Il Sindaco di Formia: “Quella subita dal Dono Svizzero è un’offesa alla dignità di chi lavora in prima linea contro il Coronavirus”

25 aprile 2020 | 16:00
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Il Sindaco di Formia: “Quella subita dal Dono Svizzero è un’offesa alla dignità di chi lavora in prima linea contro il Coronavirus”

Il Presidente del Consiglio di Formia: “Dono Svizzero ospedale Covid di fatto ma non di diritto. Proporrò e intendo convocare un Consiglio comunale straordinario sul punto.”

Formia – In un momento in cui sembra vicino il punto di svolta dell’emergenza Coronavirus, con la fase 2 sempre più alle porte, nel Golfo pare che stia per consumarsi l’ennesima “guerra” politica per chi avrà il controllo sul “vicino di casa.” Una guerra che, però, nell’epoca del post-emergenza non potrà che combattersi sulla sanità, con un numero sempre maggiore di potenziamenti ventilati.

I primi “sintomi” di questa guerra sono già nell’aria, insieme alle tensioni che, nei giorni scorsi, hanno portato il sindaco di Formia, Paola Villa, a scrivere una lettera alla Asl di Latina per capire quanto sta succedendo tra il Dono Svizzero, che non viene neppure nominato tra gli ospedali che si occupano di Coronavirus, nonostante sia il baluardo di tutta l’area sud della provincia, e il Di Liegro, che, al contrario, viene nominato, nonostante a Gaeta vi vengano trasferiti solo pazienti meno gravi (leggi qui).

Una guerra non nuova nelle città del Golfo, ma che mai come ora, nessuno degli Enti coinvolti è disposto a perdere. Ma, per ora, a risuonare forte e chiara è solo la voce del Primo cittadino formiano che nella lettera ha fatto sapere: “Mettano mano a questo enorme errore, e ci mettano mano subito, dicendo e scusandosi che è stata una svista, una disattenzione. Perché con quell’elenco del 28 marzo avete offeso la dignità di chi in prima linea ha lavorato senza sosta, salvando vite, mettendo a rischio se stesso e le proprie famiglie e assumendosi responsabilità.

Non sto qui a elencare i DPI che non c’erano e poi comprati, regalati da enti e da private donazioni, non sto qui – prosegue il Sindaco – ad elencare come si è lavorato in questi 50 giorni, sto soltanto dicendo che si ripari subito ad un errore madornale e offensivo, ammettendo di averlo fatto con estrema onestà e che si tratti appunto di un “mero refuso”.”

E ancora, ci ha tenuto a sottolineare la Villa: “Dal 29 febbraio, giorno in cui la signora di Cremona arrivò al Dono Svizzero, in tutto il Sud Pontino, o meglio in tutta la Provincia di Latina, si è incominciato a parlare, affrontare e conoscere il Covid-19. Da lì poi un escalation, è stata montata la tenda fuori l’ospedale, il pre-triage, luogo in cui arrivano ambulanze con pazienti Covid-19 sospetti, diversi i ricoverati, alcuni positivi, alcuni portati altrove.

Il Dono Svizzero diventa un punto di riferimento, per chi proviene da Formia, Spigno, Minturno, Castelforte, Gaeta, Santi Cosma, Itri, Fondi, molti dei pazienti sono ricoverati nella Medicina D’Urgenza, in Medicina Generale, la terapia intensiva si prepara, e ne riceve altri.

Il personale sanitario tutto si organizza, si rimodulano i reparti, si rifanno i percorsi, perché comunque – prosegue il Sindaco – l’ospedale continui a funzionare per tutti, per i pazienti Covid, per chi ha altre patologie, con estrema attenzione, con tanto sacrificio, con immense difficoltà.

In tutto questo lavoro, tre radiologi risultano positivi (leggi qui), diversi tra infermieri e medici vengono messi
in quarantena, ma tutti – conclude il Sindaco – continuano a lavorare senza avere il minimo tentennamento.”

Di Gabriele: “Dono Svizzero ospedale Covid di fatto, ma non di diritto”

Sulla vicenda, intanto, è intervenuto anche il presidente del consiglio comunale di Formia, Pasquale di Gabriele, che sui suoi canali social ha fatto sapere: “La Regione designa le strutture sanitarie Covid. Si dimentica del Dono Svizzero! Ospedale Covid di fatto ma non di diritto. Proporrò e intendo convocare – conclude –  un Consiglio comunale straordinario sul punto.”

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