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Gaeta, la “città dei presepi” e il mistero dell’area prescelta

9 gennaio 2021 | 17:26
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Gaeta, la “città dei presepi” e il mistero dell’area prescelta

I consiglieri di minoranza De Angelis e Scinicariello tuonano: “Sindaco e Amministrazione gestiscono Gaeta come fosse un bene “di famiglia””

Gaeta – L’amministrazione Mitrano è finita di nuovo nel mirino della minoranza locale. Stavolta, però, a far parlare di sé non sono le luminarie(leggi qui) e nemmeno l’annosa vicenda della vendita del piazzale della vecchia stazione (leggi qui).

Sotto i riflettori, infatti, ci è finita, come la definiscono i consiglieri di minoranza Franco De Angelis (gruppo misto) ed Emiliano Scinicariello (Una nuova stagione) “l’ultima trovata di Mitrano” ovvero “la tradizione del presepe a Gaeta”.

“Varrebbe la pena – sottolineano i due consiglieri – discutere sul significato di “tradizione” per obiettare quantomeno sull’opportunità di utilizzare questo termine per una trovata commerciale, prima ancora che culturale. Ma è più importante a nostro giudizio focalizzare l’attenzione sugli atti amministrativi che ne sono scaturiti.”

Il difetto di trascrizione e la richiesta di annullamento del documento

Nell’analizzare quanto sta accadendo nel Municipio di piazza XIX Maggio, Scinicariello e De Angelis partono dalla pubblicazione, nell’albo pretorio online della Delibera di Giunta n.238 del 18.12.2020, che ha palesato un evidente difetto di trascrizione (documento prodotto quasi interamente con lettere dell’alfabeto greco) “dunque – chiosano – incomprensibile e illeggibile. Per questo motivo, riteniamo il documento nullo, e chiederemo formalmente allo stesso Segretario Generale di ripubblicarlo per evitare che ciò possa creare i presupposti per ricorsi e contenziosi.”

La manifestazione di interesse

Ma, ovviamente, il nodo su cui si sta consumando la polemica non è il difetto di trascrizione. Il punto “anomalo” secondo i consiglieri è che la Determina Dirigenziale che segue la Delibera di Giunta, veda approvata e pubblicata una manifestazione di interesse per “affidare la concessione di un suolo pubblico di mq 3.000” senza indicare puntualmente l’area.

“Ci chiediamo – affermano i due consiglieri – quale privato manifesterebbe mai l’interesse per una iniziativa simile, della durata di 5 anni rinnovabili per altri 5, senza sapere prima dove verrà concesso il suolo pubblico. Perché è evidente che un’iniziativa “commerciale”, oltre che culturale, come questa generi rendimenti diversi se praticata in centro o in periferia.

Certo, spazi in centro città in grado di ospitare 3.000 metri quadrati di esposizione non sembrano essercene molti, a maggior ragione se l’esposizione sarà permanente. Appare dunque ben più che sibillina “l’ipotesi” che viene fatta con la Delibera di Giunta, quella della “concessione di un’area all’interno dell’ex-Avir o in altro luogo concordato con gli uffici”. Se così dovesse essere, sarebbe l’ennesimo “colpo di fortuna” per la società che ha acquisito il piazzale della vecchia stazione a prezzi da outlet del mattone, ritrovandosi “in omaggio” anche un piazzale attiguo di oltre 2700 metri quadrati adibito a parcheggio, adesso si ritroverebbe ad essere proprietaria “a sua insaputa” del parcheggio più vicino alla mostra presepiale permanente! Non c’è che dire, quando la ruota gira…”

Le considerazioni di Scinicariello e De Angelis

Ma oltre la coltre delle battute amare, ci sono due cose che i Consiglieri Comunali, soprattutto in qualità di cittadini, trovano deplorevoli: l’utilizzo dell’area ex Avir, ormai acquisita a patrimonio comunale “anche grazie al nostro voto, che viene utilizzata per scopi che nulla hanno a che vedere con il progetto preliminare approvato in Consiglio Comunale… in questi mesi siamo passati da una parziale messa in sicurezza di una porzione dell’area (a tal proposito sarebbe utile capire se gli standard di sicurezza e di bonifica sono compatibili con la possibilità di ospitare una simile iniziativa e tutte le persone che la visiteranno), ad un “rave” per pochi intimi, ed ora ad una mostra presepiale”, come ritengono inaccettabile che il sindaco Mitrano continui ad impegnare risorse economiche e patrimoniali (perché anche un bene come l’area ex Avir è una risorsa della città) addirittura per un decennio, ben sapendo che la sua amministrazione, già durata quasi 10 anni, è ormai agli sgoccioli. E continuando ad impegnare risorse pubbliche non lascerà, a chi gli subentrerà, grandi margini per governare la città di Gaeta negli anni a venire.

“Siamo sempre più convinti – concludono – che questa Amministrazione e questo Sindaco stiano commettendo da anni, e ogni giorno di più, l’errore di gestire Gaeta come fosse un bene “di famiglia”, come se ne fossero proprietari anziché Amministratori Pubblici pro tempore. E siamo ancora più convinti che dalle logiche in cui siamo sprofondati da quasi 10 anni se ne debba uscire convintamente ed al più presto.”

La denuncia del Partito comunista

Intanto, sulla questione, è intervenuto anche il Partito comunista locale, che sottolinea: “Abbiamo appreso dell’intenzione del Comune di Gaeta di affidare in gestione 3000 metri quadrati dell’area ex Avir (ex vetreria) per un periodo di 5 anni, rinnovabili per altri 5, ad un soggetto privato per la realizzazione di un progetto già denominato “Gaeta città dei presepi”.

Dal Pc fanno notare in primis le tempistiche: “Il bando finalizzato alla concessione è avvenuto con tale rapidità da aver prodotto quasi in segreto un testo con parti “copia e incolla” in greco senza neanche l’accortezza di rileggerlo…”

Per poi passare a una nota ben più dolente: i soggetti che possono partecipare al bando. “Il bando è evidentemente scritto in modo da restringere possibili soggetti che possano parteciparvi, visto che non crediamo ci siano molte le società cinematografiche con sede legale o operativa a Gaeta e con competenze in termini di presepi.

Casualità vuole – chiosano dal Pc – che una di queste, o soci d’essa, pare abbiano avuto a che fare con l’enorme spreco di denaro del presepe allestito e mai aperto a Gaeta medievale in piena pandemia e non ci sorprenderebbe ritrovarli fra i futuri concessionari in questione, sempre a norma di legge sia chiaro. Uno spreco consumatosi mentre la drammatica crisi in atto colpisce più duramente che mai classi popolari e piccole attività cittadine.”

E ancora: “Non ci sorprendono le ormai consuete modalità di questa Amministrazione comunale a guida Mitrano, con il quale non è possibile avere un dialogo o un confronto, continuando a procedere dritto nel perseguire obiettivi stabiliti al di fuori dal consesso istituzionale cittadino e probabilmente pure al di fuori di Gaeta e i suoi soggetti locali.  Il senso di onnipotenza lo rende oramai insensibile all’opinione pubblica, provata dalle difficoltà legate al COVID-19, così come i suoi concittadini destinati ad emigrare, vivere precariamente o ricevere poco più che elemosina da una Amministrazione più predisposta a spendersi in altro.”

Non solo. Dal Pc fanno notare: “Avevamo già avvisato del rischio che un fatto epocale come l’esproprio dell’area ex Avir, fatto da sempre richiesto dal Partito Comunista, si risolvesse poi con questa Amministrazione in una privatizzazione. Chi trarrà profitti da tali concessioni? Quanta occupazione creerà e per chi? Quali entrate ci saranno per le casse comunali? Quale benessere collettivo e stabile ne conseguirà? Quali potrebbero essere invece le soluzioni per massimizzare gli effetti positivi per i cittadini gaetani?

Sono queste – concludono con amarezza dal Pc – le domande che dovrebbe porsi chi ha davvero a cuore l’interesse del suo popolo e non solo delle classi più agiate. All’ultima domanda noi comunisti abbiamo provato a dare risposta tramite una petizione popolare consegnata al Comune, quella per la costituzione di una Azienda speciale comunale per la gestione di vari servizi pubblici. Quest’ultima sarebbe in grado di operare anche nell’area della ex vetreria, creando posti di lavoro, generando entrate per le casse comunali e impedire alla penetrazione della criminalità organizzata. Eppure, davanti a queste soluzioni l’Amministrazione comunale preferisce continuare per la propria strada…”

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