Il Papa vola in Mongolia e scrive a Xi Jinping: “Unità e pace per la Cina”

Città del Vaticano – Papa Francesco vola in Mongolia (leggi qui) e, come da prassi, ha inviato un telegramma di saluto a tutti i capi di stato dei Paesi sorvolati. Nelle 9 ore di volo notturno che dividevano Roma da Ulaanbaatar, il Pontefice ha sorvolato la Croazia, la Bosnia ed Erzegovina, la Serbia e il Montenegro, la Bulgaria, la Turchia, la Georgia, l’Azerbaijan, il Kazakistan e infine la Cina, nazione con la quale il Vaticano ha avuto diverse tensioni recentemente (leggi qui) per l’accordo (mei divulgato) sulle nomine dei vescovi.

Al presidente cinese Xi Jinping, Bergoglio ha comunque inviato “saluti di auguri”, a lui e al “popolo della Cina mentre passo attraverso lo spazio aereo Paese in rotta verso la Mongolia”, assicurando “preghiere per il benessere della Nazione” e invocando “su tutti voi le benedizioni divine di unità e pace”.

“La Cina è pronta a continuare a camminare nella stessa direzione con il Vaticano, a condurre dialoghi costruttivi, a migliorare la comprensione, a rafforzare la fiducia reciproca e a promuovere il processo di miglioramento delle relazioni tra le due parti”, le parole di Wang Wenbin, portavoce del ministero degli Esteri della Cinacinese, durante un briefing quotidiano, dopo il telegramma papale. Wang ha dichiarato che il saluto del Papa ha mostrato “cordialità e buona volontà”.

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