WTA di Dubai, Jasmine Paolini trionfa in finale: è 14esima nel Ranking

24 febbraio 2024 | 20:06
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WTA di Dubai, Jasmine Paolini trionfa in finale: è 14esima nel Ranking

A Doha, Musetti e Sonego sconfitti nell’ultimo match per il titolo

Dubai, 24 febbraio 2024 – Impresa di Jasmine Paolini che oggi trionfa nel torneo Wta 1000 di Dubai (cemento, montepremi 3.211.715 dollari) e conquista il primo titolo di questo livello in carriera. La 28enne azzurra, numero 26 del mondo, supera in finale in rimonta la 25enne russa Anna Kalinskaya, numero 40 del ranking Wta e proveniente dalle qualificazioni, con il punteggio di 4-6, 7-5, 7-5 dopo due ore e 16 minuti.

L’exploit permette a Paolini di salire alla 14esima posizione nel ranking, diventando l’ottava italiana a entrare tra le prime 15 del mondo, dopo Francesca Schiavone (n.4), Sara Errani (n.5), Flavia Pennetta (n.6), Roberta Vinci (n.7), Silvia Farina (n.11), Raffaella Reggi (n.13) e Sandra Cecchini (n.15).

Settimana memorabile per la tennista di Castelnuovo Garfagnana che ha eliminato all’esordio in tre set la brasiliana Haddad Maia, numero 14 del ranking ed 11 del seeding, vincendo tutti gli ultimi dieci giochi. Poi ha battuto in due set la canadese Leyla Fernandez, numero 33 Wta. Quindi negli ottavi il successo sulla greca Maria Sakkari, numero 11 del ranking ed 8 del seeding, nei quarti il forfait della kazaka Elena Rybakina, numero 4 del mondo e quarta testa di serie, e in semifinale la vittoria sulla rumena Sorana Cirstea, numero 22 Wta.

Musetti e Sonego sconfitti in finale a Doha

Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego hanno perso la finale di doppio al torneo Atp 250 di Doha (cemento, montepremi 1.395.8725 dollari). Gli azzurri cedono alla coppia composta dal britannico Jamie Murray e dal neozelandese Michael Venus, con il punteggio di 7-6 (7-0), 2-6, 10-8.

Murray e Venus hanno raggiunto il quinto titolo come coppia, dal debutto a Estoril nel 2022. Gli altri quattro li hanno festeggiati tutti nel 2023 a Dallas e Zhuhai sul duro, a Banja Luka e Ginevra sulla terra. Hanno anche raggiunto la finale al Masters 1000 di Cincinnati e a Tokyo, l’ultima che hanno giocato insieme prima di questo torneo.

Murray, ex numero 1 del mondo, ha conquistato il 32° titolo in doppio in carriera. Ne ha vinto almeno uno per la dodicesima stagione di fila, una serie iniziata nel 2013. Il 36enne Venus, ex numero 6 del mondo e primo campione neozelandese nella storia del torneo, ha messo in bacheca il 22° trofeo su 44 finali giocate nel circuito maggiore.

(Fonte Adnkronos)

Le parole di Jasmine Paolini – supertennistv.it

E’ tutta la settimana che inizio male la partita. Già nel match d’esordio, martedì, mi era costato il primo set. Ho solo cercato di giocare ogni punto: mi sono detta che dovevo lottare su ogni palla e divertirmi. Qui non è facile fare tanti punti con il servizio: soprattutto di notte la palla è più pesante perché è molto umido. Sono davvero felice per come sono riuscito a rientrare in partita. Non lo so, è incredibile. L’avevo battuta anche quando avevo vinto il mio primo titolo WTA (negli ottavi a Portoroz 2021; ndr) ma poi ci avevo perso il mese scorso negli ottavi dell’Australian Open…. Sapevo che sarebbe stata dura. Stava giocando davvero, davvero bene. Onestamente non so come ho fatto a vincere la partita perché lei all’inizio giocava troppo bene. Ho provato a cercarle il rovescio, a spingere di più, a essere anche più rilassata, a provare a colpire prima la palla perché altrimenti lei mi faceva correre tanto. Ma credo che la chiave sia stata credere che, anche se ero sotto, avrei comunque potuto cambiare la partita”.

“Credo di essere fiera di tutto il lavoro che ho fatto quest’anno. Anche se a volte non è facile portare tutto questo in partita. Sto giocando un buon tennis, ma ho giocato bene anche la parte finale della scorsa stagione. Ho iniziato bene il 2024 raggiungendo la seconda settimana dell’Australian Open. Forse sapevo che lì avrei potuto fare qualcosa di più contro Anna. Ma anche lei stava giocando in modo incredibile: forse in quel momento sono stata semplicemente troppo emotiva. Ora cerco di essere più rilassato in campo, di pensare di più a quello che devo fare, di essere più presente su ogni punto. E penso che funzioni. Naturalmente so che non sarà così ogni settimana, ma sto cercando di fare del mio meglio. E di questo sono orgogliosa”.

Terza italiana a firmare un trofeo da “1000”: dopo Flavia e Camila, ecco Jasmine. “Non lo so. Credo che devo ancora rendermene davvero conto. E’ incredibile, non so cosa dire. Sì, è speciale avere questo trofeo tra le mani. È stato un torneo fantastico. C’erano tante campionesse qui: è stato un sorteggio davvero, davvero difficile. Sono solo felice.

Il titolo più importante arrivato a 28 anni… “Penso che ogni persona abbia i suoi ritmi, il suo percorso. Ho avuto bisogno di più tempo per credere che forse avrei potuto giocare a questo livello, come ho fatto questa settimana. So che non sarà così ogni settimana. È dura. Gioco contro le migliori giocatrici del mondo. Ma sono qui a godermi il mio tennis, a godermi le partite in campo. Amo semplicemente quello che faccio, cerco solo di vivere il presente, di restare lì, di dare il meglio di me in quel momento”.

Lucida Jasmine nel sottolineare il momento esatto della finale in cui qualcosa è cambiato: “E’ stato quando ero sotto 2-0 nel secondo set. Stavo servendo. Mi sono detta ‘andiamo, devi provare a giocare ogni punto, devi provare a fare qualcosa: pensa solo a cose semplici, prova magari a servire di più sul rovescio, un po’ più di velocità nel servizio, prova a muovere la palla’. Insomma stavo solo pensando a cose facili da fare in campo. Ha funzionato piuttosto bene. Poi però ho iniziato male nel terzo set. Onestamente devo dire che alla fine lei ha sbagliato colpi che in precedenza non avrebbe mai sbagliato. Il tennis è duro mentalmente. A volte vinci, a volte perdi. Sono felice questa volta di essere riuscita a vincere. Non so se fosse stanca (Kalinskaya era partita dalle qualificazioni; ndr). Penso che sia fisicamente molto forte. Si muove davvero bene e si stava muovendo molto velocemente. Ma è stata una partita serrata, una partita dura anche per me che non avevo fatto le ‘quali’. Ogni match ha una sua storia”.