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Manchester City-Inter, le pagelle dei nerazzurri: Lautaro egoista (5), Bastoni eroico (7)

11 giugno 2023 | 01:26
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Manchester City-Inter, le pagelle dei nerazzurri: Lautaro egoista (5), Bastoni eroico (7)

Lacrime e sangue per i nerazzurri di Simone Inzaghi, che a lungo penseranno alle tante occasioni mancate. L’Inter esce comunque a testa alta da Istanbul, nonostante le prestazioni sottotono di alcuni leader

Istanbul – A Milano, sponda nerazzurra, la ricorderanno a lungo come la Champions League dei rimpianti. Tante, troppe le occasioni mancate. E contro una corazzata esperta come il Manchester City di Pep Guardiola certi errori non sono ammessi. I nerazzurri escono comunque a testa alta da Istanbul: dopo aver affrontato Bayern Monaco e Barcellona nel girone hanno superato Porto, Benfica, e Milan. Solo Rodri si è messo tra l’Inter e la Champions League (leggi qui).

Le pagelle dei nerazzurri

Onana: 6,5.
Glaciale. Un futuro in bilico per il portierone interista, su cui è forte la pressione del Chelsea che sarebbe disposto a pagare non poco per prenderselo. L’impressione però è che i nerazzurri non dovrebbero farselo scappare. In grado di prendere il posto di Handanovic, gioca anche oggi un’ottima gara, eccetto per un piccolo errore ad inizio secondo tempo. Nulla può sul gol di Rodri.

Bastoni: 7.
Eroico. 
Così giovane e così esperto allo stesso tempo, è il fiore all’occhiello dell’Inter e della Nazionale. Gioca una partita perfetta, con un paio di chiusure eccezionali su Haaland e si dimostra ancora una volta il leader più difensivo. Ed oggi contava più che mai. (Dal 75′ Gosens: 6. Arrivato dall’Atalanta con grandi aspettative, non ha mai trovato grandissimo spazio. Ma ogni volta che Inzaghi lo ha chiamato in causa si è fatto trovare pronto. E’ suo l’assist per il gol divorato da Lukaku).

Acerbi: 7.
Granitico
. E’ arrivato dalla Lazio in punta di piedi e, complice la vicenda Skriniar ed il calo di De Vrij, si è preso il posto da titolare. E stasera si presenta con un paio di falli duri su Haaland per dargli il benvenuto, senza badare a nessun tipo di fronzolo. Poi alza il muro e non passa nessuno.

Darmian: 6,5.
Lavoratore
. Un giocatore che qualunque allenatore vorrebbe, sufficienza assicurata ogni gara e spesso qualcosa in più, come stasera. Spicca meno dei suoi compagni di reparto, ma è ugualmente decisivo e pratico. (Dall’84’ D’Ambrosio: sv).

Dimarco: 6.
Instancabile
. Molto bene in fase offensivo, in difficoltà invece a difendere. In fondo Bernardo Silva non è mica un cliente facile. Sfruttando la sua corsa ed il suo mancino si rende sempre pericoloso in attacco, e proprio le sue sgroppate lo tradiscono quando si tratta di difendere. Ma comunque sufficienza ampiamente meritata.

Chalanoglu: 5.
Impalpabile
. Il turco è l’idolo di casa e questo, sperano i tifosi, potrebbe essere una spinta in più per giocare una grande gara. In realtà l’ex Milan è uno dei peggiori dei suoi: mai pericoloso in attacco (mancano a referto tiri pericolosi o assist importanti) ed in difficoltà quando si tratta di ripiegare. Una grande stagione per Chalanoglu, togliendo però questa sera. (Dall’84’ Mkhytarian: sv).

Brozovic: 6,5.
Maestro. E’ diventato l’idolo di un’intera tifoseria, grazie alle sue prestazioni formidabili e al buon umore sui social media. Oggi gioca un’ottima partita in entrambe le fasi, sia quando si tratta di creare gioco sia quando si tratta di spezzare quello altrui.

Barella: 6.
Nervoso.
L’impegno non manca mai. Nonostante non abbia molte occasioni per farsi vedere in avanti, cerca di rallentare (riuscendoci) l’azione del City. Ma nel secondo tempo il nervosismo lo tradisce e si lascia andare a troppi falli, per cui riceve anche l’ammonizione.

Dumfries: 5,5.
Impaurito
. Di occasioni per spingere sulla fascia destra ne ha, ed anche molte. Ma quando si tratta di fare lo scatto decisivo, l’esterno olandese spinge sul freno e torna indietro, troppo intimorito. Non bene nemmeno in fase difensiva, dove Grealish lo salta più volte. (Dal 75′ Bellanova: 6. Ha sui piedi un paio di cross importanti, che non sbaglia. Cerca di coinvolgere il pubblico e s’impegna al massimo nonostante l’inesperienza a questi livelli).

Lautaro: 5.
Egoista. Dopo il Mondiale vinto con la sua Argentina, il Toro sognava di alzare la Champions League nella stessa stagione. E da lui ci si aspetta molto. Ma è proprio sui suoi piedi che s’infrange una parte di sogno, quando invece di passarla a Lukaku tira addosso ad Ederson, beccandosi critiche anche dai compagni. E più in generale soffre Ruben Dias. Serata da dimenticare.

Dzeko: 6,5.
Esperto. 
Sulla sua presenza in campo c’erano pochi dubbi, Inzaghi di lui si fida ciecamente e lo ha schierato sempre titolare in Champions League. E c’è un motivo preciso: la sua esperienza, abbinata alla classe, permettono al gioco di svilupparsi nel migliore dei modi. Mezzo punto in meno per non essere riuscito a tirare in porta in maniera pericolosa. (Dal 57′ Lukaku: 4,5. Pessima gara per il centravanti belga, che aveva invece stupito nelle precedenti gare. Prima “para” il tiro di Dimarco sulla linea di porta, poi si divora un’occasione colossale davanti ad Ederson).

Inzaghi: 6,5.
Coraggioso. 
Il tecnico ex Lazio, quando ancora era alla corte di Lotito, era spesso accusato di adottare un approccio troppo conservativo, basato su difesa e ripartenza. All’Inter tuttavia ciò è mutato, preferendo un gioco più fluido e spettacolare, non sempre riuscito. Ha il grandissimo merito di non sbagliare quasi mai le partite secche, motivo per cui la sua (breve) carriera è già costellata da numerosi trofei. E non la sbaglia nemmeno oggi. Alla sua squadra è mancato solo riuscire a fare gol davanti ad Ederson. (Foto: Twitter @Inter)