Incontinenza urinaria, i consigli degli esperti

In Italia sono circa 5 milioni le persone affette da incontinenza, una malattia tra le più costose e diffuse nel mondo.
Dottor Pastorello quale è la forma di incontinenza più frequente?
L’incontinenza urinaria da sforzo è certamente la più frequente nella donna, correlata principalmente con la situazione di prolasso vescico-uterino in cui vi è una riduzione delle resistenze uretrali rispetto alle pressioni endoaddominali. Anche l’incontinenza da urgenza è comunque più frequente nel sesso femminile.
A soffrirne di più sono gli uomini o le donne?
Nonostante la discordanza di numerosi studi sulla prevalenza dell’incontinenza urinaria emerge il dato univoco che documenta come il sesso femminile sia maggiormente colpito rispetto al sesso maschile con un rapporto stimato di 2:1 e che l’avanzare dell’età rappresenti un fattore di rischio per entrambi sessi.
I dati presenti in letteratura stimano che circa il 5-69% della popolazione femminile e l’1-39% di quella maschile risultano affette da incontinenza urinaria: tali ampi range percentuali riflettono la difficoltà della comunità scientifica di effettuare una stima esatta della prevalenza dell’incontinenza urinaria.
Gli studi epidemiologici infatti valutano diverse gruppi di pazienti analizzando svariati aspetti, quali sesso, età, etnia, coesistenza di più patologie diverse, tipologia di incontinenza, grado di severità, ecc. fornendo dati estremamente eterogenei.
C’è relazione tra incontinenza e età?
Certamente l’avanzare dell’età (e la inevitabile coesistenza di più patologie diverse) costituisce di per sé stessa un “fattore di rischio” per l’incontinenza urinaria, condiviso da entrambi i sessi.
Tuttavia nella donna i potenziali fattori di rischio sono ben più numerosi rispetto al maschio e si possono sintetizzare, oltre all’ età, anche nei seguenti: obesità e sovrappeso, gravidanza, numero di parti e tipologia di parto, etnia e razza, eventuale isterectomia e chirurgia pelvica, dieta, stato socio-economico, fumo, attività fisica, malattie neurologiche, nonché in specifiche situazioni in cui sono presenti più patologie spesso età-correlate, quali: diabete, infezioni delle vie urinarie, decadimento cognitivo, decadimento fisico, depressione.
anche nell’uomo l’avanzare dell’età comporta un aumento dei fattori di rischio per incontinenza urinaria (disordini minzionali correlati a ipertrofia prostatica, infezioni delle vie urinarie, decadimento funzionale e cognitivo, ridotta attività fisica, disturbi neurologici, diabete, chirurgia prostatica).
Malgrado il recente, sensibile aumento dell’incontinenza dopo prostatectomia radicale, la prevalenza dell’incontinenza urinaria nel maschio rimane comunque inferiore a quella nella donna anche in età avanzata.