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Wimbledon, Sinner contro Djokovic per la finale: “E’ la partita più importante”

14 luglio 2023 | 10:38
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Wimbledon, Sinner contro Djokovic per la finale: “E’ la partita più importante”

L’Azzurro oggi alle 14 per la storia azzurra del tennis. Con il serbo solo due set vinti sino ad ora

Jannik Sinner sfida Novak Djokovic nella semifinale di Wimbledon 2023. In palio, oggi 14 luglio, un posto nella finale di domenica. Sinner, testa di serie numero 8, a 21 anni si trova a giocare “la partita più importante della carriera”, come ha detto dopo la vittoria sul russo Roman Safiullin nei quarti di finale.

L’azzurro si trova a giocare per la prima volta in semifinale in un torneo dello Slam e lo fa contro il giocatore che ha scritto, scrive e probabilmente scriverà altri record. Djokovic, 36 anni, va a caccia dell’ottavo titolo a Wimbledon, il quinto consecutivo. Nella bacheca, unica nella storia, esibisce 23 tornei dello Slam. Sull’erba di Londra, Nole non perde dal 2017, quando fu costretto a ritirarsi nei quarti di finale contro Tomas Berdych. Da allora, solo vittorie, con il buco del 2020 per la cancellazione del torneo in era covid.

Sulla carta, insomma, difficile allontanarsi dal pronostico favorevole al serbo, alla luce anche del precedente di un anno fa. Nel secondo confronto diretto, dopo quello vinto da Djokovic a Montecarlo nel 2021, nei quarti di finale di Wimbledon 2022 Sinner è stato capace di vincere i primi 2 set contro il fenomeno di Belgrado. Poi, Djokovic ha alzato il ritmo, ha tirato fuori tutto il suo repertorio e ha vinto in 5 set. E’ lecito chiedersi perché, a distanza di 12 mesi, l’alieno serbo dovrebbe steccare.

Sinner arriva all’appuntamento clou dopo aver lasciato un’ottima impressione sull’erba dell’All England Club nei 5 match giocati negli ultimi 10 giorni. E’ vero, il sorteggio non ha opposto avversari terribili all’altoatesino, che ha avuto però l’innegabile merito di interpretare nel modo giusto ogni incontro, ammortizzando i passaggi a vuoto e facendo valere la propria superiorità su una superficie che punisce ogni incertezza e fa deragliare anche i big.

Nei primi due turni, Sinner ha demolito gli argentini Juan Manuel Cerundolo e Diego Schwartzman. Al terzo round ha lasciato per strada un set contro il francese Quentin Halys. Negli ottavi ha regolato senza troppi patemi il colombiano Daniel Elahi Galan e contro Safiullin ha ceduto un set per un blackout da cui è uscito brillantemente.

Djokovic, dopo 3 turni in discesa, ha rischiato contro la mina vagante Hubert Hurkacz: il polacco ha buttato via il tie-break del primo set, ha sprecato nel secondo prima di vincere il terzo set per poi arrendersi al quarto. Nole è uscito in maniera chirurgica da una palude, evitando la tonnara del quinto set contro uno dei nomi più caldi della settimana. Nei quarti ha incassato il primo colpo sferrato da Andrei Rublev e poi, come da copione, ha macinato il suo tennis.

Sinner verso la storia del tennis. Ma quanto riceve dagli sponsor?

La semifinale raggiunta a Wimbledon 2023 da Jannik Sinner, che oggi affronta Novak Djokovic, è anche un risultato in termini economici. L’accesso tra i ‘last four’ del torneo londinese permette all’azzurro, 21 anni, di aggiudicarsi almeno 600.000 sterline: al cambio, oltre 704.000 euro. Chi va in finale, ha diritto invece a 1,17 milioni di sterline che raddoppiano in caso di trionfo. La vittoria a Wimbledon, con il ricchissimo montepremi attuale, garantisce un assegno da 2,75 milioni di sterline. Per un tennista di vertice, come Sinner, i soldi guadagnati con i risultati nei tornei sono solo una fetta del bilancio complessivo. L’altoatesino, secondo le cifre ufficiali, in carriera ha guadagnato 8,8 milioni di dollari, circa 7,8 milioni di euro. A questa somma vanno aggiunti gli importi garantiti dai contratti di sponsorizzazione, che hanno un peso più rilevante. Sinner è diventato uno dei volti più appetibili del circuito per brand di primissimo piano: da Rolex a Lavazza, da Technogym a Fastweb passando per Alfa Romeo. A Wimbledon, l’azzurro si è presentato anche come ambasciatore di Gucci, lasciando il segno anche in ambito fashion e portando sulla gloriosa erba del All England Club una borsa con caratteristiche ‘estreme’ rispetto ai rigorosi standard del torneo più tradizionale del mondo. (Adnkronos)(foto@Sposito/Fitp)

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