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Semaforo via Trincea delle Frasche a Fiumicino, Petralia: “Riaprire subito, lo chiede la città”

27 marzo 2022 | 21:15
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Semaforo via Trincea delle Frasche a Fiumicino, Petralia: “Riaprire subito, lo chiede la città”

Movimento dei Moderati: “Troppe contraddizioni e scaricabarile. Ma i cittadini non possono aspettare oltre”

Fiumicino – “Avevamo appreso dalla stampa che l’ingegnere dell’ANAS Paola TRIPODI, a margine del convegno “Fiumicino fa centro” aveva dichiarato che non appena saranno ultimati i lavori sul ponte della Scafa, cioè entro il mese di giugno, l’incrocio che interessa le vie: Trincea delle Frasche, della Scafa dell’Aeroporto di Fiumicino e Monte Cengio, sarà riaperto” (leggi qui). Questa dichiarazione lasciava senza alcun dubbio intendere che l’incrocio di via Trincea delle Frasche era stato chiuso dall’ANAS per poter effettuare i lavori di ristrutturazione del ponte della Scafa.
Non volevamo intervenire, ma poiché ancora oggi si continua imperterriti con tentativi di alterare, modellare o addirittura nascondere certe verità, desideriamo fare un po’ di chiarezza ricostruendo i fatti”.

Lo afferma un comunicato firmato Gianfranco Giuseppe Petralia a nome del Movimento dei Moderati.

“Nel mese di maggio del 2019 il sottoscritto, con una piccola delegazione del Movimento dei Moderati, su sollecitazione dei cittadini interessati alla riapertura dell’incrocio de quo, ebbe un incontro presso la sede romana dell’ANAS, con l’ing. Alberto Nibbi, allora responsabile della strada via dell’Aeroporto di Fiumicino, che era accompagnato dall’ing. Garbuglia sempre dell’ANAS (così si sono qualificati). In quella sede l’ing. Nibbi ci riferì che in effetti via dell’Aeroporto di Fiumicino era di competenza dell’ANAS, ma che l’incrocio di via Trincea delle Frasche, via della Scafa, via Monte Cengio ed il relativo semaforo erano gestiti direttamente dal Comune di Fiumicino. Continuava spiegando che le precarie condizioni strutturali del ponte della Scafa e dei circa 400 metri del viadotto, nonché i conseguenti lavori di ristrutturazione, non avevano nulla a che vedere con la chiusura di quell’incrocio, concludendo che per l’ANAS l’incrocio di cui si parla, chiuso o aperto era ininfluente.

gianfranco petralia

Gianfranco Petralia

Il 2 dicembre sempre del 2019, pressati dai cittadini interessati e stanchi dei silenzi dell’Amministrazione comunale, abbiamo pubblicato un comunicato stampa, attraverso il quale, , informavamo che l’ANAS aveva declinato ogni responsabilità circa la chiusura dell’incrocio (leggi qui). Conseguentemente dai “corridoi” del Comune di Fiumicino trapelavano timide informazioni non ufficiali che facevano intendere che la chiusura dell’incrocio era stata operata dall’Amministrazione comunale per alleggerire il traffico automobilistico sul ponte Due Giugno e per far regredire l’inquinamento ambientale che era stato rilevato in prossimità di Villa Guglielmi.

Tali informazioni in data 25.01.2020 venivano confermate e quindi ufficializzate dall’Assessore Cini, in occasione di un’assemblea pubblica organizzata dallo scrivente presso l’hotel Golden Tulip di via della scafa, proprio per discutere il problema dell’incrocio.
Oggi apprendiamo dall’ing. Dell’ANAS Tripodi che l’incrocio verrà riaperto subito dopo la ultimazione dei lavori di ristrutturazione del ponte della Scafa, cioè entro giugno 2022.

Questi i fatti che ci inducono a fare alcune domande:
*Perché l’ANAS, che ci aveva spiegato bene la propria estraneità per quanto riguardava la chiusura dell’incrocio, estraneità peraltro indirettamente confermata dall’Assessore Cini, oggi lascia chiaramente intendere che la riapertura dell’incrocio è legata all’ultimazione dei lavori di ristrutturazione del ponte della Scafa?
*Il consistente traffico automobilistico dichiarato dall’Assessore Cini, che intasava il ponte Due Giugno a causa dell’incrocio aperto, è risolto?
*L’allarmante inquinamento ambientale dichiarato sempre dall’Assessore Cini, rilevato in prossimità di Villa Guglielmi a causa del denso traffico provocato dall’incrocio aperto, è risolto?
*Chi ha stabilito che la chiusura dell’incrocio rende molto più fluido il traffico in prossimità del ponte Due Giugno e contestualmente fa diminuire notevolmente l’inquinamento ambientale in prossimità di Villa Guglielmi?

Noi non abbiamo una risposta a queste domande, ma vogliamo fare delle ipotesi solo in relazione alla contraddittoria dichiarazione dell’ANAS per la riapertura dell’incrocio, ipotesi che scaturiscono da alcuni comportamenti del Comune di Fiumicino, riferiti alla centro stoccaggio , così come piace chiamarlo ad alcuni Amministrazione comunali, probabilmente per sminuirne l’impatto ambientale sul territorio.

Infatti, recentemente, a fronte delle tante proteste dei residenti di via Monte Solarolo e vie circostanti, conseguenti anche all’esigua distanza che intercorreva (circa 5 metri) fra le abitazioni e la progettata struttura per i rifiuti, il Comune invece di adoperarsi per cercare un’altra zona più idonea, ha cercato di modificato la collocazione del Centro stoccaggio , spostandolo di 10 metri all’interno dello stesso lotto di terreno, stabilendo così una distanza dalle abitazioni, da cinque a circa 15 metri, ritenendo, per noi erroneamente, di avere risolto quella problematica.

Questo atteggiamento che evidenzia la determinazione del Comune di Fiumicino di voler ad ogni costo realizzare quella discarica in via Monte Solarolo, dove a nostro avviso non vi sono i presupposti attuativi del progetto, ci induce a pensare che la riapertura dell’incrocio, camuffata dalla cessata precarietà del ponte della Scafa, potrebbe essere stata decisa dai nostri zelanti amministratori, allo scopo di poter poi addurre una ulteriore motivazione per confutare anche le contestazioni fatte sull’attuale precario sistema viario che non permette di sopportare un aggravio di traffico automobilistico e soprattutto di mezzi pesanti come quelli abilitati al trasporto dei voluminosi cassoni per rifiuti.

Possiamo anche sbagliare, ma la “brillante” trasparenza dell’Amministrazione comunale di Fiumicino, purtroppo non permette ai semplici cittadini come noi di poter comprendere le geniali strategie che pone in essere, lasciandoci quindi solo la possibilità di ipotizzare.
In conclusione desideriamo invitare il Sindaco Esterino Montino, persona capace e di provata esperienza sia politica che amministrativa, ad occuparsi personalmente di queste problematiche e a porre i necessari rimedi affinché la città di Fiumicino possa avere un centro stoccaggio rifiuti in un luogo idoneo a riceverlo, che possa dare i giusti benefici senza danneggiare i cittadini.

Senza voler infierire sulla spiacevole vicenda della misteriosa chiusura dell’ormai famoso incrocio – conclude il comunicato -, ne chiediamo la riapertura a prescindere, affinché vengano a cessare i gravi disagi ai quali sono stati e sono ancora sottoposti i residenti, i commercianti e gli imprenditori che operano nel comprensorio interessato”.

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