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4 novembre: le frecce tricolori sorvolano Roma. Spettacolo nei cieli della Capitale

4 novembre 2022 | 09:32
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Cerimonia all’Altare della Patria, ad oltre un secolo di distanza dalla sepoltura del Milite Ignoto. Presente anche Meloni

Roma –  Nonostante la pioggia, le frecce tricolori sorvolano Roma, meravigliando cittadini e turisti. Nrendere omaggio al Milite Ignoto (leggi qui), sepolto nella cripta del Vittoriano oltre un secolo fa (leggi qui).

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accolto da un clima di festa, arriva puntuale percorrendo via 4 novembre, la strada che dal Quirinale porta a piazza Venezia.  Ad attenderlo il ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha scambiato un lungo abbraccio con l’Ordinario Militare Santo Marcianò, ed il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. 

Presenti anche i Presidenti delle due Camere, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, ed il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Le note della “Canzone del Piave” riecheggiano nella piazza prima dell’inno d’Italia. Poi la deposizione della corona d’alloro davanti al sacelli del Milite Ignoto. Quindi le trombe intonano il “Silenzio” mentre la Pattuglia Acrobatica Nazionale colora il cielo nuvoloso di Roma, non fermandosi neanche di fronte alla pioggia.

IL MESSAGGIO DI MATTARELLA

Il Presidente della Repubblica ha consegnato un lungo messaggio al Ministro Crosetto: “Celebriamo oggi il Giorno dell’Unità Nazionale e, in questa giornata, rendiamo onore alle Forze Armate che, con la loro dedizione e il loro contributo, hanno consentito all’Italia di divenire uno Stato unito, libero e democratico.

Il 4 novembre ci richiama, con rinnovata commozione, le tante vite spezzate durante gli aspri combattimenti della Prima Guerra Mondiale, un conflitto che lacerò e devastò l’Europa intera.

Fu una grande prova per i tanti che, provenienti da ogni angolo del Paese, affratellati sotto il Tricolore, con coraggio ed eroismo portarono a compimento il sogno risorgimentale, ricongiungendo Trento e Trieste alla Nazione.

Alle donne e agli uomini in armi, sono affidate, ancora oggi, la nostra sicurezza, la salvaguardia delle nostre istituzioni, della pace, della libertà, operando, su mandato del Parlamento e del Governo, anche in terre lontane dilaniate da terribili conflitti per recare, sotto le bandiere della Comunità internazionale, stabilità e rispetto dei diritti umani.

La pace è un valore da coltivare e preservare e, più che mai, l’odierna aggressione scatenata dalla Federazione Russa contro l’Ucraina, ci chiama alla responsabilità di testimoniare concretamente le nostre convinzioni, sottolineando la necessità di presidiare, con i nostri alleati, i principi su cui si fonda la cooperazione internazionale.

Soldati, marinai, avieri, carabinieri, finanzieri e personale civile della difesa, la Repubblica vi è grata per la vostra abnegazione e per l’impegno profuso.

Un particolare pensiero va a quanti sono impegnati all’estero, dall’Europa all’Africa centrale e settentrionale, dall’Asia al Medio Oriente e nel Mar Mediterraneo, e a quanti operano sul territorio nazionale, in concorso con le forze di polizia.

Con questi sentimenti rivolgo a voi tutti e alle vostre famiglie un caloroso saluto.

Viva le Forze armate, viva l’Italia!”.

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