Via Crucis al Colosseo con Papa Francesco: i testi delle meditazioni e delle preghiere

Ecco i testi delle meditazioni e delle preghiere per la Via Crucis con Papa Francesco. Al Colosseo, a portare la croce, anche russi e ucraini. Insieme
XIV stazione
Il corpo di Gesù è deposto nel sepolcro
V/. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
R/. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all’entrata del sepolcro, se ne andò. Lì, sedute di fronte alla tomba, c’erano Maria di Màgdala e l’altra Maria. (Mt 27, 59-61)
Ormai siamo qui. Siamo morti al nostro passato. Avremmo voluto vivere nella nostra terra, ma la guerra ce lo ha impedito. È difficile per una famiglia dover scegliere tra i suoi sogni e la libertà. Tra i desideri e la sopravvivenza. Siamo qui dopo viaggi in cui abbiamo visto morire donne e bambini, amici, fratelli e sorelle. Siamo qui, sopravvissuti. Percepiti come un peso. Noi che a casa nostra eravamo importanti, qui siamo numeri, categorie, semplificazioni. Eppure siamo molto di più che immigrati. Siamo persone. Siamo venuti qui per i nostri figli. Moriamo ogni giorno per loro, perché qui possano provare a vivere una vita normale, senza le bombe, senza il sangue, senza le persecuzioni. Siamo cattolici, ma anche questo a volte sembra passare in secondo piano rispetto al fatto che siamo migranti. Se non ci rassegniamo è perché sappiamo che la grande pietra sulla porta del sepolcro un giorno verrà rotolata via.
Signore Gesù, tolto dal legno della croce da mani amiche.
R/. Dona nobis pacem.
Tu che fosti sepolto nella tomba nuova di Giuseppe d’Arimatea.
R/. Dona nobis pacem.
Tu che non hai conosciuto la corruzione del sepolcro.
R/. Dona nobis pacem.
Tutti:
Pater noster…
Signore Gesù,
che sei disceso agli inferi
per liberare Adamo ed Eva con i loro figli dall’antica prigionia,
ascolta le nostre suppliche per le famiglie dei migranti:
strappale dall’isolamento che uccide
e concedi a tutti noi di riconoscerti in ogni persona
come nostro amato fratello e sorella.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
R/. Amen.
Preghiera finale
Padre misericordioso,
che fai sorgere il sole sui buoni e sui cattivi,
non abbandonare l’opera delle tue mani,
per la quale non hai esitato
a consegnare il tuo unico Figlio,
nato dalla Vergine,
crocifisso sotto Ponzio Pilato,
morto e sepolto nel cuore della terra,
risuscitato dai morti il terzo giorno,
apparso a Maria di Magdala,
a Pietro, agli altri apostoli e discepoli,
sempre vivo nella santa Chiesa,
suo Corpo vivente nel mondo.
Tieni accesa nelle nostre famiglie
la lampada del Vangelo,
che rischiara gioie e dolori,
fatiche e speranze:
ogni casa rifletta il volto della Chiesa,
la cui legge suprema è l’amore.
Per l’effusione del tuo Spirito,
aiutaci a spogliarci dell’uomo vecchio,
corrotto dalle passioni ingannatrici,
e rivestici dell’uomo nuovo,
creato secondo la giustizia e la santità.
Tienici per mano, come un Padre,
perché non ci allontaniamo da Te;
converti al tuo cuore i nostri cuori ribelli,
perché impariamo a seguire progetti di pace;
porta gli avversari a stringersi la mano,
perché gustino il perdono reciproco;
disarma la mano alzata del fratello contro il fratello,
perché dove c’è l’odio fiorisca la concordia.
Fa’ che non ci comportiamo da nemici della croce di Cristo,
per partecipare alla gloria della sua risurrezione.
Egli vive e regna con Te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
R/. Amen.
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