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Droga e usura: una federazione di mafie tiene sotto scacco il litorale romano

21 ottobre 2022 | 19:59
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Droga e usura: una federazione di mafie tiene sotto scacco il litorale romano

Da Ostia a Torvaianica, le mafie tradizionali convivono con quelle autoctone. Accordi duraturi permettono il prosperare dei clan sul litorale romano

Pomezia – Le mafie non operano più solo all’interno delle mura di Roma (leggi qui)ma escono dal Grande Raccordo Anulare di Roma imponendo sempre più la loro influenza. E’ quanto emerge dal VI e VII rapporto “Mafie nel Lazio’’ presentato alla Camera di Commercio di Roma (leggi qui). Un documento che in gran parte si sofferma sull’attività di mafia nel litorale romano.

Il rapporto cita soprattutto l’influenza del clan Fragalà nelle aree di Pomezia ed Ardea: nonostante l’arresto dell’esponente di vertice, il clan “ha ancora una notevole influenza nel tessuto socioeconomico del territorio. L’organizzazione ha agito in questi anni creando alleanze con le mafie locali: le loro attività illecite hanno riguardato la gestione del credito, l’usura e alcune truffe. Altri business illeciti – aggiunge il documento – come il traffico d droga, sono stati gestiti in interazione con i boss locali”. Non sono mancati numerosi episodi che hanno coinvolto piccoli imprenditori, costretti ad accettare minacce ed usura, mentre il traffico di cocaina ed eroina rimane attività primaria per il clan Il documento inoltre parla di alleanze con il clan Fasciani e quello ‘ndranghetista dei Gallace.

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I Fragalà sono, dunque, radicati in un’area ben precisa nella quale esercita il potere. Il metodo con cui esso opera è quello basato su corruzione e clientelismo: oltre a far leva sulla violenza, tenta di “costruire rapporti tra due mondi interconnessi, quello mafioso e quello politico-economico. Esso si consolida nei fatti relativi all’estorsione ai danni di un politico imprenditore, coinvolto in alcune indagini per tangenti e fatti correttivi, che aveva chiamato in causa alcuni membri del clan, di fatto violando il patto occulto di riservatezza degli accordi tra questi due mondi”. Il clan opera attraverso i classici riti dell’intimidazione, del ricatto, della violenza sui più deboli come dimostrano gli episodi di usura ai danni degli imprenditori.

Non è finita qui: gruppi mafiosi, soprattutto autoctoni, operano anche ad Ostia, Anzio, Nettuno, Aprilia e Torvaianica. In questi territori è  presente una vera e propria “federazione’’ di stampo mafioso, ovvero su duraturi accordi tra più mafie (anche locali) come i già citati Fragalà, il clan degli Esposito, il clan Bellocco. Come ovunque, il traffico di droga è il principale motore economico. Ma anche l’omertà ha il suo peso.

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