Severini: “Aggredita la macchia mediterranea di Fregene, nel silenzio dell’Amministrazione”

16 dicembre 2019 | 17:55
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“Crescere Insieme si schiera al fianco dei cittadini e chiederà conto, attraverso un immediato accesso agli atti, di cosa stia accadendo”.

Fiumicino – “La ‘lente’ dovrebbe avercela l’Amministrazione, per controllare ciò che sta accadendo nella pineta di Fregene. Stamattina infatti – lunedì 16 dicembre 2019 – le ruspe hanno iniziato ad aggredire la macchia mediterranea che insiste nella Riserva statale del litorale romano”. Lo afferma Roberto Severini, capogruppo della lista civica Crescere Insieme,

“Si parla da anni della realizzazione della ‘Lente’, che doveva essere legata ad un programma più generale, collegato alla riqualificazione del lungomare, ma buona parte dell’area dove dovrebbe sorgere l’infrastruttura è attualmente occupata da vegetazione mediterranea.

La promessa ripiantumazione di alberi (leggi qui) non può essere la scusante per la distruzione di una parte di territorio di altissimo pregio naturalistico, per di più con l’ombra di una speculazione edilizia collegata.

Sul caso è nata persino una petizione su Change.org per difendere i circa 18 ettari di macchia mediterranea rimasti sul lungomare di Fregene, la cosiddetta “Lente”, tra via La Plaia e via Gabicce a Mare, nelle mani delle società del gruppo Federici, Ares 2002.

Non solo, ma i comitati e cittadini del territorio hanno richiesto più volte delucidazioni al Comune ed assemblee sul caso, senza mai aver ricevuto risposta da parte dell’Amministrazione (leggi qui).

Possibile che sia stato autorizzato uno scempio del genere? Crescere Insieme si schiera al fianco dei cittadini e chiederà conto, attraverso un immediato accesso agli atti, di cosa stia accadendo, di quali autorizzazione ci siano e chi le ha firmate.

A rischio è l’intero ecosistema, a rischio infatti le forme di vita vegetale e animale in una fetta di micro ambiente complesso e delicato, minacciato da circa 200-250 unità residenziali, tra i 35 e i 50 mq, che sembrerebbero incombere sulla zona.

Da sottolineare – conclude Severini – che di tale progetto non si è mai parlato in Commissione, in quanto mai arrivato alla discussione delle forze politiche. A questo ennesimo attentato all’ambiente diciamo ‘no’”.