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Guerra Israele-Hamas: pioggia di fuoco su Gaza

11 ottobre 2023 | 10:24
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I morti sono almeno 1200. A Gaza “colpiti 450 obiettivi”. Razzi dalla Striscia. Biden: “Hamas è come l’Isis”. Il Papa: “Rilasciare gli ostaggi”

Tel Aviv – Inferno senza fine nella striscia di Gaza, dove è salito ad almeno 1.200 morti e oltre 2.700 feriti il bilancio delle vittime in Israele dall’attacco lanciato sabato scorso da Hamas (leggi qui). Lo ha confermato il portavoce delle forze israeliane (Idf), Jonathan Conricus, parlando di un bilancio “impressionante” e “inimmaginabile”.

La “stragrande maggioranza” delle vittime erano civili, ha sottolineato. “Purtroppo – ha aggiunto – qualcosa mi dice che questi numeri non sono definitivi”.

L’Esercito israeliano ha diffuso intanto i nomi di altri 14 soldati uccisi in scontri con Hamas, dopo l’attacco di sabato scorso in Israele, e sale così a 170 il numero dei caduti fra i militari, riferisce Times of Israel.

E’ salito ad almeno 950 morti il bilancio nella Striscia di Gaza dopo le operazioni israeliane seguite all’attacco di Hamas. I feriti sono 5.000. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera sulla base delle notizie diffuse dal ministero della Salute di Gaza, enclave palestinese controllata da Hamas. Almeno 260 i bambini rimasti uccisi finora.

A Gaza “colpiti centinaia di obiettivi”

Decine di jet dell’Aeronautica israeliana hanno intanto colpito “oltre 200 obiettivi” nella zona di Al-Furqan, area di Gaza da cui “Hamas pianifica ed esegue i suoi attacchi”. Lo hanno confermato sul social X le forze israeliane (Idf) nell’ambito delle operazioni seguite all’attacco di sabato scorso. “Si tratta – si legge – del terzo contrattacco nell’area nelle ultime 24 ore”. In totale, hanno precisato, sono stati colpiti 450 obiettivi. L’Idf conferma quindi di aver colpito oltre 80 siti a Beit Hanoun, nel nord della Striscia. Nell’operazione sono stati impegnati decine di jet. Tra gli obiettivi, due banche utilizzate da Hamas e un tunnel.

Le forze israeliane hanno fatto sapere inoltre di aver colpito una serie di “obiettivi navali” di Hamas nella Striscia di Gaza e di aver “ucciso un sub” di Hamas che avrebbe tentato di infiltrarsi via mare in territorio israeliano. Sono stati colpiti, hanno precisato le Idf sul social X, i moli di Khan Younis e Gaza City usati da Hamas “nel tentativo di sferrare attacchi” contro Israele.

Pioggia di fuoco su Gaza, il Papa: “Rilasciare gli ostaggi”

Le forze israeliane affermano quindi di aver colpito le “capacità di rilevamento aereo” di Hamas a Gaza e di aver “distrutto” in attacchi aerei un sistema di monitoraggio “avanzato” sviluppato da Hamas e usato dal gruppo per “rilevare la presenza di aerei sulla Striscia di Gaza”.

Secondo i militari israeliani, come si legge sul social X, il gruppo aveva una rete di telecamere nascoste per tracciare e monitorare la presenza di velivoli israeliani. “Ieri – hanno riferito stamani – l’Aeronautica ha colpito tutti i siti della rete e distrutto la capacità di Hamas di avere un quadro accurato dei cieli e i loro tentativi di colpire velivoli militari israeliani”.

In raid colpita casa di un comandante di Hamas: uccisi i parenti

Nei raid aerei israeliani che nella notte hanno colpito Gaza sarebbe stata centrata anche la casa a Khan Younis di parenti di Mohammad Deif, comandante militare di Hamas. Lo riporta il Times of Israel sulla base di notizie circolate nei media locali che citano fonti palestinesi secondo cui jet israeliani avrebbero colpito la casa del padre di Deif, uccidendo il fratello di quest’ultimo, suo figlio e la nipote del fratello. Secondo al-Mayadeen, canale legato agli Hezbollah libanesi, nella casa di Khan Younis c’erano diversi parenti, che sarebbero rimasti intrappolati sotto le macerie.

Nato a Khan Younis più o meno 60 anni fa, Deif è il ‘fantasma’ di Gaza. Pochissimi hanno contatti diretti con lui e ci sono dubbi persino sulla sua reale identità. L’ultima sua foto risale al 2001, quando fu rilasciato da un carcere dell’Anp. Negli ultimi 20 anni è sopravvissuto a diversi tentativi israeliani di assassinarlo.

Hamas: nuovi razzi da Gaza contro Israele

Dopo diverse ore è quindi ripreso il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza contro il sud di Israele. Lo riferisce il Times of Israel secondo cui è stato colpito almeno un edificio in una zona residenziale di Sderot. Il servizio di soccorso Magen David Adom hanno fatto sapere che non si registrano feriti. Secondo il sito di notizie Ynet razzi sono stati lanciati da Hamas, che controlla la Striscia, anche contro altre comunità a ridosso del confine.

Arrivato primo carico di armamenti Usa in Israele

E’ arrivato intanto nelle scorse ore dagli Usa in Israele un cargo con equipaggiamento militare. Il Jerusalem Post precisa che si tratta di attrezzatura acquistata da Israele. Le forze israeliane hanno fatto sapere che si tratta del “primo aereo” carico di “armamenti Usa”, arrivato ieri sera nella base aerea di Nevatim, nel sud di Israele.

“Come ogni nazione nel mondo, Israele ha il diritto di rispondere. Senza dubbio, ha il dovere di rispondere a questi attacchi feroci”. Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, si esprime così mentre Israele stringe d’assedio Gaza e prepara l’offensiva dopo l’attacco compiuto da Hamas.

Quanto fatto da Hamas è paragonabile “ai peggiori atti dello Stato Islamico”, dice Biden alla Casa Bianca, ripetendo due volte: “Noi stiamo con Israele, noi stiamo con Israele”. Oltre mille civili “sono stati massacrati”, ci sono notizie “da far rivoltare lo stomaco” di “bambini uccisi, intere famiglie massacrate”, “giovani massacrati ad una festa per celebrare la pace. Questo è terrorismo”, sottolinea il presidente degli Usa, comunicando che le vittime americane nel massacro sono al momento 14 e che altri cittadini statunitensi sono ostaggi.

Israele, dice Biden nel suo messaggio dalla Casa Bianca, “ha vissuto uno di quei momenti in cui si manifesta il male nella sua essenza a opera dell’organizzazione terroristica Hamas”. “Il trauma non sparirà”, prosegue Biden, citando gli oltre mille morti in Israele, “genitori massacrati per aver usato il loro corpo per proteggere i loro figlio, notizie stomachevoli di bambini uccisi, intere famiglie massacrate, giovani massacrati per aver partecipato a un festival in celebrazione della pace”.

“Donne sono state stuprate, assalite, messe in mostra come trofei. Famiglie sono rimaste nascoste per ore nella paura, cercando disperatamente di tenere buoni i loro figli, per evitare di attirare l’attenzione. E migliaia di persone sono rimaste ferite, vive, ma che portano con loro i buchi dei proiettili e le ferite delle schegge di mortaio e il ricordo di quello che hanno sofferto”, dice ancora.

Gli Stati Uniti assicureranno che Israele abbia “tutti gli strumenti necessari” per difendersi da Hamas. “Quando il Congresso siederà, chiederemo di intraprendere azioni urgenti per finanziare le necessità di sicurezza nazionale dei nostri partner chiave”, dice Biden. “Qui non si tratta di un partito o di una politica, si tratta della sicurezza del nostro mondo, della sicurezza degli Stati Uniti d’America”, sottolinea.

Biden spiega che la sua amministrazione fornirà munizioni e intercettori per il sistema di difesa missilistico Iron dome. “Faremo sì – dice- che Israele non rimanga a corto di questi mezzi necessari per difendere i suoi cittadini”.

Gli Stati Uniti hanno “aumentato la nostra posizione di forza militare nella regione per rafforzare la deterrenza. Il dipartimento della Difesa ha inviato la portaerei Gerald Ford nel Mediterraneo orientale e aumentato la nostra presenza di aerei caccia. E siamo pronti a inviare altri asset se necessario”, aggiunge, avvertendo forze ostili a non approfittare della situazione in Israele.

Biden ricorda anche di aver parlato “con i leader di Francia, Germania, Italia e Regno Unito per discutere degli ultimi sviluppi con gli alleati europei e coordinare una risposta unita”.

Hamas respinge “fermamente” le parole di Biden e giudica la dichiarazione “provocatoria”: la Casa Bianca punta a “intensificare la tensione tra il barbaro regime sionista e il popolo palestinese”. Biden, secondo Hamas, non ha menzionato “i crimini e il terrorismo del governo sionista” e “i massacri commessi dalle forze sioniste contro persone a sangue freddo”.

A Gaza centrale elettrica a rischio stop

L’unica centrale elettrica di Gaza ha ancora a disposizione solo 300.000 litri di gasolio, sufficienti per farla funzionare per 10-12 ore, ha detto intanto il capo dell’Autorità per l’energia di Gaza, secondo quanto riportato dal Jerusalem Post.

Dopo l’attacco di sabato in Israele di Hamas (che controlla la Striscia), il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha annunciato lunedì “un assedio totale” all’enclave palestinese, interrompendo la fornitura di gas, acqua e carburante.

Almeno 7 giornalisti uccisi a Gaza

Sarebbero almeno sette i giornalisti uccisi nella Striscia di Gaza da quando Hamas ha lanciato il suo attacco contro Israele. Lo riferiscono gruppi per la libertà di stampa, secondo cui questo numero potrebbe aumentare ulteriormente nei prossimi giorni. Israele continua a effettuare attacchi contro Hamas, mentre il gruppo terroristico continua a condurre la sua offensiva contro lo Stato ebraico.

Lo spargimento di sangue – scrive la Cnn – sottolinea il rischio reale che i giornalisti corrono mentre riferiscono da zone di conflitto, raccogliendo informazioni in circostanze straordinariamente difficili per tenere il mondo informato e ritenere le autorità responsabili di ciò che accade sul campo.

Strage nel kibbutz di Kfar Aza, Idf: “Hamas pagherà”

“Hamas pagherà” per la strage a Kfar Aza, assicurano le forze israeliane dopo l’orrore in questa comunità rurale vicina al confine israeliano con la Striscia di Gaza dove sono state terribilmente uccise decine di persone, anche neonati. “Questo è il kibbutz di Kfar Aza – si legge in un post delle Idf sul social X con un’immagine dall’area – Sullo sfondo c’è Gaza City. Sabato mattina i terroristi di Hamas attaccato dai campi. Alcuni sono arrivati con il parapendio. I terroristi sono andati casa per casa, massacrando bambini, madri, padri nei loro letti. Hamas pagherà per questo crimine”.

Incognita ostaggi, l’ambasciatore di Israele in Italia: “Non sappiamo quanti sono”

“Mi dispiace ma è ancora troppo presto per dire qualcosa: non abbiamo ancora nemmeno informazioni precise sui nomi delle persone che sono in ostaggio, sappiamo che sono moltissime persone, donne, bambini, anziani, tenuti da Hamas dopo essere stati rapiti dalle loro case. Adesso la nostra aspettativa è che vengano rilasciati immediatamente e che venga loro consentito di tornare alle loro case”. A parlare degli ostaggi in mano a Hamas è stato l’ambasciatore di Israele in Italia, Alon Bar, intervenendo a SkyTg24. “Non abbiamo ancora informazioni precise neanche sui numeri”, ha spiegato, parlando di “numeri molto elevati, più di cento persone, quante esattamente non lo appiamo ancora”. (fonte Adnkronos)