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Karate, Pamela Bodei forte e resiliente: “Sono un bel tornado.. voglio arrivare in alto”

11 febbraio 2024 | 10:44
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Karate, Pamela Bodei forte e resiliente: “Sono un bel tornado.. voglio arrivare in alto”

La giovane azzurra coi Carabinieri da poco. Ai recenti Assoluti di Ostia, ha messo al collo il bronzo nel kumite

Roma – Pamela Bodei è  una grande guerriera del tatami. Nel suo kumite dei -68kg unisce determinazione e resilienza, doti fondamentali, evidentemente, per chi vuole arrivare lontano, il più lontano possibile e il più in alto possibile. Il suo sogno è questo e soprattutto nelle prossime competizioni internazionali, come racconta a Il Faro online, il giorno dopo la vittoria del bronzo agli Assoluti di Karate, al PalaPellicone di Ostia (leggi qui). E se Luigi Busà è riuscito a vincere le Olimpiadi a 34 anni, la data di Brisbane 2032 è nel cuore. Tuttavia, ancora lontana e ancora da ottenere per il karate della Wkf. Ma sembra comunque delineare nuovi orizzonti e desideri. E se il futuro dirà il suo responso, intanto l’Azzurra di 22 anni cresce e vuole migliorare sempre di più. La Bodei che, è appena entrata al Centro Sportivo Carabinieri di Roma (che agli Assoluti ha conquistato 5 medaglie con due titoli), si appassiona sempre di più al karate, che l’ha resa forte e sicura di sé.

Il Campionato Italiano di Karate a Ostia è stata la prima competizione con lo scudetto dei Carabinieri sul petto e per lei è un grande orgoglio e lo dice col sorriso. E col sorriso sogna grandi traguardi e racconta il suo rapporto con l’allenatrice Lorena Busà, ex campionessa azzurra, che sa come prenderla e guidarla. Prima di lei, è stato Gennaro Talarico a prenderla per mano, il suo primo Maestro. Sin da ragazzina, atleta della Talarico Team di Torino, l’allenatore della Nazionale ed ex campione del mondo azzurro con le Fiamme Gialle, l’ha cresciuta e le è stato accanto passo dopo passo. Nella nuova vita da professionista, una splendida avventura, che vive a pieno e sempre con grande orgoglio, Pamela ricorda il passato con gratitudine e guarda al futuro con entusiasmo, insieme alla squadra dei Carabinieri e della Nazionale.

In carriera, la giovane Bodei, che fa parte del Team Azzurro Femminile di Kumite che punta a grandi traguardi al prossimo Mondiale di Pamplona, ha messo al collo il bronzo nel Karate 1 Serie A ad Atene, come a Konya e nella stessa competizione l’argento, in Turchia.

Cara Pamela, sei entrata da poco nel Centro Sportivo dei Carabinieri. Cosa significa per te, farne parte?

“Sono entrata infatti da poco, ho fatto il Giuramento il 18 gennaio. E’ stata la prima gara in campo nazionale con i Carabinieri, qualcosa di emozionante. Lo ambisci sin da quando si entra in campo agonistico. In casa ho fatto gli Assoluti e con i Carabinieri, è stato molto sentito. Tante belle cose e tanta pressione”.

Sei un’atleta del kumite nei -68 kg, hai vinto la medaglia di bronzo a Ostia. Come è andata allora la gara, come l’hai vissuta?

“La difficoltà più grande è proprio quando sei in casa. I parenti ti vengono a vedere, vuoi fare bella figura, tutto il palazzetto ti conosce, fai parte di un Gruppo Sportivo. Sei un’atleta reputata forte, tutti elementi che devi giocare a tuo vantaggio. Devono autocaricarti. E’ stato quello che è accaduto. Una delle più belle gare svolte negli ultimi mesi, ho avuto un calo di pressione fisico durante la competizione, ma ho rimediato alla grande, con la medaglia. Nei primi incontri ho sentito la tensione, poi mi sono divertita sul tatami. Ho fatto tante tattiche e lavori che avevo provato nell’ultimo mese con gli allenatori dei Carabinieri. Avevo lo scudetto sul petto, mi caricava. Sono entrata e ho un nuovo coach, non mi segue più Gennaro Talarico, ma lo fa ora Lorena Busà, la sorella di Luigi. Sin da subito si è creato un feeling fantastico. Gennaro lo sa, non mi fido facilmente, mi fidavo solo di lui perché è stato il mio primo Maestro, un legame che è durato tanti anni”.

Cosa ti ha trasmesso Gennaro Talarico?

“Lui è un militare (ride). Dedizione al lavoro, c’è sempre 24 ore su 24. Se hai bisogno c’è sempre, sempre operativo e disponibile per i ragazzi. Ti insegna ad avere passione e a non mollare mai, fino all’ultimo. Una persona fantastica”.

..e con Lorena Busà come ti sei trovata?

“Benissimo. Prima di essere coach, è stata una grande atleta. Ha smesso da poco e sa cosa si prova in gara. L’ansia da pregara, conosce le paure, i pensieri negativi o positivi che sono importanti. Ha saputo prendermi nella maniera perfetta. Insieme abbiamo fatto un percorso con dei mental coach, quindi si è creato veramente un bel legame. E’ l’inizio”.

Perché pratichi il kumite?

“Ho iniziato da piccolina, volevo combattere. Mi ha aiutata ad avere più fiducia in me stessa. Mi sono appassionata”.

Come sei sul tatami?

“Tanta energetica, ma devo dosarmi, non deve essere frenesia. Vorrei sempre partire come un treno (ride), ma a livello tattico non si può. Sono un bel tornado”.

Sei anche un’atleta della Nazionale. Qual è stato il tuo cammino in azzurro?

“Sono entrata in Nazionale Giovanile a 17 anni. Ho iniziato un percorso con la Juniores. Sono uscita per un paio di anni e sono rientrata con il botto nei Senior. Ho fatto la prima gara agli Europei, a squadre, dove abbiamo fatto bronzo. C’è stata una bella crescita con le ragazze. Ho fatto il Mondiale e ci stiamo divertendo”.

A fine anno, ci sarà il Mondiale a Squadre..

“Agli Europei c’è la qualifica diretta. Le squadre che fanno podio, vanno al Mondiale. Sarà una bella sfida, ci sono tante belle squadre. Ci sono più difficoltà”.

Quali sono allora le squadre più ostiche da affrontare?

“La Germania e la Spagna campione del mondo”

..se arrivi al Mondiale.. cosa immagini? Sogni il podio?

“Speriamo che arrivi il pass e poi ci giocheremo il tutto e per tutto. E’ sempre una gara a sé, come le gare a titolo. L’abbiamo sentito quest’anno. E’ una competizione completamente diversa, tutto può succedere dal primo incontro. La gara a squadre ha il bello, che se tutte siamo unite e motivate, si  fanno quelle cose inaspettate… l’unione fa la forza”.

Cosa ti trasmette il karate nella vita?

“Due cose: prima la determinazione. Può esserci qualsiasi ostacolo, ma se voglio arrivare, lo faccio. Seconda, la resilienza: io sono come le canne di bambù, se si piegano col vento, si rialzano. Ho incontrato tanti ostacoli, volevo anche smettere. Ho avuto il cambio passo in carriera e sono andata avanti. Due caratteristiche fondamentali”.

Ragazza e atleta. Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?

“Il mio sogno nel cassetto era quello di entrare in un Gruppo Sportivo, un grande prestigio e aiuto e l’ho realizzato. Condurre una vita da professionista, dove tutto è incentrato su di te. Avrei voluto il pass olimpico… ma, mai dire mai però, c’è Brisbane ancora. Magari.. ci proviamo. Luigi Busà ha vinto le Olimpiadi a 34 anni.. e ne avrò 31.. non si sa mai. Il Campionato del Mondo è una meta ambita. Poi lì me la gioco, si punta sempre più in alto”.

Foto Centro Sportivo Carabinieri – Fijlkam