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Ardea, furto all’Emporio Abate, l’appello al Prefetto: “Tutta la cittadinanza vive nel terrore”

3 dicembre 2022 | 10:47
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Ardea, furto all’Emporio Abate, l’appello al Prefetto: “Tutta la cittadinanza vive nel terrore”

Antonio Abate scrive al Prefetto di Roma e al Senatore Bruno Astorre affinché presenti un’interrogazione parlamentare sui fatti accaduti

Ardea – L’ex consigliere comunale, dirigente nazionale ANCI e attuale segretario del Pd di Ardea, dopo i continui furti nei suoi negozi e non solo, ma anche una tentata rapina finita perchè lo stesso si è difeso dai rapinatori (leggi qui) mostrando un’arma legalmente da lui detenuta, Abate, scrive al Prefetto di Roma, ed al suo amico Senatore Bruno Astorre affinché presenti come anticipato nel precedente articolo un’interrogazione parlamentare sui fatti di Ardea. Il commerciante, nonché apprezzato politico è titolare di porto d’arma, ma ci si domanda: ci deve pensare il cittadino a difendersi? Come poteva finire quella tentata rapina?

Di seguito il testo integrale della lettera:

“A Sua Eccellenza il Prefetto di Roma
Egregio Signor Prefetto, mi rivolgo a Lei in quanto rappresentante dello Stato e garante della sicurezza: sono un cittadino e imprenditore di Ardea, sono qui a rappresentarle tutta la mia preoccupazione riguardo il clima che la città di Ardea da troppo tempo sta vivendo: la notte del 30 settembre ho avuto una tentata rapina sventata soltanto perché sono legalmente armato, ho subito numerosi e dannosi furti alle mie attività e abitazione, sono stato oggetto di tentata estorsione. La notte tra il 17 e 18 novembre sono arrivati addirittura a tagliare e a rubarmi due cancelli di due mie abitazioni, scippi e furti sono all’ordine del giorno, ma la cosa peggiore è che ormai le rapine in abitazioni e furti nei negozi sono diventati una costante. Entrano nelle attività e con prepotenza e arroganza pretendono di rubare senza che ci si possa lamentare. La cittadinanza tutta vive nel terrore, le forze dell’ordine (numericamente pochi per una città che supera i cinquantamila abitanti con punte che toccano i centomila) sono ormai diventati ufficio burocrate per la sola raccolta denunce. Ardea è ancora considerata territorio di confine. Quotidianamente raccolgo le preoccupazioni e paure della gente (clienti delle mie attività e colleghi commercianti). Personalmente ho deciso che non perderò più tempo a presentare denunce dalle quali a tutt’oggi, nonostante ne abbia presentate decine, non ho potuto avere neanche un piccolo riscontro ma soltanto molte decine di migliaia di euro rubati. Quando un cittadino perde la fiducia nelle istituzioni, lo Stato ha fallito. Nonostante la mia grande delusione per l’assenza dello Stato ad Ardea confido in un incontro tra le forze di polizia (comitato per la sicurezza) al fine di ristabilire un clima di serenità e garantire a noi cittadini onesti una incolumità fisica e giudiziaria (prima o poi ci potrebbe essere chi ritiene di farsi giustizia da solo).
Certo di un suo immediato impegno resto a disposizione per eventuali chiarimenti.

Con Osservanza Antonino Abate”

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