Papa Francesco in volo sul deserto del Sahara: “Pensiamo a chi non ce l’ha fatta”

31 gennaio 2023 | 12:25
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Papa Francesco in volo sul deserto del Sahara: “Pensiamo a chi non ce l’ha fatta”

Nel saluto ai giornalisti che lo accompagnano sul volo papale, il Pontefice che è in viaggio verso il Congo, chiede pensare e pregare in silenzio per “tutte le persone che, cercando un po’ di benessere e di libertà, non ce l’hanno fatta”, e anche per tutti quelli che che, cercando di raggiungere il Mediterraneo, sono invece finiti nei “lager e soffrono lì. Preghiamo per tutta quella gente”

Volo Papale – Papa Francesco è in volo per l’Africa, dove compirà il suo 40mo Viaggio Apostolico. L’aereo è decollato dall’aeroporto di Fiumicino poco prima delle 8 (leggi qui). Il Pontefice, arrivando nello scalo internazionale si è fermato in preghiera davanti al Monumento ai Caduti di Kindu, i 13 aviatori italiani uccisi in Congo l’11 novembre 1961 (leggi qui).

Sul volo, nel consueto saluto ai giornalisti, dice che aspettava “da un anno” di poter fare questa visita nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan. “Sarà un viaggio bello. Avrei voluto andare a Goma ma con la guerra non si può andare”, aggiunge Francesco ricordando che le due tappe di questa visita in Africa saranno solo Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, e Giuba, in Sud Sudan. Poi il grazie ai giornalisti: “Il vostro lavoro aiuta tanto», «fa arrivare alla gente le immagini, i pensieri e le vostre riflessioni sul viaggio”.

Il saluto avviene mentre l’aereo sorvola il deserto del Sahara. Il Papa chiede quindi ai giornalisti di pensare e pregare in silenzio per “tutte le persone che, cercando un po’ di benessere e di libertà, non ce l’hanno fatta”, e anche per tutti quelli che che, cercando di raggiungere il Mediterraneo, sono invece finiti nei “lager e soffrono lì. Preghiamo per tutta quella gente”.

Sul volo papale, c’è anche una suora nella delegazione del viaggio in Africa del Papa. Si tratta di suor Rita Mboshu-kongo, religiosa congolese delle Figlie di Maria SS. Corredentrice, missionaria, teologa, fautrice del rito zairese e impegnata a Kinshasa in progetti di sviluppo per le donne. La suora vive tra Roma e il Congo. “Le ferite – ha raccontato la religiosa a Vatican news – sono profonde. Ci sono criminali che continuano ad ammazzare gente innocente senza pietà. Ci sono persone senza scrupoli che vogliono accaparrarsi minerali strategici per le nuove tecnologie del futuro. Ci sono giovani il cui futuro è oramai compromesso perché sotto armi e droghe provenienti dai Paesi altamente democratici”.

“Papa Francesco – ha osservato-  va a denunciare e annunciare: denunciare il male, in modo che chi fomenta le guerre possa rinunciare ai progetti diabolici, e annunciare Gesù Cristo, luce del mondo. Non è un viaggio che rimarrà senza frutto. No, no, no. Forse i malvagi continueranno, ma il Signore lavora nelle coscienze ed è capace di arrivare dove gli uomini non arrivano. La presenza del Papa è un modo per dire ’guardiamoci in faccia, con la guerra non si arriva da nessuna parte. Cercate di lavorare bene, di condividere le ricchezze, di aiutare pure i poveri’. Il Santo Padre certamente spera in una pace duratura”. (Foto © Vatican Media)

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