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La magia della 4×100, Jacobs: “Conosciamo il nostro valore, c’era tanta energia”

27 agosto 2023 | 11:06
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La magia della 4×100, Jacobs: “Conosciamo il nostro valore, c’era tanta energia”

Tortu: “Ho sentito il cuore esplodere”. Patta: “Siamo una squadra di fratelli”

Budapest – Una magia indimenticabile che sa di rivincita e di splendida avventura mondiale per l’Italia. Gli Azzurri hanno messo al collo un pesante e storico argento (leggi qui) che guarda ora agli Europei di Roma e alle Olimpiadi di Parigi da conquistare ancora e probabilmente a maggio del prossimo ai Mondiali di Staffette alle Bahamas.

Intanto Marcell Jacobs, Filippo Tortu, Lorenzo Patta e Roberto Rigali coccolano una medaglia voluta a tutti i costi che ha i colori d’oro di chi è sceso in pista con il cuore e con rabbia agonistica. Come  dichiarava Jacobs al termine della batteria (leggi qui), la staffetta della 4×100 ha corso per tutta la Nazione e così è stato evidentemente, se gli Azzurri dei Record sono saliti sul podio e che questa sera ritireranno ufficialmente la medaglia, nella premiazione in Medal Plaza a Budapest.

Il tempo fatto sul traguardo di 37.62 è il primato stagionale (a 12 centesimi dal record italiano) e dona ai ragazzi azzurri, vicecampioni mondiali, frazioni velocissime in pista e singole. Tre quarti della squadra è quella che ha vinto l’oro olimpico a Tokyo (Jacobs, Tortu e Patta) e Rigali, appena entrato in Team, realizza uno sogno straordinario.

Di seguito le interviste (fidal.it)

Marcell Jacobs: “Quando siamo scesi in pista, sapevamo di poter vincere una medaglia dopo il risultato della batteria. Siamo i campioni olimpici, conosciamo il nostro valore. Siamo un gruppo super unito, ci fidiamo ciecamente l’uno dell’altro e ci siamo divertiti per andare a prenderci questo podio mondiale. Ho fatto fatica nella corsa, ma c’era l’energia del gruppo e ho dato tutto me stesso”.

Filippo Tortu: “Non esiste il riscatto personale. Quando si corre per la staffetta, non ci si ricorda neanche di aver fatto la gara individuale ma si corre solo per gli altri, per portare il testimone al traguardo il più velocemente possibile, anche per i compagni che sono stati con noi per tutto l’anno e fanno parte della squadra. All’arrivo ho sentito il cuore esplodere, avevo bisogno di uno di loro perché non riuscivo a stare in piedi e allora sono andato da Roberto correndo… Sapevo che la nostra forza è questa”.

Lorenzo Patta: “Non siamo una squadra, siamo fratelli. È una medaglia che vale tantissimo, forse per me vale più di quella di Tokyo, per come ci sono arrivato. Volevamo vincere, in finale si vuole sempre vincere, ma siamo felicissimi”.

Roberto Rigali: “È una soddisfazione enorme! Devo tutto a chi ha creduto in me”.

(foto@Grana/Fidal)

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