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Terremoto in casa Juve: da Agnelli a Nedved, si dimette tutto il CdA

28 novembre 2022 | 22:06
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Terremoto in casa Juve: da Agnelli a Nedved, si dimette tutto il CdA

La decisione è arrivata dopo un consiglio d’amministrazione convocato d’urgenza. Tutti gli aggiornamenti da Torino

Torino – Un terremoto sta scuotendo la Juventus: un Consiglio d’amministrazione straordinario del club in serata ha sancito le dimissioni di tutti i componenti del CdA, in vista dell’assemblea degli azionisti del 27 dicembre e di un bilancio da approvare con 254 milioni di euro di perdite. A dimettersi, oltre al presidente Andrea Agnelli (per cui la Procura di Torino aveva chiesto gli arresti domiciliari, respinti dal Gip), il numero due Pavel Nedved, l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene e i membri del consiglio  Laurence Debroux, Massimo Della Ragione, Katryn Fink, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio, Giorgio Tacchia e Suzanne Keywood.

L’indagine Prisma e le contestazioni della Consob

Il coinvolgimento dell’organo nell’indagine Prisma, aperta dalla Procura di Torino con l’accusa di falso in bilancio, e le ultime contestazioni della Consob, che hanno spinto a rivedere il progetto di bilancio da approvare e far slittare per due volte l’assemblea degli azionisti (fissata adesso il 27 dicembre) hanno portato alla decisione unanime di fare un passo indietro.

Maurizio Scanavinoè stato nominato direttore generale della Juventus, con Arrivabene delegato a gestire le funzioni della società fino alla nomina del nuovo CdA del club previsto per il 18 gennaio.

Il comunicato della Juventus

La società in serata ha fatto uscire in comunicato, il quale afferma: “I membri del Consiglio di Amministrazione, considerata la centralità e rilevanza delle questioni legali e tecnico-contabili pendenti, hanno ritenuto conforme al miglior interesse sociale raccomandare che Juventus si doti di un nuovo Consiglio di Amministrazione che affronti questi temi.
Su proposta del presidente Andrea Agnelli e onde consentire che la decisione sul rinnovo del Consiglio sia rimessa nel più breve tempo possibile all’Assemblea degli Azionisti – si legge ancora nella nota – tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione presenti alla riunione hanno dichiarato di rinunciare all’incarico. Per le stesse ragioni, – continua la società – ciascuno dei tre amministratori titolari di deleghe (il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved e l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene) ha ritenuto opportuno rimettere al Consiglio le deleghe agli stessi conferite. Il Consiglio ha, tuttavia, richiesto a Maurizio Arrivabene di mantenere la carica di Amministratore Delegato.
Il CdA della Juventus proseguirà la propria attività in regime di prorogatio sino all’Assemblea dei soci che è stata convocata per il 18 gennaio 2023” conclude.

Agnelli: “Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale”

A prendere la parola è proprio l’ormai ex presidente della Juventus, tramite una lettera inviata ai propri dipendenti in cui rivendica “i risultati straordinari” ottenuti:

Cari tutti, giocare per la Juventus, lavorare per la Juventus; un unico obiettivo: Vincere. Chi ha il privilegio di indossare la maglia bianconera lo sa. Chi lavora in squadra sa che il lavoro duro batte il talento se il talento non lavora duro. La Juventus è una delle più grandi società al mondo e chi vi lavora o gioca sa che il risultato è figlio del lavoro di tutta la squadra. Siamo abituati per storia e Dna a vincere. Dal 2010 – si legge nella lettera – abbiamo onorato la nostra storia raggiungendo risultati straordinari: lo Stadium, nove scudetti maschili consecutivi, i primi in Italia ad aver una serie Netflix e Amazon Prime, il J|Medical, cinque scudetti femminili consecutivi a partire dal giorno zero. E ancora, il deal con Volkswagen (pochi lo sanno), le finali di Berlino e Cardiff (i nostri grandi rimpianti), l’accordo con Adidas, la Coppa Italia Next Gen, la prima società a rappresentare i club in seno al Comitato Esecutivo Uefa, il J|Museum e tanto altro”.

“Ore, giorni, notti, mesi e stagioni con l’obiettivo di migliorare sempre in vista di alcuni istanti determinanti – prosegue Agnelli –. Ognuno di noi sa richiamare alla mente l’attimo prima di scendere in campo: esci dallo spogliatoio e giri a destra, una ventina di scalini in discesa con una grata in mezzo, un’altra decina di scalini in salita e ci sei: ‘el miedo escénico’ e in quell’attimo quando sai di avere tutta la squadra con te l’impossibile diventa fattibile. Bernabeu, Old Trafford, Allianz Arena, Westfallen Stadium, San Siro, Georgios Karaiskakis, Celtic Park, Camp Nou: ovunque siamo stati quando la squadra era compatta non temevamo nessuno”.

“Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale – continua la mail inviata dal presidente dimissionario -. In quel momento bisogna avere la lucidità e contenere i danni. La nostra consapevolezza sarà la loro sfida: essere all’altezza della storia della Juventus. Io continuerò a immaginare e a lavorare per un calcio migliore, confortato da una frase di Friedrich Nietzsche: “And those who were seen dancing were thought to be insane by those who could not hear the music”