Nuova Ostia, colpi di pistola dal bus contro le case: fermato un uomo

Ostia – È terminata nella notte la caccia all’uomo iniziata nel primo pomeriggio di ieri, quando colpi di pistola sono stati esplosi da un autobus contro le case a Nuova Ostia, a ridosso del “fortino” del clan Spada (leggi qui). E’ stato infatti  identificato e fermato dagli agenti della Polizia di Stato il presunto autore della sparatoria.

Secondo gli agenti, l’uomo sarebbe un cittadino originario del Cile, residente in un condominio di case popolari che si trovano poco distante dal luogo dove è avvenuta la sparatoria. Il regolamento di conti, secondo chi indaga, sarebbe maturato al culmine di un litigio tra appartenenti alla stessa famiglia, che era scoppiato poco prima che l’uomo esplodesse i colpi di pistola verso il portone.

La Polizia Scientifica durante il sopralluogo, non ha trovato bossoli e proiettili. La zona è ancora presidiata dalle forze dell’ordine. Non si esclude che la pistola possa essere una scacciacani. Non si tratterebbe quindi di un episodio legato alla criminalità organizzata del litorale romano.

Gli spari contro i palazzi

L’uomo, secondo la ricostruzione della Polizia Scientifica, avrebbe sparato alcuni colpi di pistola da un autobus della linea 01 contro un portone tra un’edicola e una farmacia. Gli inquirenti per tutto il pomeriggio di ieri, hanno effettuto controlli negli alloggi popolari. I poliziotti hanno ispezionando anche i cassonetti per ritrovare l’arma utilizzata per sparare. Le ricerche sono coordinate dalla sala operativa della Questura che ha fatto decollare un elicottero, dall’aeroporto di Pratica di Mare per seguire dall’alto le operazioni di ricerca.

L’Atac: “Passeggeri illesi”

Tutti i passeggeri, che si trovavano a bordo del autobus Atac della linea 01 da dove un uomo ha sparato, sono rimasti illesi. L’Atac comunica con una nota che sta fornendo la massima collaborazione alle forze di polizia che stanno cercando il responsabile. “L’autista – scrive l’Atac – dopo aver avvertito alcune esplosioni, ha interrotto la corsa e avvertito le forze dell’ordine. Il fatto non ha generato alcuna conseguenza per i passeggeri, che hanno lasciato il bus dopo l’interruzione”, ha specificato l’azienda di trasporti.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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