L'approfondimento

In pattuglia sulle acque del Tirreno: una giornata insieme alla Guardia Costiera di Fiumicino

21 luglio 2023 | 08:00
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Vi portiamo con noi a bordo delle motovedette della Guardia Costiera per farvi vedere da vicino l’intenso lavoro a tutela del mare che svolgono quotidianamente gli uomini e le donne della Capitaneria di Porto

Fiumicino – Creature magnifiche e indifese da proteggere, spiagge e mare sicuriChi si occupa di tutto questo? L’estate ormai è inoltrata ed ogni giorno moltissime persone arrivano sulle nostre coste per trovare un po’ di respiro dal caldo soffocante.

E questo significa anche più lavoro per gli uomini e le donne della Capitaneria di Porto che, con un impegno costante a 360° gradi, tutelano le nostre spiagge, i nostri mari e le creature che li vivono.

Questa è solo una minima parte del grande lavoro che svolge la Guardia Costiera, non solo in estate, ma durante tutto l’arco dell’anno. Ma in cosa consiste il loro operato? Quali sono le loro competenze?

Noi del ilfaroonline.it abbiamo affiancato gli uomini e le donne della Capitaneria di Porto di Roma-Fiumicino per conoscere questo mondoe farlo scoprire anche a voi. In questa prima parte del reportage, vi facciamo salire a bordo della motovedetta Classe GC A, un battello di 8,5 metri che può raggiungere una velocità di 35 nodi.

Sulle acque del Tirreno con la Guardia Costiera

Il sole di luglio arroventa il porto canale di Fiumicino. Breve recap della “missione” negli uffici della base navale e via in mare. Il vento causato dalla velocità della motovedetta illude, facendo percepire un po’ di fresco sulla pelle. La città si allontana e le imbarcazioni, piccoli punti bianchi, diventano man mano più grandi e colorati.

Quello che viene svolto in questi giorni è un pattugliamento delle acque che rientra nell’operazione “Mare Sicuro” (leggi qui), volto a garantire la sicurezza e il rispetto delle regole da parte di chi esce in barca per diletto, di chi lavora in mare come i pescatori, di chi pratica surf o altri sport similari, ma anche per salvaguardare la biodiversità marina:  “I controlli che effettuiamo in mare – ci spiega la Tenete di Vascello Pelo – si concentrano soprattutto sul diporto, ma sono tutti improntati alla sicurezza della balneazione. Noi verifichiamo che tutta la documentazione di bordo delle barche a vela o a motore (piccole e grandi) sia in regola. Fondamentale è avere i salvagenti per ogni persona presente sull’imbarcazione e che siano a norma per poter essere utilizzati in caso di emergenza”.

Ci avviciniamo ad alcune imbarcazioni. Documenti e giubbini di salvataggio ci sono, tutto è in regola. La motovedetta vira verso sud. Il vecchio faro, vestigia di un’epoca oramai lontana, appare all’orizzonte. Passiamo oltre la foce naturale del Tevere. Il battello si affianca a una grande barca a vela. Anche qui tutto in regola. Un educato saluto e si torna a perlustrare il mare finché una “chiamata d’emergenza” di tutt’altro tipo interrompe il pattugliamento. Un delfino morto è stato avvistato a pochi metri dalla riva (leggi qui) e bisogna intervenire.

In difesa degli ecosistemi marini: l’altra missione della Guardia Costiera

Infatti, nell’ambito dell’operazione “Mare Sicuro”, compito degli uomini e delle donne della Guardia Costiera non è solo quello di controllare chi esce in mare: delfini, balene e tartarughe marine sono i tesori che popolano i nostri mari. E vanno protetti. Sempre più spesso capita di vedere le acrobazie dei cetacei o un nido di tartaruga: cosa bisogna fare in questi casi? Anche noi possiamo fare la nostra parte grazie all’App “Plastic Free GC” (ideata inizialmente per la segnalazione dei rifiuti) dalla Guardia Costiera di Fiumicino: “In caso di avvistamento – spiega la tenente Pelo – la nostra App permette di scattare una foto dell’animale, che sia un delfino, una balena, uno squalo o una tartaruga marina che sta depositando le uova. In questo modo, la fotografia verrà immediatamente geolocalizzata e noi possiamo vedere la posizione esatta dell’avvistamento. Si tratta di uno strumento utile per tutte quello che ne consegue”.

Ciò non toglie che anche noi nel nostro piccolo possiamo fare tanto per proteggere queste specie: “Ricordiamoci questi animali si trovano nel loro habitat naturale – conclude la Tenente Pelo -, siamo noi che in un certo senso lo stiamo invadendo, quindi, se notiamo comportamenti normalissimi come un delfino che nuota o una tartaruga che fa il nido, dobbiamo mantenere la giusta distanza senza disturbare ed avvisare la Guardia Costiera. Saremo noi che metteremo poi in pratica una serie di provvedimenti per tutelarli”.

Ma la tutela della fauna marina, passa per la salvaguardia ambientale: le plastiche abbandonate in mare sono una vera e propria minaccia per queste specie. La raccomandazione della Guardia Costiera è quello “non buttare mai rifiuti a mare”, rivolgendosi poi ai diportisti che “se trovano rifiuti solidi possono raccoglierli e conferirli adeguatamente”.

Un operato fondamentale, quindi, quello della nostra Capitaneria di Porto che grazie alla sua squadra fatta di donne e uomini dediti al loro duro lavoro raggiungono insieme la loro missione: un mare più sicuro per tutti. Con questa piccola parte via abbiamo portato un po’  nei panni della Guardia Costiera, ma il loro impegno non si limita a questo, anzi. C’è un mare di cose ancora da scoprire…

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