LA POLEMICA

Israele contro Sanremo 2024. Ma la Rai: “Solidarietà alla comunità ebraica”

11 febbraio 2024 | 23:59
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Israele contro Sanremo 2024. Ma la Rai: “Solidarietà alla comunità ebraica”

Nel corso di Domenica In, Ghali ha rimarcato: “La gente ha paura di dire ‘stop alla guerra’ o ‘stop al genocidio”. Ma l’ad della Rai, Roberto Sergio, prende le distanze e cerca di placare l’ira di Israele

Sanremo, 11 febbraio 2023 – Il Festival di Sanremo è finito da poco, ma le polemiche che lo susseguono sono già iniziate. Ma questa volta non c’entrano nulla il televoto o i classici dibattiti su chi dovesse vincere, bensì questioni molto più serie.

Nel pomeriggio, infatti, l’ambasciatore d’Israele in Itali, Alon Bar, a ha attaccato duramente il Festival con parole che non lasciano spazio ad interpretazioni: “Ritengo vergognoso che il palco del Festival di Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile” ha scritto sul suo profilo X. Pur non nominando nessuno direttamente, tutti gli indizi fanno pensare che il messaggio sia rivolto non solo alla Rai, ma più nello specifico a Ghali. L’artista lombardo nel corso della finalissima ha infatti lanciato un appello: “Stop al genocidio”. Parole forti che hanno risuonato ovunque, e a quanto pare anche all’interno dell’ambasciata israeliana (leggi qui).

Lo stesso Ghali, domenica pomeriggio, è salito per l’ultima volta sul palco dell’Ariston (come hanno fatto tutti gli altri partecipanti) per partecipare a “Domenica In – Speciale Sanremo” condotto da Mara Venier. Un classico appuntamento per salutare definitivamente la conclusione del Festival, in cui gli artisti si esibiscono e rispondono a qualche curiosità. E Ghali, chiamato in causa sulle parole di Alon Bar, ha così affermato: “Da quando ho scritto le mie prime canzoni, a 13-14 anni, parlo di quello che sta succedendo. Non è dal 7 ottobre, questa cosa va avanti da un po’. Il fatto che lui (Alon Bar, ndr) parli così non va bene… Continua questa politica del terrore, la gente ha sempre più paura di dire ‘stop alla guerra’ e ‘stop al genocidio’. Le persone sentono che perdono qualcosa se dicono ‘viva la pace’, non deve succedere questo… Ci sono i bambini di mezzo: io da bambino sognavo e ieri sono arrivato quarto a Sanremo. Quei bambini stanno morendo, chissà quante star, quanti dottori, quanti geni ci sono tra loro”. 

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— Ghali (@GhaliFoh) February 11, 2024

Ghali tira dritto. Ma la Rai: “Solidarietà alla comunità ebraica”

Il cantante milanese, insomma, ha tirato dritto per la sua strada. In piena sintonia e coerenza con quella che è la sua storia: tuttavia ad intervenire sulla questione, in maniera dirompente, è stata anche la Rai, nel tentativo di placare l’ira di Tel Aviv.

L’amministratore delegato di viale Mazzini, Roberto Sergio, ha infatti dato mandato a Mara Venier di leggere un comunicato stampa che recita quanto segue: “Ho vissuto assieme all’ambasciatore Bar ed alla presidente Di Segni gli eventi che la Rai ha dedicato alla memoria della Shoah nell’ultima settimana di gennaio. E ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano – e continueranno a farlo – la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas, oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre. La mia solidarietà al popolo di Israele ed alla comunità ebraica è sentita e convinta”. Nello stesso comunicato, Sergio non specifica nessun nome, ma rimane sul generico: “Così […] in merito ad una affermazione su Israele e Palestina fatta da un’artista durante il Festival di Sanremo”. Il testo sopra riportato è visibile da chiunque sul sito della Rai e per farlo  è sufficiente cliccare su questo link.

Sanremo 2024 è finito, dunque. E mentre le canzoni iniziano a diventare (anzi, sono già diventati) chiodi fissi per milioni d’italiani, la Rai deve fare i conti con questo “fuoriprogramma” inaspettato.

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