Papa Francesco all’aeroporto di Fiumicino prega davanti al Monumento ai Caduti di Kindu

31 gennaio 2023 | 11:58
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Papa Francesco all’aeroporto di Fiumicino prega davanti al Monumento ai Caduti di Kindu

Poco prima di partire per Kinshasa, il Papa ha pregato davanti al Monumento ai Caduti di Kindu, i 13 aviatori italiani uccisi in Congo nel 1961

Fiumicino – Nell’arrivare all’aeroporto di Fiumicino, l’auto del Papa ha sostato brevemente nei pressi del Monumento ai Caduti di Kindu, i 13 aviatori italiani uccisi in Congo l’11 novembre 1961. Alle vittime di quell’eccidio e a tutti coloro che hanno perso la vita partecipando a missioni umanitarie e di pace, Papa Francesco ha dedicato una preghiera, per poi procedere in direzione dell’aereo, decollato poco dopo, verso la Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan, per il suo 40mo Viaggio Apostolico (leggi qui).

E prima di lasciare Casa Santa Marta e dirigersi all’aeroporto, il Pontefice ha incontrato una decina di migranti e rifugiati dalla Repubblica Democratica del Congo e dal Sud Sudan, i due Paesi che visiterà nei prossimi giorni, accolti e sostenuti, con le loro famiglie, dal Centro Astalli. Con loro anche il Prefetto del Dicastero per la Carità, il cardinale Konrad Krajewski.

Tra loro c’era anche Cedric, rifugiato in Italia che oggi vive a Roma con la moglie e tre figli piccoli. Era attore in Congo, impegnato in progetti teatrali e documentaristici per la diffusione dei diritti umani tra le nuove generazioni a Kinshasa. Questo suo impegno civico lo ha costretto prima al carcere, poi a lasciare il suo Paese e chiedere asilo in Italia. A salutare il Pontefice anche Mirra, che ha una protezione sussidiaria: cinque anni fa è riuscita a fare il ricongiungimento familiare con i suoi due figli entrambi albini, condizione che in Congo spesso comporta violenze e discriminazioni.

Bidong è invece un rifugiato dal Sud Sudan, cresciuto da quando aveva 9 anni in un campo profughi in Etiopia, dove fu costretto a scappare per via della guerra. È arrivato a Roma grazie a un corridoio universitario nell’ambito del progetto Unicore promosso da Unhcr in collaborazione tra gli altri con il Centro Astalli. Oggi studia all’Università Sapienza cooperazione allo sviluppo. “Il Santo Padre ha salutato i rifugiati e si è mostrato contento di poterli incontrare con le loro famiglie. Un momento significativo – sottolinea il Centro Astalli – prima di un viaggio in cui ancora una volta Francesco mette al centro periferie esistenziali e geografiche del mondo, aree di crisi da cui ogni giorno fuggono migliaia di persone in cerca di salvezza. Il JRS opera sia in Congo che in Sud Sudan offrendo accompagnamento a sfollati e rifugiati in particolare nel campo della formazione scolastica e universitaria”. (Foto © Vatican Media)

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