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“Dimissioni? Decido io”: Giorgetti agita il Governo dopo il “no” al Mes

22 dicembre 2023 | 20:21
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“Dimissioni? Decido io”: Giorgetti agita il Governo dopo il “no” al Mes

Acque agitate nel Governo dopo la bocciatura del Mes, per cui il Ministro dell’Economia ha spinto affinchè venisse ratificato

Roma, 22 dicembre 2023 – Nervi tesi tra le fila del Governo dopo la mancata ratifica del Mes da parte della Camera(leggi qui). Un voto che – e questa è una notizia di rilievo politico – ha diviso la maggioranza: se infatti Forza Italia si è astenuta, mentre Fratelli d’Italia e la Lega hanno alzato le barricate. Una bocciatura inaspettata, soprattutto dopo l’approvazione da parte dell’Ue del nuovo Patto di Stabilità (leggi qui). A nulla è servito il pressing del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, che ha spinto affinchè venisse approvato. A tal punto da dare rassicurazioni a Bruxelles, poi disattese dal voto parlamentare.

E proprio Giorgetti è ora finito nel mirino, in primis delle opposizioni, che stanno chiedendo a gran voce le sue dimissioni come “atto di dignità”. Secondo Pd, M5S e Terzo Polo, la liena del Ministro è stata “sfiduciata” dalla sua stessa maggioranza. In particolare da quella leghista. Giorgetti infatti, oltre ad essere titolare del cruciale dicastero delle Finanze, è anche il numero 2 della Lega, alle spalle del segretario Matteo Salvini. Stesso partito, ma idee diametralmente opposto su certi temi, tra cui il Mes: Giorgetti propenso alla ratifica, Salvini da sempre fortemente ostile. E i deputati, al momento del voto, hanno sposato la linea del loro segretario. Aggiungendo a ciò i voti di Fratelli d’Italia, la frittata è fatta. E ora c’è spazio per tensioni, agitazioni ed indiscrezioni.

“Dimissioni? Decido io”

Dopo l’approvazione in Senato della legge di Bilancio, avvenuta venerdì 22 ottobre, Giorgetti si è fermato a parlare con i cronisti parlamentari: “Il ministro dell’Economia e delle Finanze avrebbe interesse che il Mes fosse approvato per motivazioni di tipo economico-finanziarie. Ma, per come si è sviluppato il dibattito negli ultimi giorni, mi è sembrato evidente che non fosse aria per un’approvazione, per motivazioni non soltanto economiche” ha detto. E lo ha fatto sottolineando come lui reputi il Mes uno strumento strategico per l’Italia, a dispetto di ciò che ha votato la Camera.

Ma non è tutto: ai giornalisti che gli hanno fatto notare come le opposizioni stiano chiedendo le sue dimissioni, il Ministro non si è tirato indietro: “I consigli dell’opposizione sono sempre utile. Ma poi, permettetemi, decido io“. Una risposta criptica, forse seccata. Difficile stabilire se abbia voluto “provocare” l’opposizione parlamentare o lanciare un forte messaggio ai suoi. Ma ciò che possiamo dire è che il Governo, forse per la prima volta dal giorno del suo insediamento, si trova a dover affrontare la prima (possibile) crisi interna.

Il clima di tensione è palpabile anche a seguito delle dichiarazioni della senatrice Giulia Bongiorno, altra esponente di spicco del Carroccio: “Giorgetti non è stato messo in difficoltà: il Parlamento è fatto da noi che ci esprimiamo” ha chiosato. Lo stesso Salvini, in fondo, non perde occasione per ribadire come la contrarietà al Mes sia una “battaglia storica” e la mancata ratifica “Una vittoria della Lega”. Lega nelle cui fila, però, c’è anche Giorgetti.

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