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Ostia, il Campidoglio taglia le concessioni. E metà delle spiagge saranno libere

E' stata approvata ieri la delibera di adozione preliminare del nuovo Piano di utilizzazione degli arenili: cosa prevede

Ostia – Meno concessioni balneari e più spiagge libere a Ostia: è quanto prevede il nuovo Piano di utilizzazione degli arenili votato martedì dalla giunta capitolina.

Il documento – che passerà ora all’Assemblea capitolina per poi essere sottoposto alla Valutazione ambientale strategica della Regione – prevede infatti che almeno il 50% dell’arenile (e il 30% di ognuno dei dieci ambiti in cui è suddiviso il litorale di Roma, compreso il settore più urbanizzato) sia destinato alla libera fruizione, così come già stabilito dal regolamento regionale.

Con Castel Porziano e Capocotta – che rimarranno completamente libere -, poi, la percentuale di spiaggia libera passerà addirittura a 65% (attualmente, come rivelato dal dossier di Legambiente – leggi qui – è invece sotto il 50%).

Ma non è tutto: anche le concessioni balneari – da mesi al centro del dibattito politico lidense e non solo (leggi qui e qui) – verranno rimodulate, e saranno ridotte a circa un terzo di quelle attuali: passeranno, infatti, da 75 a 21, con l’obiettivo di rendere “più omogenea la distribuzione della spiaggia libera anche nella parte urbanizzata del litorale”.

Per redigere il Piano si è partiti dalla proposta avanzata, all’epoca, dalla giunta Raggi. Ma, ha spiegato il sindaco Roberto Gualtieri, il nuovo documento contiene delle sostanziali differenze rispetto a quello della precedente amministrazione: “Viene eliminata – si legge in una nota diffusa dal Campidoglio – la passeggiata lineare a ridosso del bagnasciuga, perché questa, seppur formalmente destinata al libero passaggio, impediva la reale fruizione di larghi tratti di arenile persino in prossimità delle spiagge libere, ad esempio con il divieto di posizionare asciugamani e sdraio”.

Inoltre, col nuovo Piano “si riduce il numero degli edifici balneari da preservare per favorire un pieno recupero del litorale, mentre si prevede il recupero degli edifici vincolati che saranno liberamente accessibili; si impone un apposito disciplinare per garantire la qualità degli stabilimenti con vincoli prescrittivi su materiali, arredi, altezze; si introducono criteri per garantire la visibilità della linea di costa e la piena accessibilità al mare”.

Infine, assicurano dal Campidoglio, “i varchi per l’accesso alla spiaggia saranno garantiti e avranno una distanza massima di 300 metri”, così come stabilito da un’ordinanza della Capitaneria di Porto del lontano 1989.

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