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Viadotto di via dell’aeroporto a Fiumicino, dopo due anni la conferma: sarà abbattuto

2 ottobre 2020 | 12:30
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Viadotto di via dell’aeroporto a Fiumicino, dopo due anni la conferma: sarà abbattuto

Anas ha già avviato il progetto e ad oggi sono in corso le indagini necessarie allo sviluppo della nuova opera

Fiumicino – Il viadotto di via dell’aeroporto sarà abbattuto. La conferma, a due anni di distanza dall’annuncio dato durante una conferenza stampa tenuta dal sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, e dall’assessore regionale ai Trasporti, Mauro Alessandri, arriva direttamente da Anas, che – interpellata da ilfaroonline.it, precisa: “Per il viadotto dell’aeroporto è prevista la demolizione e ricostruzione; il progetto di tale intervento è già stato avviato e ad oggi sono in corso le indagini necessarie allo sviluppo della nuova opera”.


Estratto dalla conferenza stampa del 2 ottobre 2018, Comune di Fiumicino-Regione Lazio, sulla necessità di abbattere il viadotto di via dell’aeroporto

Ancora nessuna indicazione precisa sui tempi, ma la decisione è presa. Una scelta fatta in realtà già da qualche anno, dopo una relazione tecnica (leggi qui) che testimoniava l’ammaloramento giudicato irreversibile (ammaloramento peraltro segnalato due anni prima da un’inchiesta del Faro onlineleggi qui), che portò a un intervento in “somma urgenza” che prevedeva l’affidamento diretto dei lavori per permettere di non restare impantanati per anni in complicate gare d’appalto e successivi possibili ricorsi.

Per il viadotto, all’epoca, fu previsto un investimento pari a circa 11 milioni di euro. Ad oggi, però, nessun altra indicazione sui costi di abbattimento e realizzazione del nuovo ponte, è stata fornita.

Immediatamente fu limitata la viabilità, a una sola corsia in ogni senso di marcia (leggi qui), tuttora in vigore, e definiti i tempi di realizzazione della viabilità alternativa: 45 giorni circa. La viabilità alternativa avrebbe dovuto diventare esecutiva a prescindere dalla tempistica dell’abbattimento, onde sperimentare i flussi di traffico ben prima dell’esecuzione dei lavori di demolizione e ricostruzione.

L’urgenza stava proprio nel fatto che il viadotto non veniva reputato sicuro, e che dunque andava “alleggerito”. Oggi, però, della viabilità alternativa non c’è traccia. Solo pochi mesi faa fine giugno, vennero realizzate le prove di carico (leggi qui) che avevano come obiettivo proprio quello di verificare la flessibilità del ponte e un eventuale riapertura della carreggiata che però non è ancora arrivata.

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