Franco Osvaldo Faieta: “Anni di impegno e progetti concreti. Ecco cosa è l’Agro Isola Sacra”

Fiumicino – “Voglio affermare con forza che l’associazione Agro Isola Sacra non è certo un dopolavoro o un centro anziani”. La sortita è del presidente dell’associazione, Franco Osvaldo Faieta, dopo l’uscita della rubrica settimanale Appunti di Viaggio (leggi qui), su ilfaroonline.it. Una visita in redazione in via Martinengo 72, proprio all’Isola Sacra, ed un cordiale colloquio col direttore Angelo Perfetti.

“Ringrazio il Direttore per essersi interessato alla vicenda dello stop regionale all’utilizzo dei locali che da sempre utilizziamo, e anche per le belle parole spese in relazione alle tradizioni e alla memoria dei bonificatori, ma – afferma Franco Osvaldo Faieta – non posso non replicare alle righe nelle quali in qualche modo di adombra il fatto che l’associazione possa essere stata ferma nel tempo.
In realtà – prosegue -, l’elenco dei suggerimenti dati nell’articolo per far si che la memoria venga condivisa dalla collettività, che i locali diventino punto di aggregazione, sono battaglie che portiamo avanti da anni.

Siamo assolutamente d’accordo – prosegue ancora il presidente dell’Agro Isola Sacra – sul fatto che l’associazione e i luoghi che la ospitano debbano essere protagonisti del territorio. Ma per raggiungere questo l’obiettivo – spiega Faieta – serve anche l’impegno della politica, serve mettere nell’agenda di Comune e Regione le cose da fare, progetti concreti di risistemazione e sviluppo delle infrastrutture.

Tanto ci teniamo, che abbiamo fatto fare di tasca nostra un approfondito studio da un architetto, e presentato un progetto di massima (nella foto di copertina i rendering) che comprende un’agorà, uno spazio multifunzionale che possa ospitare eventi più o meno grandi, un teatro, la riqualificazione dell’intero borgo. Un progetto presentato ufficialmente alla collettività nel giugno scorso in occasione della Festa della Trebbiatura. Un progetto figlio di anni di impegno e idee, di proposte e sacrific, volto proprio a connettere il tessuto territoriale, le vecchie e le nuove generazioni.

Lo abbiamo fatto – spiega – in tempi non sospetti, ben prima della decisione regionale. E comunque sono anni che, inascoltati, battiamo sempre sullo stesso tasto. Ecco perché – conclude Faieta – oggi non possiamo prenderci le colpe dell’inerzia altrui, ecco perché continueremo a lottare per il nostro sogno, che non è solo quello di conservare la memoria dei bonificatori ma di restituire dignità ai luoghi da loro vissuti”.

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