Ostia, anche le associazioni ambientaliste contro il nuovo Ponte della Scafa

7 aprile 2020 | 17:31
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Ostia, anche le associazioni ambientaliste contro il nuovo Ponte della Scafa

Per il WWF, Italia Nostra e altre associazioni il nuovo Ponte della Scafa costituisce “grave rischio ambientale, paesistico e culturale”. Chiesto l’intervento del ministro

Ostia – Per le associazioni ambientaliste del litorale romano il nuovo Ponte della Scafa costituisce un “grave rischio ambientale, paesistico e culturale”.

Lo sottoscrivono WWF, Italia Nostra Litorale Romano, Gruppo di Intervento Giuridico Onlus,  Ass. Salviamo il Paesaggio Roma e Lazio e Comitato per la Bellezza unitamente all’Associazione Amici del Lungomare di Ostia che per prima ha sollevato il problema (leggi qui). I gruppi ambientalisti hanno firmato una lettera inviata al Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, e alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, Dr.ssa Daniela Porro.

Le dimensioni mastodontiche del progetto approvato dalla Regione Lazio e dai comuni di Roma Metropolitana e di Fiumicino, per gli ambientalisti sono assolutamente incompatibili con l’area di estremo valore storico, naturalistico e archeologico. Tanto più che il 31 marzo scorso la Commissione Europea ha attribuito al parco archeologico di Ostia Antica il prestigioso titolo di “Marchio del Patrimonio Europeo”, così l’area archeologica è diventata “patrimonio europeo” (leggi qui).

Il Parco archeologico di Ostia Antica è inserito nella Riserva naturale Statale Litorale Romano, istituita nel 1996 – ribadiscono gli ambientalisti – Eppure da molti anni è in essere il progetto del nuovo ponte della Scafa, che sconvolgerebbe totalmente il territorio. I piloni sfiorano i 19 metri di altezza – un palazzo di 6 piani – l’impatto ambientale e l’impatto paesaggistico è insostenibile. Una buona parte delle opere ricadono nella Riserva del Litorale Romano e sfiorano il parco Archeologico, che, ricordiamo, sarebbe candidato a Patrimonio Unesco”.

Nella nota indirizzata al ministro e alla Soprintendenza, gli ambientalisti ricordano i principali elementi progettuali del nuovo Ponte della Scafa che sono:

  • l’opera di scavalco del fiume è posta a quota  + 18.82  s.l.m.,  a campata unica lunga circa ml.285;
  • due viadotti, entrambi lunghi circa ml. 230, a quattro carreggiate e ad altezza variabile, per collegare la viabilità esistente (a quota  0.95 circa) con il nuovo ponte posto  a quota +18.82m.;
  • lunghi nastri stradali a quattro corsie che si dipartono dalla Via dei Romagnoli per raggiungere i viadotti e quindi il nuovo ponte;
  • i due grandi viadotti  sono sostenuti da 12  file abbinate di possenti pile in cemento armato  di dimensioni enormi (larghezza ml. 2,00, lunghezza ml.7,30 e con altezza variabile da ml. 5,10 a ml. 13.00 circa), con quattro carreggiate, per una larghezza complessiva di circa ml.23,50.

Va ricordato che l’associazione Amici del Lungomare di Ostia aveva già rilevato la mancanza di parere da parte della Riserva del Litorale (leggi qui) e del parere sull’impatto idraulico (leggi qui). Alla luce di tutto questo gli ambientalisti chiedono al ministro Franceschini di bloccare l’opera così com’è stata concepita.