fondamentali e meno estemporanei di azioni politiche, che comunque valuteremo confrontandoci con le altre opposizioni. La posizione che abbiamo assunto negli anni, e che ribadiamo, è che la situazione è troppo grave e compromessa perché se ne occupi solo la politica locale. Serve un intervento forte delle istituzioni a tutti i livelli.

Appare al tempo stesso chiaro che, indipendentemente dall’esito delle decisioni del Prefetto, ci siano elementi politici che non possono essere ignorati e che andranno affrontati nei giusti tempi. Per anni e anni è stata negata la presenza di organizzazione criminalità sul nostro territorio: abbiamo una classe politica che nella migliore delle ipotesi è stata cieca, incapace di leggere la realtà e non in grado di mettere in campo gli anticorpi necessari per prevenire la ramificazione di tali organizzazioni. Non solo, un dato di fatto incontrovertibile che emerge dall’ordinanza del GIP è che i personaggi coinvolti hanno sostenuto convintamente questa amministrazione.

Non ci interessano i risvolti penali dei singoli – conclude il direttivo -, ma l’incapacità politica di tagliare ogni ponte con certe logiche. Se dovesse intervenire il Prefetto con una commissione d’accesso, attenderemo con il massimo rispetto gli esiti, altrimenti toccherà al territorio e alla politica dare una risposta”.

(Il Faro online)