IL FATTO

A Civitavecchia attracca l’Ong Emergency: 156 migranti a bordo

19 febbraio 2023 | 14:36
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A Civitavecchia attracca l’Ong Emergency: 156 migranti a bordo
A Civitavecchia attracca l’Ong Emergency: 156 migranti a bordo
A Civitavecchia attracca l’Ong Emergency: 156 migranti a bordo

Il vescovo Gianrico Ruzza: “Continuiamo a lavorare affinché l’accoglienza sia umana e cristiana”

Civitavecchia – Ha attraccato nel porto di Civitavecchia la nave Life Support di Emergency, con a bordo 156 naufraghi tratti in salvo durante la notte e la prima mattina del 16 febbraio.

Tra di loro ci sono due donne, tre bambini tra i 7 e i 10 anni e 28 minori non accompagnati.

Prima dello sbarco è stata effettuata l’ispezione a bordo dei sanitari dell’Usmaf.

Ad accogliere i migranti al porto, dove sono state disposte tende della Croce Rossa, c’è il sindaco di Civitavecchia, Ernesto Tedesco, e il vescovo Gianrico Ruzza, e una delegazione di studenti che espone uno striscione con la scritta ‘Welcome’.

Ruzza: “Sia un’accoglienza umana e cristiana”

Il vescovo Gianrico Ruzza si è recato al Porto per ringraziare gli operatori portuali, le forze dell’ordine, i sanitari della Asl Rm 4 e i volontari di Croce Rossa e Protezione Civile che hanno prestato il soccorso e le operazioni di accoglienza.

“Le sorelle ed i fratelli sbarcati – dice Ruzza – vengono dalla sofferenza, dal dolore e spesso da forme di vessazione e tortura.  Vengono accolti qui: non sappiamo dove verranno accompagnati. Voglio lodare – aggiunge – l’organizzazione, molto efficente, di accoglienza, umana, calorosa, con tanta disponibilità; ci stiamo attivando, per quanto possibile, con i nostri servizi e la caritas diocesana ha già provveduto a sostenere i minori già sbarcati l’altra notte ed oggi è pronta per dare il supporto che verrà chiesto per le persone che arrivano. Anche quelle che rimarranno qui, se ciò accadrà – spiega – verranno sostenute dalla Caritas. L’accoglienza dovrebbe essere sempre di più personalizzata: non stiamo accogliendo migranti, ma persone. Donne e uomini che vivono un’esperienza tragica e difficile da immaginare: noi dobbiamo mettere la nostra disponibilità del cuore nel far si che l’accoglienza non sia burocratica. L’ipotesi – continua il Vescovo –  che queste persone vengano portati in luoghi molto distanti da qui mi fa preoccupare. Per quale motivo bisogna aggiungere dei viaggi aggiuntivi rispetto a quello che già hanno fatto che è un viaggio di disperazione, per poi essere riportati in località lontane rispetto a dove sbarcano? Non entro in merito alle decisioni dell’autorità, ma dico solo di rispettare le persone. Vivono un’esperienza che nessuno si augurerebbe mai.

“Perché loro e non io” si chiede Papa Francesco quando entra in carcere, e forse la domanda che dobbiamo porci è proprio questa: perché queste sorelle e fratelli vivono questo e noi no? Continuiamo a lavorare affinché siano accolti in modo umano e quindi cristiano” conclude Ruzza.

Lo sbarco e la sistemazione dei migranti, quasi tutti in condizione di richiedenti asilo, sarà effettuata del primo pomeriggio dopo i controlli sanitari e le procedure di identificazione. Le condizioni delle persone sarebbero di buona salute, alcuni dei quali riporterebbero però ferite per maltrattamenti, secondo quanto hanno riferito dalla Ong. Le principali nazionalità sono Gambia, Ciad, Camerun, Senegal, Mali, Nigeria, Costa d’Avorio e Guinea Konakri, fa sapere la Dioces Suburbicaria di Porto-Santa Ruffina.

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