Attentato al Parco del Circeo, arrestato il responsabile

26 settembre 2019 | 14:30
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Attentato al Parco del Circeo, arrestato il responsabile

L’uomo aveva confessato spontaneamente di essere stato lui a compiere l’attentato al Parco. Ma per gli inquirenti non voleva solo intimidire.

Sabaudia e San Felice Circeo – È stato arrestato il 67enne responsabile dell’attentato del 24 giugno scorso al Parco del Circeo (Leggi qui).

L’uomo aveva tentato di evitare l’arresto, presentandosi di sua spontanea volontà per una confessione (Leggi qui), ma poiché era troppo fondato il rischio che scappasse all’estero, alla fine, per lui sono scattate le manette.

Il provvedimento restrittivo, eseguito dai carabinieri del Comando provinciale di Latina, è stato firmato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giorgia Castriota su richiesta del Procuratore aggiunto della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Latina Carlo Lasperanza e dei pubblici ministeri Valentina Giammaria e Antonio Sgarella.

Ora l’uomo dovrà rispondere di tentato incendio, minaccia aggravata a pubblico ufficiale e detenzione abusiva di munizioni.

La vicenda

Le indagini, condotte dal Nucleo investigativo in collaborazione con la Compagnia di Latina, hanno permesso di accertare che l’uomo, in accordo con un parente, nella notte tra il 23 e il 24 giugno, si era introdotto nell’area del Parco. Quindi, aveva sparso tre taniche di gasolio per poi tentare di dar loro fuoco.

Resosi conto che le fiamme non si erano propagate era tornato sul posto in un secondo momento,  per tentare nuovamente  di appiccarle. Non solo. L’uomo aveva anche abbandonato, su un muro antistante la sede dell’Ente, una lettera minatoria indirizzata al Luogotenente Alessandro Rossi, Comandante della stazione dei carabinieri forestali del Parco.

Secondo gli accertamenti, il 67enne era motivato da un forte risentimento nei confronti del Comandante per l’attività ispettiva condotta dai militari nei confronti del noleggio di ombrelloni – gestito sul lungomare di Sabaudia –  dal figlio dell’uomo. Questo il movente che l’avrebbe spinto a compiere un gesto così eclatante: distruggere gli archivi dell’Ente, al fine, probabilmente, di ostacolare ulteriori controlli e agevolare un futuro contenzioso.

Per gli inquirenti, infine, il 67enne non voleva solo intimidire, come lui stesso avrebbe dichiarato, ma dare realmente fuoco, a caccia di un gesto eclatante. Resta indagato anche il figlio, ma contro di lui non è stata presa ancora alcuna misura, perché pur sapendo delle intenzioni paterne, non avrebbe in alcun modo preso parte all’attentato.

(Il Faro on line)