IL FATTO

‘ndrangheta a Ostia, “matrimonio” tra i Bellocco e gli Spada: arresti all’alba

13 dicembre 2022 | 11:03
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‘ndrangheta a Ostia, “matrimonio” tra i Bellocco e gli Spada: arresti all’alba

L’intercettazione in carcere: “La verità fra, la verità. Sono stato invitato a un tavolo… La ‘ndrangheta”

Ostia – Ancora un blitz all’alba, ancora arresti sul litorale romano dove i tentacoli della mafia “tradizionale” sono arrivati a stringere un matrimonio con le cosche locali. Due persone sono finite in manette dopo che gli inquirenti hanno accertato un accordo tra la ‘ndrangheta e il clan Spada per lo smercio di droga. Droga che, secondo quanto emerge dall’inchiesta “Blu notte”, arriva dalla Calabria e poi viene riveduta sul litorale romano.

“La verità fra, la verità. Sono stato invitato a un tavolo… La ‘ndrangheta”

L’inchiesta ha portato all’arresto di 65 persone in tutta Italia su richiesta della Dda di Reggio Calabria che ha monitorato nel carcere di Lanciano i movimenti del boss Umberto Bellocco detto “Chiacchiera”. In particolare, quest’ultimo, secondo l’accusa, è entrato in contatto con alcuni esponenti degli Spada. Tra questi c’è Ramy Serour di 32 anni che, una volta uscito dal carcere di Lanciano – è la ricostruzione degli investigatori – dopo aver curato l’acquisto dei telefoni cellulari destinati a Bellocco, li ha consegnati a un altro detenuto il quale, approfittando del suo status di semilibero, li ha condotti all’interno. Il clan Bellocco è assimilabile ai metodi mafiosi di Cosa Nostra, come recentemente indicato dall’ultimo report della Regione Lazio (leggi qui).

Assieme al fratello Samy, di 34 anni, il gip ha disposto l’arresto di Ramy Serour che, in un’intercettazione del 26 settembre 2019 a un suo interlocutore racconta come i collegamenti tra i Bellocco e gli Spada siano iniziati all’interno del carcere: “La verità fra’, la verità! Oggi io sono stato invitato ad un tavolo, eravamo diciassette persone, tutti… la ‘ndrangheta!”.

L’accordo con gli Spada ha riguardato pure i traffici di cocaina effettuati dalla Calabria verso il litorale romano e la risoluzione di situazioni conflittuali tra il clan laziale e alcuni calabresi titolari di attività commerciali nelle aree urbane di Ostia ed Anzio.

Nel corso delle indagini è emerso il tentativo di vendita di una consistente partita di cocaina da parte del clan Bellocco in favore di narcotrafficanti di Ostia esponenti degli Spada. Per conto dei calabresi, a condurre le trattative con il clan romano sarebbe stato Gioacchino Bonarrigo, di 38 anni, anche lui arrestato nell’operazione di stamattina. Ex latitante arrestato nel 2017 ad Amsterdam, Bonarrigo si sarebbe recato più volte a Ostia per incontrare esponenti degli Spada che voleva rifornire con la droga importata dall’estero.

La maxi-operazione nel resto d’Italia

I Carabinieri stanno eseguendo in varie regioni  due operazioni congiunte contro la ‘ndrangheta: i militari del Gruppo di Gioia Tauro (Reggio Calabria) 65 arresti – 47 in carcere, 16 ai domiciliari – e due obblighi di dimora; i Ros di Brescia 13 arresti – 12 in carcere, uno ai domiciliari . Oltre gli Spada e i Bellocco, le operazioni si stanno concentrando anche sui Lamari-Larosa-Pesce della piana di Gioia Tauro.

Per la parte di Brescia, il Ros ha operato insieme alla Guardia di finanza per un sequestro preventivo di imprese, beni immobili, quote societarie per un valore di circa 5 milioni.

Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, concorso esterno, porto e detenzione di armi comuni e da guerra, estorsione, usura, danneggiamento, aggravati dal metodo mafioso, nonché associazione finalizzata al traffico di droga, riciclaggio, autoriciclaggio e associazione per delinquere finalizzata a reati tributari e frodi in danno dello Stato.

Sul fronte reggino dell’operazione, i carabinieri ritengono di avere portato alla luce i nuovi assetti della cosca Bellocco, al vertice della “società di Rosarno” con interessi sull’intero territorio nazionale e in diversi Paesi esteri. L’indagine regina (ovvero la Blu notte) è stata svolta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Gioia Tauro tra il settembre 2019 e l’agosto 2020 nei confronti di elementi di spicco della cosca Bellocco. Il provvedimento dell’Autorità giudiziaria ha determinato anche il sequestro preventivo di una ditta attiva nel settore dello sfruttamento delle risorse boschive (taglio, trasporto e trasformazione del legno), utilizzata per agevolare le attività criminali della cosca, il cui valore complessivo è stato stimato in 700.000 euro.

Alla fase operativa dell’operazione, hanno partecipato circa 1.000 carabinieri di Reggio Calabria, che in 16 province italiane, supportati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria e dalle varie articolazioni territoriali, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di 65 soggetti dal gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Dda.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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