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Crisi Alitalia, in centinaia all’aeroporto di Fiumicino per dire “no” ai licenziamenti

26 marzo 2021 | 16:49
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Crisi Alitalia, in centinaia all’aeroporto di Fiumicino per dire “no” ai licenziamenti
Crisi Alitalia, in centinaia all’aeroporto di Fiumicino per dire “no” ai licenziamenti
Crisi Alitalia, in centinaia all’aeroporto di Fiumicino per dire “no” ai licenziamenti
Crisi Alitalia, in centinaia all’aeroporto di Fiumicino per dire “no” ai licenziamenti
Crisi Alitalia, in centinaia all’aeroporto di Fiumicino per dire “no” ai licenziamenti
Crisi Alitalia, in centinaia all’aeroporto di Fiumicino per dire “no” ai licenziamenti

Circa un migliaio di manifestanti fra lavoratori, sindacati e istituzioni si è radunato fuori all’aeroporto di Fiumicino, al piano partenze del Terminal 3

Fiumicino – Si è da poco conclusa all’aeroporto di Fiumicino la manifestazione dei i lavoratori Alitalia e Cityliner, proclamata dai sindacati Filt-Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti ed Ugl Trasporto Aereo, per dire “no ai licenziamenti ed ad una mini compagnia di bandiera e per dire sì a sviluppo, occupazione e mobilità” (leggi qui).

I manifestanti, circa un migliaio, con numerose bandiere delle rispettive organizzazioni sindacali firmatarie della protesta e striscioni (“Diamo un futuro ad Alitalia”), presidiati dalle forze dell’ordine, si sono radunati fuori all’aerostazione, al piano partenze del Terminal 3 dello scalo romano.

Chiediamo urgentemente – hanno sottolineato le organizzazioni sindacali – il pagamento degli stipendi, l’anticipo da parte dell’azienda del trattamento base della cassa integrazione straordinaria, certezza da parte dell’Inps del pagamento della prestazione cigs e dell’integrazione del Fondo straordinario del trasporto aereo, relativa a dicembre scorso”.

“A tutto questo si aggiunge – hanno spiegato infine Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo  – l’inaccettabile silenzio del Ministero dello Sviluppo Economico e il preoccupante stallo governativo rispetto alla partenza della Newco Ita che, nella migliore delle ipotesi, avvierà le operazioni non prima dell’estate, con dimensioni eccessivamente ridotte e un piano industriale assolutamente inadeguato al rilancio della compagnia di bandiera”.

Presenti, fra gli altri, Fabrizio Cuscito, segretario nazionale Filt Cgil, il sindaco di Fiumicino Esterino Montino, il leader dell’opposizione del centrodestra di Fiumicino ed ex ministro Mario Baccini ed il senatore della Lega William De Vecchis, oltre a diversi consiglieri di maggioranza ed opposizione del comune di Fiumicino. (fonte: Ansa)

Masucci (Fit-Cisl Lazio): “C’è in gioco il destino di migliaia di famiglie”

“Dall’assemblea di oggi dei lavoratori Alitalia è emersa una grandissima inquietudine e preoccupazione per una serie di criticità e problematiche che, senza interventi urgenti, rischiano di diventare esplosive per migliaia e migliaia di lavoratori del nostro territorio e di tutta Italia”. E’ quanto ha dichiarato il segretario generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, al termine dell’assemblea nazionale dei lavoratori Alitalia che si è tenuta oggi a Fiumicino.

“I dipendenti hanno a che fare con incertezze e ritardi sulla retribuzione e sull’erogazione degli ammortizzatori che non è sostenibile e richiede risposte urgenti – ha spiegato Masucci -. Al contempo, non è possibile che l’azienda debba subire l’effetto incrociato del drammatico crollo del settore dovuto al Covid, e che intanto debba rispondere a regole europee riguardanti la discontinuità che caratterizzavano il mondo pre-pandemico: si tratta di un assurdo logico, a cui corrispondono inaccettabili ricadute sociali”.

“Molte compagnie europee sono state in questa fase salvate dai rispettivi Stati, e ci auguriamo che il premier Draghi riesca a imboccare la stessa via, una via che non può non tener conto del fatto che al momento il comparto del settore aereo è sostanzialmente azzerato. Riteniamo inoltre che vada ribaltato l’attuale schema proposto sul futuro della compagnia di bandiera: sarebbe miope e poco lungimirante puntare prima al ridimensionamento della flotta e poi al piano industriale: va fatto esattamente l’opposto. Si deve capire qual è il segmento di mercato in cui Alitalia può garantire utili, occupazione e servizi, stilare un piano industriale, e soltanto dopo decidere gli assetti”.

“In questo senso, proprio perché sarà lo Stato a gestire la situazione, sarebbe fondamentale avviare un percorso di partecipazione dei lavoratori, il cui know-how e la cui conoscenza dei punti di luce e d’ombra del settore può rappresentare un contributo fondamentale”.

“Per quanto riguarda la gestione dell’attuale emergenza, che rischia di diventare una vera e propria bomba sociale – ha concluso il sindacalista – abbiamo da tempo sollecitato la Regione ad agire con interventi concreti nell’ambito delle politiche attive del lavoro: in poche parole, è necessario mettere in campo tempestivamente un programma straordinario di formazione, riqualificazione e riassetto delle competenze del personale del trasporto aereo, per permettere a troppe persone che al momento sono con le spalle al muro di percorrere alternative occupazionali. Si deve agire presto e bene, perché parliamo di un numero incredibile di famiglie“.

Baccini: “Impensabile che i lavoratori paghino per la mala gestione”

“La Città di Fiumicino è unita per sostenere questa battaglia dei lavoratori, delle forze sociali, dei sindacati e di tutti coloro che vogliono costruire intorno a questa grande infrastruttura che insiste nel Lazio, che è patrimonio del Paese, un progetto nuovo” dichiara Mario Baccini, capogruppo dell’opposizione di centrodestra a Fiumicino ai microfoni de Il Faro online direttamente dalla manifestazione di oggi.

“Non possiamo pensare – conclude Baccini – che l’Aeroporto di Fiumicino soccomba alle male gestioni che in tutti questi anni si sono succedute e che la colpa cada sui lavoratori. Per questa ragione oggi siamo qui, non solo come centro destra di Fiumicino, ma anche semplicemente come persone, a sostegno della nuova politica che vogliamo che il Governo Draghi adotti per rilanciare la compagnia Alitalia e tutto il suo indotto.

Severini (Crescere Insieme): “Con i lavoratori, per l’Italia e per Fiumicino”

“Oggi mi trovo al fianco dei lavoratori come lista civica e come cittadino del territorio di Fiumicino, perché riteniamo scellerate certe scelte fatte dal Governo.” A parlare è Roberto Severini, capogruppo della lista civica Crescere Insieme di Fiumicino ai microfoni de Il Faro online alla manifestazione di oggi.

“Non è possibile – aggiunge Severini – immaginare questo taglio di personale alla forza lavoro. Non è possibile immaginare che queste persone debbano ancora ricevere gli stipendi. Vogliamo che il Governo su questo ragioni. Non sono più possibili certe scelte, certi tagli sulla testa delle persone. Oggi siamo al fianco dei lavoratori e sosterremo questa battaglia per il bene dell’Italia e del Comune di Fiumicino.”

Il sindaco Montino: “Su Alitalia c’è un problema di prospettiva”

“Su Alitalia abbiamo fatto quattro Consigli comunali straordinari alla presenza di sindacati, lavoratori, esperti, altre istituzioni. Continuiamo questa battaglia, l’intero Consiglio comunale oggi sta qui, sia maggioranza che opposizione, per portare l’appoggio alla lotta dei lavoratori e delle lavoratrici che vedono a rischio il proprio stipendio. Undicimila persone lavorano in Alitalia, va difesa una comunità intera. Oltre a loro sono in gioco poi altre 20mila persone”. Lo ha dichiarato Esterino Montino, sindaco di Fiumicino. Presenti alla manifestazione insieme a lui, tra gli altri, il vicesindaco Di Genesio Pagliuca, gli assessori Anselmi e Cini, la presidente del Consiglio Vona e i consiglieri di maggioranza e di opposizione.

“Al di là della questione degli stipendi, pur importantissima, su Alitalia c’è un problema di prospettiva, che purtroppo sembra alquanto dubbia. Le prime mosse del Governo – ha spiegato il Sindaco – appaiono sbagliate. Temiamo che rapidamente si passi alla liquidazione della compagnia. Il tentativo di fare un Piano industriale, come quello di Ita, così ristretto, spezzettato, non è la soluzione”.

“Abbiamo chiesto un incontro con i ministri, la prossima settimana forse riusciremo a vederci, perché vogliamo continuare a ragionare su una soluzione vera, che non spezzetti nulla, che dia una risposta a tutti i lavoratori e a un comparto, quello del trasporto aereo, che per anni è stato fiore all’occhiello e che deve tornare a esserlo grazie a un forte sviluppo. È quello che stanno facendo moltissime compagnie europee e mondiali, tutti i grandi e piccoli Stati hanno la propria compagnia di bandiera. Così come vedono, per le proprie compagnie di bandiera, la gestione di asset importanti come l’handling e la manutenzione. Noi, invece, sembra che di questi asset ce ne vogliamo liberare, oltre a tagliare aerei e personale. Ma questo significherà che in futuro il turismo andrà in altri luoghi e non più in Italia”.

E ancora, a proposito dell’incontro tra la delegazione del Partito democratico nazionale, guidata dal vicesegretario Provenzano, e i sindacati confederali sul tema Alitalia, Montino ha dichiarato che “è stato un momento molto importante, che ha messo luce e chiarito le reciproche posizioni, registrando una forte convergenza con gli obiettivi che tutti quanti vogliamo perseguire”.

“L’obiettivo principale è la riaffermazione che l’Italia non può abbandonare in modo assoluto il fatto di avere una propria compagnia di bandiera, come hanno tutti i Paesi europei. Ciò lo si raggiunge con l’unitarietà dell’azienda e con un’azienda che abbia le dimensioni giuste per affrontare la sfida dei mercati internazionali, sempre più complessi e di grandi dimensioni appunto”.

“Inoltre – aggiunge Montino – è necessario riaffermare che l’investimento previsto dal passato Governo di circa tre miliardi di euro per fare ripartire Alitalia ristrutturata non deve lasciare per strada in alcun modo nessun lavoratore diretto o dell’indotto di una grande compagnia aerea come Alitalia”.

“Le dichiarazioni del vicesegretario nazionale Provenzano – conclude – sono molto chiare e positive. Del resto, è quello che mi era stato confermato dal segretario Enrico Letta questa mattina con una lunga telefonata tra noi prima che mi recassi alla manifestazione dei lavoratori Alitalia. Adesso tocca a chi ha la responsabilità di Governo dare risposte chiare e immediate“.

I consiglieri di maggioranza: “Così mettono in ginocchio Fiumicino e l’Italia intera”

“Anche oggi il Consiglio comunale di Fiumicino per intero, dalla presidente a Vona a tutti noi consiglieri di maggioranza, e anche di opposizione, ha voluto essere presente in aeroporto al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici Alitalia che vedono a rischio l’erogazione dei propri stipendi e delle sigle sindacali che hanno indetto la manifestazione”, aggiungono i consiglieri di maggioranza di Fiumicino.

“Il futuro di questi lavoratori sta a noi molto a cuore, non solo perché migliaia di essi risiedono nel nostro territorio – spiegano –, ma anche per le ricadute che ha sul nostro comune una compagnia di bandiera dal destino incerto. I tagli al personale e al parco aerei, che sono stati ipotizzati dal Governo nel nuovo Piano, l’assenza totale di un obiettivo di sviluppo per Alitalia, mettono in ginocchio non solo un territorio intero come il nostro, che inevitabilmente vive in stretta relazione con l’aeroporto che ospita, ma la nazione intera. Mentre in Europa e nel mondo gli Stati puntano a rafforzare le proprie compagnie di bandiera come traini di sviluppo turistico ed economico, in Italia si pensa invece di spezzettarla e ridurla in brandelli. Tutto questo è inaccettabile“.

Giordano (Pd Fiumicino): “Importante essere al fianco dei lavoratori”

Come Pd di Fiumicino, oggi abbiamo aderito alla mobilitazione indetta dai sindacati a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori di Alitalia”, racconta il segretario del Partito democratico di Fiumicino, Luigi Giordano.

“Quello che si profila per il personale di Alitalia è un vero disastro – prosegue Giordano -. E questo mentre, comunque, i diritti fondamentali, come quello ad una retribuzione certa o alla cassa integrazione, non vengono garantiti“.

“Per questo, oggi, era importante essere al loro fianco – conclude Giordano – soprattutto perché, ricordiamolo, una grossa fetta del personale di Alitalia e del suo indotto sono nostre concittadine e concittadini. Il licenziamento di migliaia di persone sarebbe un danno enorme per le famiglie coinvolte, innanzitutto, ma per tutto il nostro territorio.”

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